Rassegna stampa

Rassegna stampa su 'DIPENDENTI PUBBLICI – La Corte di Giustizia Europea ritiene illegittima la normativa italiana sui precari'

Il Mattino di Sicilia - Dipendenti pubblici, la Corte di giustizia europea apre le porte a 250mila precari italiani che potrebbero essere tutti stabilizzati

In Abruzzo  - L’Europa boccia l’Italia sul precariato

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Il bloggatore - Dipendenti pubblici, la Corte di giustizia europea apre le porte a 250mila precari italiani che potrebbero essere tutti stabilizzati

Newson 24 - Dipendenti pubblici, la Corte di giustizia europea apre le porte a 250mila precari italiani che potrebbero essere tutti stabilizzati

Il Manifesto: Corte Ue, il precariato è illegittimo

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Essere comunisti: L’Europa boccia l’Italia sul precariato

Lavoro fisco: Cgue e 250mila precari della P.A.: dopo 36 mesi il contratto dev’essere convertito ad indeterminato

 

Italpress

P.A.:ANIEF "PER CORTE UE ILLEGITTIMA NORMATIVA ITALIANA SU PRECARI"

ROMA (ITALPRESS) - "E' ancora emergenza precariato:

il Governo deve trovare le risorse per sbloccare il turn-over e procedere

 a un massiccio piano di immissioni in ruolo nella pubblica

amministrazione a partire proprio dalla scuola. I 67.000 posti

previsti dall'ultima legge che ha convertito il decreto legge n.

104/13 per il prossimo triennio non coprono neanche i

pensionamenti mentre altri 138.000 sono stati assunti a tempo

determinato quest'anno per far funzionare le scuole". Lo afferma

in una nota l'Anief-Confedir, che prosegue: "L'Italia non rispetta

le norme comunitarie sui dipendenti pubblici a tempo determinato.

E deve prepararsi ad assumere i 250mila precari con contratti a

termine che operano nella pubblica amministrazione - stima fornita

di recente dallo stesso ministro della Pubblica amministrazione e

semplificazione, Gianpiero D'Alia, nel corso di un'audizione alla

Camera -, di cui circa 133 mila nella scuola, 30 mila nella

sanita' e 70-80 mila tra Regioni ed Enti locali: a confermarlo e'

la Corte di Giustizia Europea, che con due provvedimenti

coordinati, del 12 dicembre scorso, ha bocciato senza appello la

legislazione italiana in materia di negazione delle tutele

effettive contro gli abusi nell'utilizzazione dei contratti a

tempo determinato alle dipendenze di pubbliche amministrazioni".

Secondo il sindacato "si tratta di due sentenze che indicano

chiaramente allo Stato italiano la necessita' impellente di

rivedere le norme e la prassi in materia. Con la prima ordinanza,

la 'Carratu'', la Corte di Lussemburgo ha bocciato la sanzione

introdotta dall'art.32, comma 5, della legge n. 183/2010 con

effetti retroattivi sui processi in corso di Poste italiane:

confermando la tesi del Tribunale di Napoli, la Corte dell'UE

sostiene che Poste e' Stato e non un'impresa privata. E che allo

Stato si applica soltanto il decreto legislativo n.368 del 2001 e

non le norme successive approvate 'abilmente' dal legislatore

italiano per aggirare la sua adozione".

"Allo stesso modo, con la seconda ordinanza, la 'Papalia', la

Corte Europea si e' espressa sulla questione sollevata dal

Tribunale di Aosta di compatibilita' comunitaria dell'art. 36,

comma 5, D.Lgs. n.165/2001, norma dichiarata in palese contrasto

con la direttiva 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato -

sottolinea l'Anief -: per i giudici europei, dunque, il decreto

italiano n.165/2001 rende estremamente difficile o addirittura

impossibile al lavoratore la prova del risarcimento del danno

senza costituzione del rapporto. Di conseguenza non e' misura

idonea a prevenire gli abusi nella successione dei contratti a

termine nel pubblico impiego".

"La sentenza 'Papalia' riguarda il Comune di Aosta, ma puo' per

analogia essere sicuramente estesa a tutto il territorio nazionale

- sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario

organizzativo Confedir - semplicemente perche' il caso esaminato

e' equiparabile a quello dei 250 mila dipendenti 'storici' della

pubblica amministrazione che hanno gia' svolto almeno 36 mesi di

servizio. Ad iniziare dalla scuola, dove soltanto per l'ordnario

funzionamento per quest'anno sono stati assunti a tempo

determinato almeno 137 mila supplenti".

Il sindacalista Anief-Confedir, inoltre, ricorda che "nella scorsa

estate il Governo italiano, proprio per rispondere alle pressioni

dell'UE sulla necessita' di interrompere l'abuso di utilizzo del

precariato nella PA, dopo aver vietato la stabilizzazione dei

precari della scuola e della sanita' per legge - tanto da essere

nuovamente chiamato in giudizio alla corte europea di Lussemburgo

- ha dato la possibilita' alle amministrazioni pubbliche di

bandire concorsi con riserva di posti (massimo il 50%) per chi,

alla data di pubblicazione del bando, abbia maturato almeno tre

anni di contratti a termine negli ultimi dieci anni. Ma si tratta

di un tentativo del tutto inutile di sfuggire alle perentorie

regole comunitarie, perche' e' destinato ad infrangersi di fronte

alle espressioni dei tribunali di giustizia. I quali stanno

ripetutamente confermando che le ragioni finanziarie non possono

essere assunte come giustificazioni per aggirare le norme

sovranazionali".

(ITALPRESS).

sat/com

05-Gen-14 15:15