Pubblichiamo alcuni articoli sull'ammissione dei ricorrenti ai PAS decisa dal Consiglio di Stato e sulla diminuzione del 15% in 5 anni degli insegnanti di ruolo al Sud.
PAS, via libera dal Consiglio Stato a 4 ricorsi
ANSA: Scuola: corsi abilitanti; Anief, ok Consiglio Stato a ricorsi
Ammessi gli esclusi alla vigilia dei corsi
(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Disco verde dal Consiglio di Stato per i primi trecento tra i tremila ricorrenti che attendevano di iscriversi con riserva ai corsi universitari abilitanti. Lo rende noto l'Anief ricordando che i docenti esclusi, in totale, rappresentavano il 5% dei più di 60 mila candidati. Grazie alle ordinanze del Consiglio di Stato (nn. 950, 951, 952, 956 del 2014), che confermano alcuni decreti monocratici già ammessi, i ricorrenti appellati seguiti dal Sindacato ora - spiega l'Anief - possono iscriversi ai corsi abilitanti iniziati da qualche giorno o che sono in procinto di partire presso le Università. Marcello Pacifico, presidente Anief aveva denunciato fin dall'inizio i motivi di illegittimità del Regolamento che aveva cambiato i criteri di accesso ai corsi riservati per il conseguimento dell'abilitazione presso le Università rispetto a una chiara espressione del legislatore negli ultimi quarant'anni: 360 giorni di servizio prestati in un determinato periodo sono sempre stati considerati un titolo congruo per valutare la capacità didattica e maturare il diritto a poter conseguire un'abilitazione, in possesso del titolo di servizio e di studio. "I legali dell'Anief non hanno dubbi sull'esito finale del contenzioso che riguarda una trentina di ricorsi pendenti, vista la chiara espressione del legislatore e della giurisprudenza nel merito. Nel frattempo, finalmente, i ricorrenti esclusi - conclude l'associazione - potranno frequentare un corso che costa quasi 3.000 per conseguire un titolo che hanno già conquistato tra i banchi in tutti questi anni". (ANSA).
Italpress: Scuola: ricorsi frequenza Pas, Consiglio Stato accoglie 4 appelli Anief
ROMA (ITALPRESS) - Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell'Anief sugli elenchi degli esclusi ai corsi PAS. Grazie alle ordinanze del Consiglio di Stato numero 950, 951, 952, 956 del 2014, che confermano alcuni decreti monocratici gia' ammessi, i ricorrenti seguiti dal sindacato ora possono iscriversi ai corsi abilitanti iniziati da qualche giorno o che sono in procinto di partire presso le Universita'. Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, aveva denunciato fin dall'inizio "i motivi di illegittimita' del Regolamento che aveva cambiato i criteri di accesso ai corsi riservati per il conseguimento dell'abilitazione presso le Universita' rispetto a una chiara espressione del legislatore negli ultimi quarant'anni - spiega il sindacato in una nota -: 360 giorni di servizio prestati in un determinato periodo sono sempre stati considerati un titolo congruo per valutare la capacita' didattica e maturare il diritto a poter conseguire un'abilitazione, in possesso del titolo di servizio e di studio. Lo stesso criterio era stato ripreso dalla legge 143/2004 che aveva considerato valido il servizio di 360 giorni prestato tra il 1999-2004 per la frequenza dei corsi riservati presso le SSIS". "I titolari del Dicastero di Viale Trastevere, pero', nel 2012-2013, cambiano i criteri di accesso con un atto di natura regolamentare e pur prendendo in considerazione in parte gli anni di servizio prestati a partire dal 1999, gia' legiferati dal Parlamento, decidono un nuovo requisito di accesso – spiega l'Anief -: 540 giorni di servizio, di cui 180 giorni per ciascun anno e ancora 180 come servizio specifico, con esclusione anche dei docenti di ruolo ancorche' sovrannumerari. Gia' una prima nota del Miur prendeva atto delle prime storture e considerava valido il servizio prestato in ambito disciplinare, mentre l'ultima nota n. 1645 del 26 febbraio 2014 permette, persino, la frequenza in altra classe di concorso ai docenti che hanno presentato domanda senza titolo di studio valido per la classe che intendevano frequentare. Il Tar Lazio, dopo una prima ordinanza accolta in estate per un ricorrente di ruolo, poi disconosciuta, e diversi rinvii per tutto l'autunno e l'inverno in attesa della partenza dei corsi, rigetta le richieste cautelari avanzate dai ricorrenti perche' ritiene le scelte del Ministero obbligate dall'impianto regolamentare voluto dal ministro Gelmini, emanato dal ministro Profumo e confermato dal ministro Carrozza".
Per il Consiglio di Stato, invece, questi provvedimenti cautelari devono essere concessi "considerato che nella comparazione dei contrapposti interessi (...) appare prevalente l'interesse degli appellanti alla frequentazione dei corsi abilitanti per cui e' giudizio, non risultando tale soluzione interinale, assunta in attesa della definizione del merito, di pregiudizio per le ragioni dell'amministrazione scolastica". I legali dell'Anief non hanno dubbi sull'esito finale del contenzioso che riguarda una trentina di ricorsi pendenti, vista la chiara espressione del legislatore e della giurisprudenza nel merito. "Nel frattempo, finalmente - conclude la nota -, i ricorrenti esclusi potranno frequentare un corso che costa quasi 3.000 per conseguire un titolo che hanno gia' conquistato tra i banchi in tutti questi anni. Il sindacato, a tal proposito, ricorda che e' ancora possibile appellarsi in Consiglio di Stato, ma bisogna affrettarsi per ottenere provvedimenti cautelari prima dell'inizio dei corsi e nel monte ore delle assenze autorizzate. ANIEF aveva inviato nei giorni scorsi a tutti gli interessati le istruzioni e il mandato per costituirsi in appello. Chi non dovesse averle ricevute, deve immediatamente inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. specificando cognome e nome, indirizzo mail e recapiti telefonici, numero di ruolo del proprio ricorso". (ITALPRESS).
Tecnica della Scuola: Accesso ai Pas, per il Consiglio di Stato 360 giorni posson bastare
Al Sud in 5 anni spariti il 15% di insegnanti di ruolo: così si spiega il boom di abbandoni e disoccupazione
Repubblica: Scuola, al Sud sparito il 15% di insegnanti di ruolo
ANSA: Scuola: Anief, al Sud in 5 anni sparito 15% prof di ruolo
Così si spiega boom di abbandoni e disoccupazione
(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Al Sud in 5 anni é sparito il 15% di insegnanti di ruolo. Lo sottolinea l'Anief secondo cui così si spiega il boom di abbandoni e disoccupazione. "Sul fronte dell'Istruzione il Sud è sempre più abbandonato a se stesso. La conferma - spiega l'associazione - arriva dall' incrocio dei dati forniti dalla Fondazione Agnelli sull'elevata percentuale di insegnanti di ruolo tagliati tra il 2007 e il 2012, con i record negativi (tra il 16% e il 18%) riscontrati nelle province di Nuoro, Reggio Calabria e Isernia,, con quelli pubblicati da Abi-Censis da cui emerge l'impellente necessità di avviare 'politiche economiche organiche' a partire dal Sud dove il ritardo è davvero notevole, e le indicazioni del Miur sull'alto tasso di dispersione scolastica rilevata proprio nel Mezzogiorno e nelle Isole. Dal primo rapporto - ricorda l'Anief - emerge che dal 2007 al 2012 il personale della scuola statale (insegnanti e Ata) è diminuito del 10,9%, una percentuale quasi doppia della media del pubblico impiego. Anche se il numero di alunni tra il 2009 e il 2012 è aumentato di 90.990 unità, quello degli insegnanti si è ridotto del 9% passando "da 843mila a 766mila" Per l'Anief "quel che è particolarmente grave è che sono state riscontrate importanti differenze regionali, con province del Sud, dove la popolazione studentesca è in forte calo, che hanno registrato diminuzioni dei docenti di ruolo fino al 18%. I tagli maggiori al corpo docente di ruolo hanno riguardato tutte province del Sud: Frosinone, Matera, Avellino, Messina, Catanzaro, Cosenza, Potenza, Nuoro, Reggio Calabria e Isernia". "Il problema è che scorrendo il rapporto territoriale Abi-Censis si evidenza che le aree dove lo 'squilibrio socio-economico' è maggiore sono quelle del Sud e delle Isole. E lo stesso, tranne rare eccezioni, vale - osserva l'Anief - per quelle che hanno il più 'basso tenore di crescita' a livello di 'potenzialità rurale' o che sono 'a rischio involuzione'. Mentre i territori dove c'è maggiore possibilità di crescita e sviluppo sono quelli del Nord, in particolare il Friuli, il Trentino, il Veneto, la Lombardia e il Piemonte". Anief ha appurato che queste zone coincidono (dati Miur) con quelle dove gli alunni iscritti, sia nella scuola di primo che di secondo grado, presentano un 'maggior rischio di abbandono' scolastico: anche in questo caso, le regioni dove i giovani lasciano i banchi prima dei 16 anni, sono Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo. "Questi dati - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief - dimostrano che gli attuali criteri sulla formazione dell' organico dei docenti, con gruppi-classi che possono raggiungere 27-28 alunni, non può essere adottata anche nelle aree disagiate e a rischio: in quelle del Sud, in pratica, sono altri i parametri da adottare. È giunta l'ora di introdurre quindi dei criteri diversificati, sulla base dei parametri di disagio socio-economico delle singole aree. E per questo occorre prevedere delle risorse aggiuntive, ad iniziare da un diverso rapporto docenti-studenti, facendo così cadere l'unicità degli organici e della formazione delle classi. Il premier Renzi ne tenga conto nel piano di rilancio della scuola, che ha detto di voler presentare nei prossimi giorni". (ANSA).
Qui Finanza: Scuola, al Sud sparito il 15% di insegnanti di ruolo
Campania notizie: Scuola, al Sud in 5 anni il 15% dei professori di ruolo in meno
La Sicilia web: I prof di ruolo? Scomparsi
Il Sud on line: L’istruzione taglia il Sud, in 5 anni sparito il 15% degli insegnanti di ruolo
IMG Press: Al Sud in 5 anni sparito il 15% di insegnanti di ruolo
Teleborsa: Scuola, al Sud sparito il 15% di insegnanti di ruolo
Guida Sicilia: La scomparsa degli insegnanti di ruolo
Irpinia oggi: Scuola, Avellino tra le province con più tagli al corpo docente
Il Sannio: Sparito il 18% degli insegnanti di ruolo, maglia nera ad Avellino