Redattore Sociale, Agenzia - 5 novembre 2010
"Classi con disabili sovraffollate: i dati del Miur arriveranno a dicembre”
░ Incontro dei tecnici dell’Istruzione con Fish e Fand: nel 2010/11 circa 4 mila docenti di sostegno e 5 mila alunni disabili in più rispetto all’anno precedente. Ma sul sovraffollamento e sull’alta concentrazione di disabili, nessun dato fino a fine mese.
ROMA. L'anno scolastico in corso ha segnato un aumento rispetto a quello precedente di circa 4 mila insegnanti di sostegno e di circa 5 mila alunni con disabilità. Nessun dato invece è ancora disponibile sul numero delle classi sovraffollate e su quelle in cui vi è una eccessiva concentrazione di alunni disabili. E per averli bisognerà attendere ancora: garante per la privacy permettendo, infatti, potrebbero arrivare solo fra due mesi, alla fine del 2010. Sono questi i risultati dell'incontro del 3 novembre scorso di Fand e Fish, le principali federazioni rappresentative delle persone con disabilità, con i tecnici del ministero dell'Istruzione. Al di là dei dati sugli aumenti di alunni (crescita omogenea sul territorio nazionale) e di docenti di sostegno, nel corso dell'incontro si è parlato anche del tema della formazione obbligatoria di tutti i docenti rispetto ai temi della disabilità: la formazione preliminare è in parte prevista da un recente Regolamento Miur, per la cui attuazione è stata insediata una commissione di esperti che definirà i programmi. Rispetto invece alla formazione in servizio, il ministero affermano le federazioni - organizzerà un incontro con le organizzazioni sindacali al quale sarà invitata una delegazione di Fand e Fish. In ogni caso, viene precisato, "l'effettiva realizzazione dei corsi di formazione in servizio sarà condizionata dai tagli operati dal Ministero dell'Economia". Le Federazioni spiegano anche di aver manifestato "perplessità sulle recenti disposizioni (art. 5, comma 2, Legge 170/2010) che stabiliscono il possibile esonero dallo svolgimento delle lingue straniere per gli studenti certificati con disturbo specifico dell'apprendimento: la normativa vigente, però, non prevede il conseguimento del diploma per chi non sostiene tutte le prove d'esame". "Su questa situazione di paradosso spiegano Fish e Fand - si attende un chiarimento ministeriale". Così come una valutazione delle ipotesi formulate dalle federazioni è attesa, da parte del ministero, sulla riattivazione dell'Osservatorio Scolastico Ministeriale, proposta sulla quale il Ministero si è dichiarato disponibile a valutare ipotesi formulate dalle due Federazioni. (ska).
CORRIERE DELLA SERA - 8 novembre 2010
"Basta con i pezzi di carta”
░ Nella rubrica Pubblico&Privato di Francesco Alberoni
La gente ha in mente una distinzione fra lavoro manuale e lavoro intellettuale che aveva senso un tempo, quando da un lato v’erano solo operai e dall’altro intellettuali umanisti. Ma oggi che senso ha dire che un tecnico di impianti elettrici fa un lavoro manuale ? … Il tecnico affronta problemi che costituiscono una vera sfida intellettuale con un sapere che ha acquisito con anni di studio e di lavoro…. La nostra economia ha un disperato bisogno di tecnici preparati…. Oggi servirebbe un sapere tecnico-pratico anche per fare il semplice commesso… Invece questi tecnici mancano, le imprese li cercano e non li trovano. Molti giovani vanno ancora all’università per avere il “pezzo di carta” e sognano un lavoro intellettuale… Dobbiamo svegliarci un po’ tutti, mettere da parte le fantasie, le abitudini consolidate, guardare in faccia la realtà come abbiamo fatto nel dopoguerra quando, in pochi anni, siamo usciti dalla miseria, come ha fatto la Cina, come sta facendo il Brasile.
la Repubblica - 8 novembre 2010
"Festival della scienza. In 200mila a Genova”
░ A consuntivo dell’ottava edizione della rassegna nel capoluogo ligure.
Con il bilancio di 200mila visitatori si è chiusa ieri a Genova l’ottava edizione del Festival della Scienza. Gli organizzatori pensano già alla rassegna dell’anno prossimo, e lanciano un appello alle istituzioni affinché sostengano il progetto dal budget a rischio. “Perché il festival abbia un futuro, abbiamo bisogno di tutti. Per primo del Ministro dell’Istruzione”, la detto ieri la presidente Manuela Arata, che ha espresso anche una “piccola ansia” perchè per questa edizione il ministero non ha ancora confermato il proprio finanziamento corrispondente a circa il 10% dei cisti. In programma dal 21 ottobre al 2 novembre 2011, la nona edizione sarà dedicata ai “Centocinquanta ed oltre”, con gli Usa invitati come Paese ospite.
CORRIERE DELLA SERA - 8 novembre 2010
"Google-Facebook, così giovani, così affascinati dal Monopolio”
░ Federico Fubini sulla impari lota tra gli antitrust e i giovanissimi cervelli di Faceboook e Google, emuli di Rockefeller e Morgan.
Forse è solo una lezione sulla rapidità con cui tutto accade. Il percorso che American telephone & telegraph ha impiegato un secolo a coprire o che Goldman Sacs non ha completato in tutta la sua esistenza, a Faceboook e a Google è riuscito in pochi anni… Oggi Faceboook e Google sono così forti che per alcuni aspetti esercitano un potere sopranazionale e lo usano per combattersi come giganti protezionisti… Da Venerdì, Google ha iniziato a bloccare, per chi è iscritto su Facebook la possibilità di scoprire in automatico la presenza sul Social Network di chi ha un indirizzo di posta Gmail. Secondo gli esperti è un gesto poco più che simbolico, che non bloccherà l’espansione della rete da 550 milioni di iscritti creata da Mark Zuckerberg a Harvard sei anni fa. Ma soprattutto è una ritorsione: Google ha motivato la sua scelta con il rifiuto di Facebook di offrire reciprocità in questo tipo di accesso ai dati. Zuckerberg certo si difende dalla concorrenza del gruppo di Mountain View, che vuole rafforzarsi nei social network. Ma quel che colpisce sono i riflessi di entrambi i gruppi, che tendono a far leva sull’abuso di mercato per difendere le proprie posizioni dominanti. Faceboook e Google sono guidati da ragazzi con facce angeliche e t-shirt da 10 dollari. Eppure non si comportano molto diversamente da certi vecchi capitalisti ….
Giornale di Sicilia - 8 novembre 2010
"Università”
░ Nasce un Coordinamento nazionale, formato dai docenti associati che si oppongono ai tagli al finanziamento del fondo ordinario per l’università..
Da Palermo a Trieste nasce il coordinamento Nazionale dei Professori associati. L’iniziativa sarà ufficializzata il prossimo 15 novembre a Roma, nel corso di un’assemblea nazionale presso l’università La Sapienza. Ne fanno parte docenti di Bari, Cagliari, Genova, Insubria Varese-Como, Milano Bicocca, Palermo, Roma Tor Vergata, Siena, Torino, Trieste. “Il Coordinamento nasce in risposta alle preoccupazioni dei professori universitari per le gravi conseguenze che il disegno di legge di riforma dell’Università Gelmini-Tremonti, attualmente in discussione alla Camera dei deputati, avrebbe per l’università pubblica, la ricerca, la formazione e il diritto allo studio”, si legge in una nota. Info: www.professoriassociati.it
Il Sole 24Ore - 9 novembre 2010
"Per i maestri elementari si apre la porta dell’Albo”
░ Professioni: ammessa l’iscrizione di una maestra all’ordine degli avvocati. La Cassazione rimuove il divieto e parifica gli insegnamenti con la sentenza 22623 del 8 novembre 2010: ““… mediante l’interpretazione estensiva, è possibile dare una lettura costituzionalmente orientata della norma stessa che, altrimenti, sembrerebbe disporre una discriminazione irragionevole e per questo in contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza. una lettura costituzionalmente orientata della norma non esclude la compatibilità dell’attività di docente della scuola elementare statale con l’esercizio della professione forense e ne consente l’iscrivibilità all’albo degli avvocati ove il soggetto ne abbia i requisiti richiesti”. Articolo di Guglielmo Saporito.
Nuove prospettive per gli insegnanti e più concorrenza tra gli avvocati: questa è la conseguenza di una sentenza che ammette l’iscrizione all’albo degli insegnanti elementari…. La norma del 1933 consente la libera professione legale agli insegnanti universitari e ai professori degli istituti secondari… L’ostacolo da rimuovere per poter esercitare la professione non era lieve, in quanto il divieto di iscrizione posto dalla legge del 1933 ha deroghe tassative, che si riferiscono a classi di insegnamento particolari (dalla Media in su)… Un’insegnante elementare di Siena non si è rassegnata a questo e, dinanzi a un diniego di iscrizione al locale Ordine degli avvocati, ha percorso tutti i gradi di giurisdizione giungendo fino alle Sezioni Unite della cassazione. E’ stata la mancanza di logica della norma a indurre la cassazione a rivederne il contenuto, giungendo alla conclusione che la libertà di insegnamento, la latitudine dell’istruzione obbligatoria e l’unitarietà della funzione docente non distinguono tra insegnanti di scuola elementare e insegnati di scuole di grado successivo…
ItaliaOggi - 9 novembre 2010
"Ora scatti a braccetto con il merito”
░ Nei prossimi giorni, la Gelmini presenterà ai sindacati il decreto a doppia firma col Ministero dell’Economia. Recuperata l’anzianità: aumenti selettivi sperimentali. Articolo di Alessandra Ricciardi e Carlo Forti.
L’appuntamento è fissato per il 17 novembre, quando il Ministro dell’Istruzione presenterà ai sindacati l’ipotesi di decreto… che riattribuisce alla scuola gli scatti di anzianità congelati per il 2010, 2011 e 2012 dall’ultima manovra correttiva dei conti pubblici. Così come concordato. La Ragioneria Generale dello Stato avrebbe infatti certificato che la Scuola ha raggiunto gli obiettivi di risparmio fissati dal decreto legge 112/2008. E che dunque c’è quella quota del 30% di risparmi derivanti dalle riduzioni di organico che può essere ridistribuita alla Scuola. Per fare cosa ? Per restituire gli avanzamenti di carriera in base all’anzianità di servizio, i cosiddetti gradoni, ma non solo. Visto che per quelli bastano, per la prima annualità, 320 milioni c’è una fetta residuale di 40 milioni che può essere destinata al merito. Un rapido passaggio nel decreto che sarà successivamente sviluppato in una sede ad hoc: si tratta di avviare, a decorrere dal prossimo anno, un progetto di sperimentazione che dia aumenti selettivi in base al miglior rendimento. Ce sarà controllato, secondo quanto trapela a livello informale, in base a due diversi progetti: la valutazione delle scuole e la valutazione dei singoli docenti. Perché un modello valutativo efficace ancora non esiste; del resto anche in Europa non c’è un progetto unico consolidato. Il Ministro dell’Istruzione pare intenzionato a sperimentare due piste diverse da verificare per criticità e potenzialità alla fine di un periodo di tre anni. La sperimentazione sarà avviata su adesione volontaria degli insegnanti, e sarà concentrata in alcune città campione. Secondo indiscrezioni ministeriali Napoli e Torino in pole, una ventina le classi coinvolte. Gli aumenti dovrebbero essere di un paio di mensilità in più all’anno, per i migliori. Altro, al momento, non è dato sapere. Anche perché sul progetto, il Ministro è intenzionato, in prima battuta, a procedere con l’accordo sindacale e non in via legislativa, memore della difficoltà che sempre s’è registrata su questo terreno, costato la poltrona a Luigi Berlinguer, il ministro dell’istruzione del famigerato Concorsone. Tornando al decreto sugli scatti, se per il 2010 basteranno 320 milioni, nei prossimi anni il fabbisogno economico per la copertura dei gradoni crescerà, perché l’amministrazione prevede che i lavoratori che matureranno il diritto agli aumenti stipendiali crescerà. Ma aumenterà anche la disponibilità finanziaria dell’amministrazione. Perché, per l’anno 2011 è previsto un risparmio di 664 milioni di euro a fronte di un fabbisogno per i gradoni stimato intorno ai 600 milioni. E nel 2012 i risparmi saliranno a 957 milioni mentre ne occorreranno circa 900 per la necessità finanziaria della copertura dei gradoni. Negli anni a seguire non dovrebbero esservi più problemi perché il risparmio di 957 milioni entrerà a regime. E quindi di anno in anno l’amministrazione potrà contare su questa cifra per effetto del minore fabbisogno di uscite derivante dalla diminuzione strutturale del numero dei docenti.
ItaliaOggi - 9 novembre 2010
"Manca il prof. Il dirigente deve assumere il supplente”
░ Con una nota interna, il Ministero ricorda che le sostituzioni vanno fatte; ai soldi ci si penserà.
Se le classi sono scoperte , se l’insegnante manca, i contratti di supplenza vanno fatti. Un principio che sembra essere ovvio e che invece negli ultimi anni, complice la politica di riduzione della spesa per l’istruzione e una certa interpretazione restrittiva dei criteri a cui ricorrere per le nomine, è stato messo in discussione dai presidi. Ora il Miur è corso ai ripari…. Ha inviato ai dirigenti scolastici una nota che ribadisce la necessità e le modalità delle supplenze brevi. Sono contratto sotto i 15 giorni che vanno pagati direttamente dalle scuole, con fondi ad hoc trasferiti periodicamente dall’Amministrazione centrale, in base alle esigenze motivate e rappresentate dalle istituzioni scolastiche…. Una bccata di ossigeno per tutti i docenti precari a spasso. “L’istituto delle ore eccedenti… ha natura emergenziale e ha come finalità lo specifico obiettivo di consentire la sostituzione immediata e limitata nel tempo del docente assente, in attesa della nomina del supplente temporaneo avente diritto”. Insomma, il ricorso alle ore eccedenti non può essere una misura ordinaria di sostituzione. Il personale supplente potrà essere nominato anche nel caso di assenza del titolare “per periodi inferiori a 5 giorni nella Scuola primaria.. e a 15 giorni nella scuola Secondaria”. Per le supplenze nella Scuola dell’infanzia e primaria fino a 10 giorni si potrà ricorrere alle sostituzioni flash, quelle degli insegnanti che si sono resi disponibili, iscritti in particolari liste, ad assumere via cellulare incarichi di pochi giorni.
BresciaOggi - 9 novembre 2010
"Brescia fa scuola, e i ricorsi si moltiplicano”
░ Il tribunale di Padova ha concesso il risarcimento a 3 insegnanti e dopo la sentenza favorevole ai professori si annunziano nuove cause contro il ministero. Oggetto della contesa, il mancato guadagno per il periodo delle ferie estive e la mancata trasformazione del contratto. Nel bresciano, i professori a t.d. sono 2637. 1304 gli ATA con contratto di 10 mesi.
Una valanga di ricorsi si abbatte sul Miur. Fa scuola la sentenza della Corte d’Appello di Brescia che condanna il dicastero di Trastevere a pagare lo stipendio dei mesi estivi ai precari licenziati a giugno e riassunti a settembre. Le cause civili contro l’interruzione del contratto e pure contro il blocco degli scatti di anzianità si moltiplicano. Il copione era già scritto dal 6 ottobre scorso, quando Brescioggi ha dato ntizia della sentenza che condanna il Ministero a pagare gli stipendi estivi degli ultimi cinque anni a una professoressa bresciana. E si sta verificando con puntualità. Dopo quel pronunciamento, il Tribunale del lavoro bresciano, il 16 settembre scorso ha accolto un ricorso collettivo di 20 precari, promosso dalla Gilda degli insegnanti. E ha sancito il diritto dei ricorrenti al riconoscimento dell’anzianità lavorativa ai fini economici, nella misura del 2,5% ogni due anni. Nei fatti ha riconosciuto gli scatti biennali dai tagli della Finanziaria di Tremonti. Sono due precedenti che non potevano restare isolati. Una decina di giorni fa, il Tribunale del Lavoro di Padova si è pronunciato su un primo blocco di ricorsi patrocinati dalla Gilda… a Padova si sono mossi nello stesso solco tracciato dalla Corte di Appello bresciana…. La Gilda annunzia per i prossimi giorni un altro ricorso al tribunale bresciano per ottenere sia il risarcimento degli scatti di anzianità che il pagamento dei mesi estivi nonché la trasformazione a t.i. dei contratti precari, dopo tre rinnovi…. Va ricordato che la Corte d’Appello di Brescia ha applicato una direttiva della Corte di giustizia europea che riconosce l’efficacia della sanzione risarcitoria prevista contro l’illecita stipulazione di contratti a termine nel settore pubblico, quando la stessa sanzione sia deterrente efficace a dissuadere il ministero dal persistere nell’adozione di quei contratti. Per ciò ha imposto il pagamento integrale degli stipendi arretrati (con gli interessi) interrompendo la consuetudine del risarcimento forfetario. Dunque, il dado è tratto…
CORRIERE DELLA SERA.it - 9 novembre 2010
"L’editore sparirà in una generazione”
░ Cristina Taglietti riferisce sui lavori del Workshop «Engaging the reader», organizzato all'Università Cattolica di Milano, a conclusione del master universitario «Professione editoria» diretto da Edoardo Barbieri.
Non si tratta si una svolta imminente: in atto il libro digitaleha un mercato esiguo.
Rivoluzione sarà, ma non certo a Natale. Che l'ebook cambierà per sempre e in modo radicale il nostro modo di rapportarci ai libri è sicuro, ma per ora è un mercato esiguo, estremamente limitato nell'offerta, di scarsa incidenza economica, anche se potenzialmente esplosivo… un bilancio della realtà italiana, a un mese dalla discesa in campo dei grandi gruppi (da una parte Mondadori, dall'altra Edigita, federazione di Gems, Feltrinelli, Rcs) e a disegnare scenari futuri, ancora estremamente incerti… Molti e diversi gli spunti di riflessione, come la necessità di una legge sul libro, la politica dei prezzi, ma anche il destino delle librerie… hanno parlato genericamente di qualche migliaio di copie digitali vendute in questi mesi di attività… un presente dove i devices sono poco diffusi, ancora imperfetti, dove il Drm di Adobe, il sistema di protezione dalla pirateria più diffuso, è cervellotico oltre che violabile. Il mercato italiano, poi, secondo Roncaglia «si presenta frammentato, con troppi soggetti in concorrenza, che possono coesistere in un mercato piccolo, ma rischiano di essere cannibalizzati quando anche da noi sbarcheranno i grandi players internazionali, Amazon, Google Books, Apple». «Nel lungo periodo - sostiene Roncaglia - ci sarà una tendenza alla sostituzione che però, pur essendo difficile fare previsioni, non significherà la morte del libro tradizionale».La carta non morirà, ma, secondo Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro del ministero dei Beni culturali, «l'editore sparirà. O meglio sparirà nel modo in cui è inteso oggi, come colui che ha un capitale e lo investe nell'editare un'opera. La pubblicazione dell'ebook non ha tendenzialmente costo, la filiera si riduce, quindi l'editore diventerà un'altra cosa. Anche l'autore verrà concepito in modo diverso e cambierà la natura stessa della comunicazione scritta che per anni è stata immobile, fissata sulla pagina, e che ora diventa aggiungibile, modificabile, interattiva…
Il Sole24Ore - 9 novembre 2010
"Lavagna hi-tech in 4mila scuole”
░ Gara da 15 miliardi di euro. L’esito del bando, vinto definitivamente dagli inglesi di Promethean, dopo una polemica con altri concorrenti.
Ciao ciao, vecchia ardesia, addio candido gessetto. Le lavagne del futuro sono digitali (ma non touch screen) e hanno la forma di uno schermo a 78 pollici da appendere in classe. Accade anche in Italia, pur con i soliti ritardi, dove l’azienda inglese ha rivinto un appalto da 15 milioni gestito e finanziato dall’ANSAS….Le lavagne inglesi non hanno schermi tattili ma montano una tecnologia elettromagnetica passiva… utilizzabile con delle penne che costano pochi euro…
la Sicilia - 10 novembre 2010
"Università, la riforma torna in Aula il 18”
░ Il 18 novembre, alla Camera dei deputati il difficile passaggio del decreto per l’Università. Nel frattempo si restituirà un milione di euro.
La riforma dell’Univerità, dopo l’impasse delle scorse settimane, il 18 novembre tornerà in aula, alla Camera, per riprendere l’iter interrotto, ma restano dubbi sulle risorse per il settore. Della calendarizzazione del provvedimento ha parlato ieri, in occasione del convegno di Business International, il ministro Gelmini: “Incrocio le dita ma, avendo parlato con il ministro Tremonti mi sento di essere ottimista. I fondi credo che siano stati trovati”. Mariastella Gelmini ha tuttavia ammonito: “Questo Paese non si deve cullare nel presupposto sbagliato che i problemi si risolvono solo aumentando le risorse. Il coraggio di cambiare si risolve mettendo mano alle regole e quindi facendo le riforme. Io penso che le risorse sia stato importante averle trovate, ma che anche questo non sia sufficiente. Occorre cambiare le regole dell’Università e favorire un ricambio generazionale, non dare più risorse a pioggia ma introdurre un sistema di valutazione trasparente dando le risorse sulla base della qualità della ricerca e della didattica”… “Seppure arrivasse il miliardo di euro annunciato da Tremonti, sarebbe insufficiente trattandosi – sostiene il Coordinamento Nazionale dei Professori Associati – di un recupero parziale dei tagli già operati…
la Repubblica - 10 novembre 2010
"Via la Costituzione dalle scuole. Non è una disciplina autonoma”
░ Il corso parabolico di una “Educazione” sperimentata ma mai divenuta materia curricolare (C.M. dello scorso 28 ottobre). Era stata presentata come la veste nuova e più efficace di quella Educazione Civica, introdotta nel 1958 nell’ordinamento scolastico, che – alla maniera in cui è stata insegnata - non ha mai suscitato sufficiente interesse negli studenti, e poi dalla Moratti sostituita con la Educazione alla Convivenza civile. “Cittadinanza e Costituzione resta una materia di serie B. Esattamente com’è stato per oltre 50 anni con l’Educazione Civica, compressa nei programmi di Storia. Eppure il Ministro Gelmini era stata chiara: Cittadinanza e Costituzione sarà una materia con una propria dignità e avrà un voto dedicato. Ma la circolare del 28 ottobre la smentisce clamorosamente… non avrà un voto e neppure delle ore di lezione ad essa riservate… Il primo agosto 2008, il ministro Gelmini annunciava: “Dal prossimo anno scolastico, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione sarà introdotta la disciplina Cittadinanza e Costituzione, che sarà oggetto di specifica valutazione… e per la quale sono previste 33 ore annuali di insegnamento”. La novità in materia di studio della Carta costituzionale e diritti e doveri dei cittadini arrivava al termine di un movimentato C.dM…
la Repubblica (Palermo) - 10 novembre 2010
"Tre minuti per raccontare l’Italia unita. I ragazzi del Garibaldi girano un film”
░ Una quarta liceale conquista, con un cortometraggio sulla storia postunitaria d’Italia, un posto nella finale del concorso nazionale “Giovani idee”.
Raccontare 150 anni dall’Unità d’Italia in tre minuti. E’ questa la sfida della IV D del liceo classico Garibaldi che, con il cortometraggio “Tutto cambia per non cambiare niente” è arrivata in finale al concorso “Giovani idee” promosso dalla Fondazione Carlo Donat Cattin… In tutto sono 17 i ragazzi che hanno lavorato al progetto raccogliendo materiali in biblioteca, cercando testimonianze e studiando la storia d’Italia….”Si sono subito entusiasmati e hanno lavorato con molta passione”, dice Laura Bisso, professoressa di Latino e Greco che li ha guidati nel progetto…. Una particolare attenzione è stata riservata al ruolo delle donne: “Abbiamo usato – raccontano – sia abiti d’epoca che strumenti moderni, per sottolineare che l’Italia è unita e deve esserlo anche in futuro”. Le immagini sono state girate al Ponte dell’Ammiraglio, nella piazza Tredici Vittime e anche nei locali della scuola…. Il premio per la classe vincitrice sarà un tour sul percorso dei Mille partendo da Bergamo, passando per Genova, Palermo, Napoli e infine Torino, prima capitale d’Italia. “E’ un’occasione molto interessante per gli alunni, dice la preside Rosalia Gerbino, attorno al premio ci sono giornate con interventi utili e istruttivi”.
ItaliaOggi - 10 novembre 2010
"Scolari italiani dietro i turchi”
░ In Germania sono risultati peggiori rispetto a tutte le altre nazionalità. Le colpe vanno equamente divis etra genitori e insegnanti.
Gli scolati italiani in Germania sono i peggiori e finiscono nelle Sonderschule, le scuole speciali per i meno dotati. E ciò pregiudica per sempre le loro chance di successo sociale….La scuola tedesca è rigidamente selezionatrice e, già a 10-11 anni, gli insegnanti decidono sulla sorte degli scolari: chi potrà andare al ginnasio e quindi all’università, e chi viene dirottato nelle scuole professionali…. Per imparare una lingua straniera si dovrebbe conoscere bene la propria; ma molti bambini italiani parlano i dialetto, a casa…. Michele Valensise, l’ambasciatore a Berlino, ha voluto intensificare le misure per favorire migliori risultati degli studenti, concordate con le autorità tedesche. E si registrano i primi successi. Cinque anni fa i ragazzi italiani che frequentavano il ginnasio erano appena il 13,1%, l’anno scorso sono saliti al 17,5. Un aumento incoraggiante ma oltre 4 studenti su 5 sono ancora destinati alle scuole professionali.
Il giorno - 11 novembre 2010
"A scuola di Internet e Costruzioni. I nuovi tecnici secondo la Gelmini”
░ Un istituto di Rho-Bollate tra quelli scelti per testare la Riforma degli istituti tecnici.
All’Erasmo da Rotterdam, fra pro e contro, si sperimenta la riforma dell’istruzione tecnica e professionale. L’istituto è stato scelto dal Miur come campione del cambiamento, insieme ad altri sei nel milanese. La riforma dei Tecnici mira a ridurre la frammentazione degli indirizzi e ne definisce 9. All’”Erasmo”, con il riordino è sparito l’indirizzo “Tecnologico”. Restano “Costruzioni, Ambiente e Territorio” e “Informatica e Telecomunicazioni”…. La settimana di lezione è passata a 32 ore invece di 36…. Nelle Telecomunicazioni, per fare un esempio è scomparsa l’Elettronica che è la base di questi indirizzi di studio.
Giornale di Sicilia - 11 novembre 2010
"Docenti serali in soprannumero, ed è protesta”
░ Un dirigente scolastico dispone che i docenti dei corsi serali, ove siano in soprannumero, passino all’insegnamento antimeridiano: in campo i legali.
I due terzi dei docenti della scuola serale vengono dichiarati in soprannumero e spostati nelle ore mattutine, e alla “Pertini” si consuma il braccio di ferro fra 14 insegnanti, che fino allo scorso anno insegnavano al Centro EDA (educazione degli Adulti)e il dirigente Giacomo Cannata… “il preside”, spiega Leonarda Amella, una dei docenti coinvolti, ritiene che vi siano meno iscritti, e dunque ha accorpato gli 84 che per lui risultano frequentanti, in solo quattro classi, con 21 alunni per classe, spostando arbitrariamente 14 professori nelle ore diurne per fare i tappabuchi. Il corso per 53 extracomunitari non è stato attivato per mancanza di un collaboratore scolastico, quello di informatica, perché adesso i docenti del pomeriggio sono insufficienti…”.Replica il preside che questi numeri non gli risultano; che lui il primo settembre ha trovato iscritte solo 84 persone, e 20 insegnanti:“Un numero di docenti sovradimensionato, che il decreto Fioroni ci impone di utilizzare in altre attività… Se si dovessero aprire altri moduli, per aumento di iscrizioni, alcuni docenti torneranno al serale”.