Rassegna stampa

Rassegna stampa sulla conferma nel DEF del blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018

Pubblichiamo alcuni articoli sulla conferma nel DEF del blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018.

TMNews: Scuola,Anief:In Def blocco stipendi insegnanti e Ata fino a 2018
Si tradurrà in quasi 16 mila euro mancati aumenti per dipendente
Roma, 11 apr. (TMNews) - "Il DEF conferma il blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018". Lo afferma l'Anief. "Gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico - secondo il sindacato Anief - rimarranno fermi per altri 3 anni. Il dato si evince da una attenta lettura di alcuni capitoli del Documento di Economia e Finanza 2014 approvato l'altro ieri dal consiglio dei ministri: "Nel quadro a legislazione vigente - si legge nel DEF - la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni Pubbliche è stimata diminuire dello 0,7 per cento circa per il 2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3 per cento nel 2018, per effetto dell'attribuzione dell'indennità di vacanza contrattuale riferita al triennio contrattuale 2018-2020".
"Considerando che nel comparto scuola il contratto è stato bloccato nel 2009 dalla legge Tremonti (122/2010) e dalla proroga voluta dal Governo Letta (DPR 122/2013), - osserva Anief - le buste paga di circa un milione di lavoratori sono destinate a rimanere ferme per 8 atti consecutivi. Un record che porterà docenti e personale Ata a perdere quasi 16 mila euro lordi di mancati aumenti a dipendente: tra il 2006 e il 2012 l'inflazione è salita del 12% rispetto agli aumenti contrattuali fermi all'8% per uno stipendio medio annuale lordo di 30 mila euro. Quindi, anche qualora rimanesse ferma l'inflazione per i prossimi anni, stiamo parlando della sparizione di uno stipendio annuale".
Inoltre, sempre dal DEF risulta che sulla formazione a tutti i livelli - scolastica, universitaria e di ricerca - si continua a disinvestire. Si tratta di una tendenza aggravata dal fatto che nello stesso periodo la spesa generale è continuata a salire: i 'consumi intermedi', le spese per il funzionamento ordinario di istituti scolastici, atenei ed enti di ricerca, sono passate dagli 1,11 miliardi del 2011 ai 0,95 del 2013. "Peccato - sottolinea ancora Anief - che nello stesso frangente temporale la spesa complessivamente sostenuta dallo Stato è aumentata da 12,49 a 13,78 miliardi. Al ministero dell'Economia è quasi raddoppiata, da 2,62 a 4,79 miliardi".
Per l'Anief si tratta di uno "sgonfiamento delle buste" paga partito dall'approvazione del D.lgs. 'brunettiano' 150/09, che ha di fatto annullato la futura progressione di carriera per scatti di anzianità per fare spazio a quel merito che condivide in pieno l'attuale Ministro Giannini, ma che può essere finanziato solamente con nuovi tagli allo stesso comparto Scuola.

ANSA: Def: scuola; Anief, blocco stipendi prof a Ata fino a 2018
(ANSA) - ROMA, 11 APR - Gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico rimarranno fermi per altri 3 anni. E' quanto afferma l'associazione sindacale Anief, spiegando in una nota che "il dato si evince da una attenta lettura di alcuni capitoli del Documento di Economia e Finanza 2014 approvato l'altro ieri dal CdM". "Nel quadro a legislazione vigente - si legge nel DEF - la spesa per redditi da lavoro dipendente delle Amministrazioni Pubbliche è stimata diminuire dello 0,7 per cento circa per il 2014, per poi stabilizzarsi nel triennio successivo e crescere dello 0,3 per cento nel 2018, per effetto dell'attribuzione dell'indennità di vacanza contrattuale riferita al triennio contrattuale 2018-2020". "Considerando che nel comparto scuola il contratto è stato bloccato nel 2009 dalla legge Tremonti (122/2010) e dalla proroga voluta dal Governo Letta (DPR 122/2013), le buste paga di circa un milione di lavoratori sono destinate a rimanere ferme per 8 atti consecutivi. Un record che porterà docenti e personale Ata a perdere quasi 16 mila euro lordi di mancati aumenti a dipendente: tra il 2006 e il 2012 l'inflazione è salita del 12% rispetto agli aumenti contrattuali fermi all'8% per uno stipendio medio annuale lordo di 30 mila euro. Quindi, anche qualora rimanesse ferma l'inflazione per i prossimi anni, stiamo parlando della sparizione di uno stipendio annuale". "Inoltre, sempre dal Def risulta che sulla formazione a tutti i livelli, scolastica, universitaria e di ricerca, si continua a disinvestire", prosegue l'Anief. "Con questo Def - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief - si va sempre più verso la proletarizzazione del lavoro del personale della scuola. Altro che valorizzazione di competenze: a dispetto di quanto avviene nel settore privato, lo stipendio di chi opera nella scuola si allontana sempre più dal costo della vita, con la perpetrata negazione di diversi articoli della Costituzione. E pensare che solo qualche giorno fa avevamo fatto notare che nella media dei Paesi Ocde a fine carriera i docenti delle superiori percepiscano 8 mila euro in più l'anno. E non certo una 'mancia' di 80 euro, rispetto ai 120 euro lordi che i vari Governi avrebbero dovuto versare per questo decennio". (ANSA).

Yahoo: Scuola,Anief: In Def blocco stipendi insegnanti e Ata fino a 2018

AgenParl: Scuola: Anief, Def conferma blocco stipendi insegnanti e ata fino a 2018

Orizzonte Scuola: Il DEF conferma il blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018

Tecnica della Scuola: Il Def conferma il blocco degli stipendi del personale insegnante e ata fino al 2018

Italpress: Scuola: Anief "Def conferma blocco stipendi docenti e ata fino al 2018"

ANSA: Def: Anief; rassicurazioni Tesoro non cambiano la realtà
Fino al 2018 gli stipendi pubblico impiego rimarranno fermi
(ANSA) - ROMA, 12 APR - Sul blocco degli stipendi per il pubblico impiego ''le rassicurazioni provenienti dal Ministero dell'Economia non cambiano la posizione del sindacato: l'attuale Governo sta sposando in pieno la linea assunta dai precedenti, confermando il blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata almeno fino all'inizio del 2018''. Lo afferma Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir. ''Lo stesso riferimento del Mef alla Legge di stabilità 2014, che ha fissato l'indennità di vacanza contrattuale 'per il triennio 2015-2017 al livello di quella in godimento dal mese di luglio 2010', rappresenta un'indiretta ammissione di conferma della linea del blocco stipendiale: il Ministero di Via XX Settembre sottolinea, in pratica, che ad oggi e fino al 2017 rimane in vigore il blocco dell'indennità di vacanza contrattuale''. ''In realtà - dice Pacifico - il chiarimento arrivato ieri dal Ministero dell'Economia non fa altro che confermare, seppure indirettamente, l'intero blocco contrattuale. Questo perché l'indennità di vacanza contrattuale non è altro che un anticipo degli aumenti di stipendio, per cui se rimane ferma fino al 2017 ai valori del 2010 significa che per i prossimi tre anni e mezzo non vi sarà alcun aumento di stipendio''. Il sindacato, quindi, torna a chiedere risorse vere per il personale. In mancanza delle quali sarà impossibile sbloccare il contratto di lavoro: ''l'aumento di 80 euro previsto dallo stesso Def, rappresenta poco più di un 'obolo', visto che tra i paesi moderni europei i nostri docenti continuano ad avere lo stipendio più basso dopo la Grecia, con quasi 8mila euro in meno a fine carriera rispetto alla media di tutto il vecchio Continente''. (ANSA).

Tecnica della Scuola: Stipendi bloccati fino al 2018? Il Tesoro smentisce, ma il pericolo rimane

Orizzonte Scuola: Mef smentisce blocco stipendi fino 2018. ANIEF: "allora perché indennità di vacanza è bloccata? Ci stanno abituando al merito senza scatti"

IMG Press: DEF – Le rassicurazioni del MEF sul blocco degli scatti non cambiano la realtà

Il Manifesto: Una mano taglia l’altra
Def. Spunta il prolungamento del blocco dei contratti fino al 2020. Dai sindacati di base alla Cgil scuola pronti a scendere in piazza. Annullati di colpo gli 80 euro in più promessi dal premier
L’aumento netto men­sile di 80 euro che 10 milioni di lavo­ra­tori dipen­denti, per la mag­gior parte nel pub­blico impiego, rice­ve­ranno in busta paga dal 27 mag­gio ver­ranno com­pen­sati dai risparmi otte­nuti dal blocco dei con­tratti degli impie­gati pub­blici fino al 2020. È la poli­tica della mano che dà e della mano che toglie, così Cesare Damiano — pre­si­dente della com­mis­sione Lavoro della Camera ed espo­nente dello stesso par­tito del pre­si­dente del con­si­glio Renzi – ha defi­nito il con­te­nuto prin­ci­pale, e al momento più chiaro, della spen­ding review con la quale il governo finan­zierà il taglio dell’Irpef e la cam­pa­gna elet­to­rale del Pd.
Dopo il fuoco di fila da parte dell’opposizione interna a que­sto par­tito, nel pome­rig­gio di ieri il governo è corso ai ripari. Il mini­stero dell’Economia ha infatti smen­tito che nel Def sia pre­vi­sto il blocco dei con­tratti fino al 2020. Il Mef sostiene di avere ripro­po­sto il blocco già pre­vi­sto fino al 2017 da Letta e che le even­tuali risorse per i rin­novi ver­ranno tro­vate nella legge di sta­bi­lità. In attesa, dun­que, della finan­zia­ria non è pos­si­bile dire se il blocco sarà pro­lun­gato di tre anni in più. Ciò non toglie che la ridu­zione della spesa sugli sti­pendi durerà fino al 2017 e non depo­ten­zia la pro­te­sta cre­scente. Il governo ha dovuto incas­sare ieri anche il giu­di­zio in chia­ro­scuro del Fondo Mone­ta­rio Inter­na­zio­nale che ha apprez­zato l’idea di ridurre l’Irpef con il taglio della spesa pub­blica, ma ha avver­tito via XX set­tem­bre: il taglio deve essere per­ma­nente, quindi deve durare più a lungo del 2017 preventivato.
La ridu­zione delle tasse sta pro­du­cendo con­trac­colpi pro­prio nel mondo del lavoro dipen­dente che dovrebbe bene­fi­ciare dei suoi effetti. È uno dei para­dossi dell’austerità espan­siva, di cui Renzi è un volen­te­roso, ma tar­divo pro­pa­gan­di­sta. Quella messa in can­tiere in set­ti­mana è, in effetti, «una mano­vra che taglia e resti­tui­sce i soldi», così l’ha defi­nita ieri Renzi che ha anche smen­tito la noti­zia che sia in arrivo una mano­vra aggiun­tiva da 4,5 miliardi di euro. Il taglio, e la resti­tu­zione dei soldi, andranno a par­ziale risar­ci­mento di alcune delle vit­time delle poli­ti­che fiscali restrit­tive, ma non rime­die­ranno alle per­dite pro­vo­cate dal blocco dei con­tratti per 8,5 milioni di per­sone nel pub­blico e nel privato.
L’Unione Sin­da­cale di Base ha annun­ciato uno scio­pero gene­rale. Il Def «è una fol­lia – sostiene Luigi Roma­gnoli, dell’esecutivo nazio­nale Usb Pub­blico Impiego — i con­tratti sono ormai fermi dal dicem­bre del 2009 e i lavo­ra­tori pub­blici hanno abbon­dan­te­mente pagato il costo della crisi». La Flc-Cgil ha lan­ciato la mobi­li­ta­zione sull’istruzione. «Nel Def c’è anche la revi­sione del con­tratto degli inse­gnanti, il reclu­ta­mento degli inse­gnanti e dei diri­genti, incen­tivi alle uni­ver­sità e valu­ta­zione indi­vi­duale con i quali si vuole can­cel­lare il con­tratto nazio­nale» denun­cia il segre­ta­rio Dome­nico Pantaleo.
Il blocco dei con­tratti, e delle retri­bu­zioni, nella scuola sarà ancora più duro, durerà per 4 e non per 3 anni. In que­ste con­di­zioni, dif­fi­cil­mente il mini­stro dell’Istruzione Gian­nini potrà dare seguito ai suoi annunci sulla meri­to­cra­zia tra gli inse­gnanti. Nelle sue inten­zioni, infatti, c’è il desi­de­rio di pre­miare il «merito» e non l’anzianità otte­nuta con gli scatti con­trat­tuali. riguarda in par­ti­co­lare il mec­ca­ni­smo degli scatti di anzia­nità. Se la pro­gram­ma­zione del governo di cui fa parte verrà con­fer­mata, dif­fi­cil­mente il mini­stro potrà con­ti­nuare ad usare il Fondo di isti­tuto con il quale i suoi pre­de­ces­sori sono riu­sciti a sal­vare gli sti­pendi dal blocco degli scatti.
L’Anief aggiunge un altro tas­sello in que­sto mosaico. Tra tagli, bloc­chi e risparmi tra il 2006 e il 2012, il per­so­nale della scuola ha perso uno sti­pen­dio annuo da 30 mila euro. Que­sta ten­denza con­ti­nuerà fino al 2017: «Si va sem­pre più verso la pro­le­ta­riz­za­zione del lavoro del per­so­nale» com­menta il pre­si­dente Anief Mar­cello Pacifico.
La spen­ding review pro­lunga inol­tre il blocco del turn-over per i dipen­denti pub­blici fino al 2017, met­tendo i bastoni tra le ruote al mini­stro per il pub­blico impiego Madia sul pre­pen­sio­na­mento di que­sti lavo­ra­tori che dovreb­bero essere par­zial­mente sosti­tuiti dall’ingresso dei gio­vani. La «staf­fetta gene­ra­zio­nale» è ferma ai bloc­chi di partenza.

Economia Sicilia: Il DEF conferma il blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018

ARIS: Il DEF conferma il blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018

Corriere di Roma: Il DEF conferma il blocco degli stipendi del personale insegnante e Ata fino al 2018