Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 23 dicembre 2010

 

ItaliaOggi – 14 dicembre 2010
"Per la formazione urge il piano di qualità”
L’Italia ha sei mesi di tempo per dotarsi di un piano di verifica; l’ISFOL lancia la valutazione esterna integrata.
La qualità dell’istruzione e della formazione professionale italiana passerà per le peer review, un sistema verifica che integra autovalutazione dell’istituto e valutazione esterna da parte di altri docenti. Sarà questa una delle proposte che l’Isfol, dal 2006 referente per l’Italia nella rete europea per la qualità di questo settore (Eqavet) porterà il 20 dicembre alla prima riunione del tavolo con i ministeri dell’istruzione e del lavoro, le parti sociali e gli altri soggetti interessati per la definizione, entro giugno 2011, di un piano nazionale per la garanzia di qualità dell’ifp. Nel giugno 2009, ricorda Sean Feerick, direttore Eqavet, “la UE ha varato una raccomandazione sull’istituzione di un quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell’ifp, che prevede che gli stati membri si dotino di un piano nazionale…”. La peer review è stata sperimentata quest’anno in sei istituti professionali e sei centri per la formazione professionale, i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi a Roma. Una forma di valutazione esterna, condotta da “pari”, docenti adeguatamente formati e chiamati ad esprimere un giudizio sulla qualità di tre aree scelte dalla scuola a seguito dell’autovalutazione. Comprende 2-3 giorni di visita nella struttura, un rapporto che la scuola può commentare, e uno definitivo. Segue il piano di miglioramento redatto dalla scuola…. Il piano nazionale prevederà parametri di qualità per il sistema di accreditamento delle strutture scolastiche e formative…. Si punterà poi a facilitare l’utilizzo dei 10 indicatori europei di qualità, tra cui esiti professionali, abbandoni, soddisfazione delle imprese e degli utenti. Indicatori già inseriti dal Miur nel regolamento degli istituti tecnici e professionali.

 
TGCOM Economia – 15 dicembre 2010
"Occupazione giovani, Italia in coda”
Mancanza di lavoro per i giovani e fisco opprimente per i lavoratori, sono i due problemi che emergono dalle statistiche.
Tra i Paesi dell'Ocsel'Italia è penultima per l'occupazione giovanile: con il 21,7% fa meglio solo dell'Ungheria, ferma al 18,1%, e risulta molto al di sotto della media del 40,2% degli altri Paesi membri. Tra gli occupati, inoltre, il 44,4% ha un impiego precario, e il 18,8% lavora solo part time, mentre per i disoccupati, oltre il 40% è senza lavoro da lungo tempo, e il 15,9% appartiene al gruppo "neet", che non studia né lavora. Dati scoraggianti anche per chi lavora. Per quanto riguarda la pressione fiscale, infatti, dopo una limatura nel 2008, nel 2009 si è registrato un aumento: al 43,5%, un livello di quasi dieci punti superiore alla media e che fa salire la penisola a una scomoda terza posizione tra tutti i Paesi dell'area in cui questa voce risulta più elevata, scavalcando il Belgio. Il tutto è contenuto in uno studio sulla dinamica di lungo periodo delle entrate fiscali nei vari paesi dell'Organizzaizone per la cooperazione e lo sviluppo economico, che risale fino al lontano 1965. Proprio allora la pressione fiscale in Italia era ad appena il 25,5%, secondo l'ente parigino, dieci anni dopo, nel 1975 era perfino calata - caso unico tra tutti i Paesi - al 25,4 per cento. Poi l'inversione di tendenza: nel 1985 pressione fiscale italiana al 33,6%, nel decennio successivo un vigoroso balzo, fino al 40,1 per cento del 1995. Negli anni più recenti la pressione fiscale in Italia è rimasta sistematicamente ben sopra il 40% del Pil: 42,2% nel 2002, 43,4%nel 2007, prosegue l'Ocse, lieve calo al 43,3% nel 2008 ma poi aumento al 43,5% nel 2009. Sullo scorso anno lo studio non dispone ancora dei dati relativi a tutti i Paesi, ma guardando ai dati 2008 l'Italia registrava il quarto valore più elevato, dietro a Belgio ((44,2%), Svezia (46,3%) e Danimarca (48,2%). Sul 2009 però appare terza, perché in Belgio la pressione fiscale è calata al 43,2%. E la dinamica dell'Italia appare in controtendenza rispetto a quella generale: l'Ocse rileva che nel 2009 in media sono calate sia le entrate fiscali, a riflesso della recessione, sia la loro incidenza rispetto al Pil: la pressione fiscale appunto che sulla media Ocse viene stimata al 33,7% nel 2009 dal 34,8% del 2008. Nel 1965 invece l'Italia risultava perfettamente in linea con la media Ocse del 25,5%.

 
IL SECOLO XIX – 15 dicembre 2010
"I nuovi presidi ? Manager e pedagoghi”
Un’iniziativa dell’U.E., che coinvolge alcune scuole superiori liguri e partner stranieri, finalizzata a favorire la crescita professionale del dirigente-manager delle scuole.
I leader scolastici nella scuola che cambia: è questo il tema di un progetto approvato e finanziato dall’U.E…. “La governance scolastica per costruire la comunità di apprendimento”. Durerà due anni, a partire dall’ottobre 2010… Il progetto prevede una prima fase di ricerca sul campo. A Genova come a Stoccolma, Utrecht e Bucharest si svolgeranno una serie di focus group con dirigenti scolastici, allievi, genitori, insegnanti e altri soggetti interessati alla vita scolastica, quali amministratori locali, assistenti sociali, imprenditori e rappresentanti di associazioni culturali e di volontariato. Ai partecipanti a questi focus group verrà chiesto di ragionare su quali caratteristiche considerino essenziali per i leader scolastici. Sulla base di queste riflessioni, scambiate e condivise a livello europeo, i Partner del progetto inventeranno un percorso di formazione in servizio per i leader scolastici per potenziare quelle competenze che appunto vengono considerate fondamentali.

 
AVVENIRE – 16 dicembre 2010
"Università, la riforma vede il traguardo: il 22 l’ok definitivo del Senato”
Il decreto Gelmini per l’Università calendarizzato al Senato; il 22 dicembre potrebbe avere l’approvazione definitiva.
La fissazione della data è stata aspramente contestata dalle opposizioni, in particolare da Pd e Idv. Il movimento studentesco contrario alla riforma annuncia di non voler fermare le manifestazioni di protesta…. Secondo il ministro della Pubblica istruzione e dell’Università sarebbe “assurdo far rimanere ferme le risorse”…. Per il Pdl, Maurizio Gasparri ha confermato l’intenzione di approvare prima di Natale la riforma…….A detta del presidente dei senatori dell’Idv Felice Belisario, invece, “è inconcepibile che un governo con una maggioranza più che risicata voglia procedere irresponsabilmente all’approvazione della riforma rifiutandosi di ascoltare i segnali che vengono dalla società civile… L’arcipelago della protesta, intatto, ha annunciato l’intenzione di proseguire nelle contestazioni, si spera non violente: in queste ore sono in corso assemblee in numerose atenei per stabilite la forma di protesta scelta.

 
La Repubblica – 18 dicembre 2010
"La Gelmini e il caso Bologna. Decisione amara ma stimo il rettore”
All’Università di Bologna è stata rimandata la inaugurazione dell’anno accademico.
Il rettore Gionigi è una persona saggia, credo abbia preso questa decisione con grande amarezza. Evidentemente la situazione bolognese lo richiedeva. Per ciò rinnovo il mio appello perché gli studenti si separino dai violenti”. Il ministro Gelmini ha scoperto nel tardo pomeriggio che a Bologna è stata rimandata la inaugurazione dell’anno accademico… - Che cosa pensa della decisione di Dionigi? - “Non ho elementi per giudicare, ma stimo il Rettore…”. – Ritiene che ci sarà un crescendo dopo i fatti di Roma ? – “La prossima settimana ci saranno altre manifestazioni, chiedo che avvengano senza appesantire la vita dei cittadini e la libera circolazione del traffico”.

 
La gazzetta del Mezzogiorno – 18 dicembre 2010
"Precari scuola, scadono i termini per il recupero degli scatti di anzianità”
Le domande vanno presentate entro il 20 gennaio, raccomanda la sezione provinciale Ugl di Bari.
Per i precari della scuola cui non sono stati assegnati dallo Stato italiano gli scatti biennali, riconosciuti in tutti i Paesi europei, dal 24 novembre è iniziato il conto alla rovescia per l’affermazione dei diritti. Infatti, il riconoscimento degli scatti di stipendio al personale è una realtà già accettata dallo stesso Miur. Ma la legge 183/2010 prevede che ne avrà diritto solo chi chiede all’amministrazione statale il riconoscimento entro 60 giorni dalla data in cui è stata varata la legge: il termine scade il 23 gennaio…..A far conoscere questa opportunità è l’Ugl di Bari, che ha messo a disposizione dei lavoratori l’assistenza gratis… Una decisione dello Stato dovuta a due realtà:la necessità di recepire le circolari dell’U.E, che hanno sollecitato lo Stato italiano ad allinearsi agli altri Stati, e il fatto che i giudici del lavoro stanno riconoscendo gli scatti biennali…. Chi ha diritto a presentare la domanda ? hi ha avuto con contratto atipico…. ed è stato precario per almeno tre anni. Anche chi è di ruolo può presentare richiesta di riconoscimento degli scatti stipendiali a patto che dal 1999 in poi sia stato almeno tre anni in servizio non di ruolo. Peraltro, “si tratta di somme rilevanti delle quali, nella scuola italiana, – spiega il segretario provinciale Ugl Scuola, Rosano Sasso – hanno fruito soltanto i docenti precari di religione. Sono numerosi i colleghi che hanno già vinto i ricorsi e ottenuto gli scatti, ottenendo migliaia e migliaia di euro…

 
Avvenire – 18 dicembre 2010
"Cercasi un milione di maestri per l’Africa”
Secondo gli obiettivi fissati dall’ONU per il 2015, è il numero degli insegnanti necessari per garantire il diritto all’istruzione, nell’Africa sub sahariana, la zona nella quale si verifica la massima carenza; ma anche altre zone, in America latina e Asia centrale, ne hanno bisogno.
Fra gli “obiettivi di sviluppo del Millennio” sottoscritti da 191 Stati, nel 2000, c’è quello di garantire l’educazione primaria universale entro il 2015. Si tratta cioè di fare in modo che tutti i bambini possano completare il primo ciclo di scuola…. Componente centrale di ogni politica dell’istruzione sono gli insegnanti; l’UNESCO ne ha calcolato quanti ce ne vorrebbero in più per conseguire questo obiettivo, e il tasso di reclutamento necessario…

 
Il Sole 24Ore – 20 dicembre 2010
"L’aula del Senato si prepara all’ultimo sì sull’Università”
L’Assemblea lavorerà da oggi a giovedì e chiuderà con questo provvedimento, prima della pausa natalizia.
La riforma universitaria inizia da oggi la marcia finale in aula a Senato, e sebbene arrivi senza l’approvazione in commissione e con le critiche del centrosinistra, dovrebbe essere sostenuta sia dai finiani che dall’UDC. In dirittura d’arrivo dovrebbe essere anche il decreto legge 196 sull’emergenza rifiuti in Campania

 
Il Sole 24Ore – 20 dicembre 2010
"Italia 2011. Nelle scuole cattedre vuote per i precari”
Una valutazione riportata da Il Sole 24Ore stima in centomila i posti già disponibili.
La Lombardia perde 2.760 docenti, il Piemonte nel lascia sul terreno 1.639, il Veneto 1.633, la Toscana 1121. Complessivamente, nell’a.s.2010/11, nella scuola italiana si contano 25.558 insegnanti in meno… Da Roma in su il taglio è stato di 12mila docenti, il 47% del totale. E non se la sono passata meglio gli ATA.A settembre scorso di sono ridotti di 15.167 unità, di cui 6.877 nelle regioni del Centro-Nord…. La scuola italiana, dal Nord al Sud soffre anche di “mal di precariato”, con 230mila supplenti iscritti nelle GaE. Ogni anno circa la metà ottengono un contratto di insegnamento annuale…. Per quasi tutti la cattedra resta un miraggio almeno per 15 anni. Da qui la proposta del segretario generale della Flc-Cigl, Domenico Pantaleo, di “formare la mano” e trasformare, da giugno 2011, le supplenze annuali in effettive immissioni in ruolo. Nel prossimo anno scolastico si potrebbe arrivare a centomila unità: 61mila docenti e 39mila ATA… Per quanti invece lo scorso anno avevano lavorato con contratto annuale (circa 10mila unità…), e quest’anno sono rimasti a casa, è prevista la “salva precari”, riconfermata anche per il 2011. Si tratta dell’indennità di disoccupazione INPS che arriva in via agevolata, e la possibilità di partecipare a progetti formativi d’intesa con le regioni… Buone notizie, da via Trastevere, anche per il personale di ruolo: non subirà il blocco degli scatti di anzianità fino al 2013. Potrebbero salvarsi anche i ricercatori e i docenti universitari più giovani.

 
Il Messaggero – 20 dicembre 2010
"Il coraggio di dire la verità ai giovani”
La “verità” che Paolo Pombeni propone di dire ai giovani (circa il declino del sistema produttivo sulle due sponde dell’Atlantico.Illudersi di fermare il mondo lasciando sfogo alla rabbia è una ingenuità.
Di fronte alle inquietudini del mondo giovanile bisogna avere il coraggio di dire la verità… la (loro) inquietudine nasce dal disagio profondo che corre in generazioni incerte del loro futuro, private di un rapporto sicuro tra competenza e propria valorizzazione… quella giusta ricerca di una soluzione diversa e più aperta per il loro futuro non potrà venire dalla restaurazione di un mondo mitico in cui tutti erano garantiti, lo Stato dava gratis tutto a tutti; c’erano solo diritti e i doveri non si sapeva che cosa fossero…. Illudersi di fermare il mondo lasciando sfogo alla rabbia è una ingenuità… Così com’è, tanto la scuola che l’università funzionano male. E questo è un danno, e grave, proprio per gli studenti, soprattutto quelli che non godono di privilegi e posizioni sociali e familiari in grado di tutelarli. Intendiamoci: gran parte dei giovani lo sa o lo intuisce, tanto è vero che occupazioni e manifestazioni coinvolgono uno strato ridotto del corpo studentesco… Non possiamo eludere il tema della riforma del sistema dell’educazione. Se vogliamo rispondere al giusto bisogno dei giovani… dobbiamo misurarci col problema di adattare il nostro sistema produttivo alle sfide di un mondo che non solo cambia velocemente ma che è già cambiato in maniera radicale. Poi non si potrà fare a meno di ricordare che tutto costerà fatica, rigore e coraggio…. Con l’avvertenza che se si vuol essere cedibili dinanzi ai giovani è indispensabili che ad essere rigorosi, coraggiosi nell’affrontare le difficoltà, siano il mondo delle istituzioni e le generazioni che hanno fin qui goduto di un’età molto favorevole.

 
CORRIERE DELLA SERA – 21 dicembre 2010
"Timori di scontri: accelerazione sulla riforma”
Il Presidente della Repubblica segnala alla classe di governo il malessere degli studenti che protestano. Il Presidente del Consiglio dice di non capire le ragioni della protesta: “Forse la Riforma non è stata ben illustrata agli studenti”. Da Destra si commenta con preoccupazione quanto è accaduto per le strade di Roma lo scorso 14 dicembre, e si paventa una replica il giorno 22 (si chiedono misure di prevenzione).
Il capogruppo del Pdl Gasparri insiste. Dopo aver invocato gli arresti preventivi per gli studenti, ora lancia un appello ai genitori: “TENETE A CASA I VOSTRI FIGLI PERCHé QUELLE MANIFESTAZIONI SONO FREQUENTATE DA POTENZIALI ASSASSINI”. Il Presidente della Repubblica ha lanciato il suo richiamo: “E’ necessario e urgente cercare e aprire nuovi canali di comunicazione e scambio con le nuove generazioni”…. Il governo ha blindato il ddl e lo vuole approvare entro domani, se non stanotte…. Il ministro Maroni ha incontrato il capo della polizia, Antonio Manganelli: oltre alle misure annunziate – mantenimento della Zona rossa, sorveglianza delle strade più piccole con nuclei più agili, filtri per gli arrivi da fuori Roma - Il ministro ha confermato che non verrà tollerato alcun tentativo di devastazione.

 
AVVENIRE – 21 dicembre 2010
"Onorevoli e ricercatori: prove di confronto”
Il senatore Quagliariello spiega la Riforma agli studenti, faccia a faccia. Dubbi sul raggiungimento di un qualche obiettivo, dell’incontro.
Metti un parlamentare davanti ad una platea di studenti, a parlare della riforma. Non era mai successo; è accaduto ieri per la prima volta. Ad aprire le danze è stato il vicecapogruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliarello: “Mi recherò personalmente ad un forum con i contestatori. Non negheremo il confronto a quei ragazzi che, secondo noi, sbagliano ma che evidentemente hanno le loro idee…. C’è una visione comune sui mali dell’università ma la cura proposta è opposta”. A portare lavocedei contestatori nell’aula del Senato è stato invece un parlamentare del PD, Achille Passoni, che ha letto ai propri colleghi un interventi scritto da un gruppo di studenti dell’Università di Firenze.

 
Libero Quotidiano – 22 dicembre 2010
"Merito, limiti ai rettori. Così cambieranno le università”
I punti salienti della riforma, secondo il giudizio di Libero.
QUANTO DURA IL MANDATO DEI RETTORI…? Il rettore non potrà restare in carica per più di due mandati…. Per un massimo di otto anni, o di sei anni nel caso sia stato eletto con mandato unico non rinnovabile… se la riforma fosse entrata in vigore già da questo autunno, circa il 60% dei rettori in carica sarebbero stati colpiti dagli effetti di questa norma.
La legge dispone che il rettore faccia parte del Consiglio di amministrazione dell’università, a cui dovrà proporre un candidato per l’incarico di direttore generale. QUALI SONO I NUOVI MECCANISMI PER L’ACCESSO ALLA CARRIERA DI DOCENTE, E A CHE ETA’ ANDRANNO IN PENSIONE ?
I professori dovranno andare in pensione prima; la riforma abbassa il tetto massimo da 72 a 70 anni per i professori ordinari e a 68 anni per quelli associati… Prima di ottenere un incarico di insegnamento occorrerà ottenere un’abilitazione scientifica nazionale, di durata quadriennale…
QUANTO DURANO I NUOVI CONTRATTI DI LAVORO E COME SARA’ REGOLATO IL RAPPORTO CON GLI ATENEI ? … La proposta di legge prevede che i ricercatori entrino solo con contratti a t.d. (5-4 anni), seguiti da contratti triennali. Al termine dovranno superare un esame di idoneità per avere la conferma a t.i. come professori associati…. I FONDI MINISTERIALI COME VERRANNO DETERMINATI E EROGATI ? …. Le università che non saranno in regola con i conti verranno commissariate… i fondi verranno distribuiti in base alla qualità della ricerca e didattica….
LA RIDUZIONE DELLE FACOLTA’ ? Ogni ateneo potrà avere al massimo 12 facoltà… Gli studenti continueranno ad avere risorse a disposizione ?
La riforma creerebbe un fondo speciale finalizzato a promuovere eccellenza e il merito tra gli studenti, individuati per gli iscritti al primo anno mediante prove nazionali standard, e per gli iscritti agli anni successivi mediante criteri nazionali standard. Una rappresentanza studentesca è prevista anche all’interno del cosiddetto consiglio di amministrazione.