Rassegna stampa

Recensioni dalla Stampa al 7 gennaio 2011

Il Giornale – 3 gennaio 2010
Caro presidente Napolitano; ecco tre proposte sui giovani da una baby eurodeputata”
░ Lettera aperta di Lara Conti (27 anni), la più giovane parlamentare europea, tra tutti gli eletti.
Caro Presidente, mi permetta un’affermazione estrema, ma mai così vera come nel nostro tempo: la giovinezza è un valore, e di valori di questo tipo ce ne sono pochi. Li possiamo contare sulle dita di una mano: la pace tra i popoli, il diritto alla salute, la possibilità di studiare e lavorare, il rispetto verso la vecchiaia e, infine, la passione e l’apertura verso il futuro che, non a torto consideriamo caratteristiche della gioventù. Per questa ragione ho provato un’immediata e sincera contentezza quando, ascoltando il Suo discorso di fine anno, ho capito che lo stava dedicando proprio ai giovani…. Per usare le Sue parole: “Senza opportunità per i giovani, la democrazia è in scacco”…. Mi permetto di aggiungere tre proposte che nei prossimi mesi, politica e istituzioni non dovrebbero lasciare in secondo piano. La prima. Un più esteso riconoscimento delle professioni all’interno dell’UE. Vorrei che per un insegnante o un infermiere italiano fosse molto più semplice recarsi in un’altra nazione della Comunità per svolgere il proprio mestiere e incamerare nuove esperienze… La seconda proposta. Una più dinamica osmosi tra Università e mondo del lavoro… Terza proposta. E’ necessario limitare una flessibilità lavorativa che, sovente, è remunerativa solo per i datori di lavoro. Ci sono aziende che usano ripetutamente la formula dello stage per tenersi strette le persone più valide… Che tipo di futuro può vedere un giovane che, conscio non in modo arrogante delle proprie capacità, si vede “parcheggiato” dall’azienda in quella zona grigia in cui è più difficile pensare a lungi termine ?

 
Il Messaggero – 3 gennaio 2010
I supplenti convocati con un sms; iscrizioni al 12 febbraio”
░ Le decisioni del Miur per i primi adempimenti nel nuovo anno.
Il Miur ha fissato per il 12 febbraio il termine di scadenza per l’iscrizione alle scuole dell’infanzia, alle classi del primo ciclo, e del secondo ciclo comprese quelle relative ai percorsi di istruzione e formazione professionale… Da gennaio, inoltre, parte la “chiamata telematica” per i supplenti, con posta certificata o sms…

 
Il Messaggero – 3 gennaio 2010
Presidi, mai bandito il concorso: E’ tardi, rischiamo la paralisi”
░ Ne dovevano essere assunti 2800. La Gelmini aveva promesso il Bando entro il 2010 ma è mancato il placet di Tremonti. Le associazioni professionali calcolano che in atto 2000 sedi siano vacanti, e che nel 2012 saranno 3000, visto che in media ogni anno vanno in pensione 800 ds.
A settembre il ministro aveva annunciato l’infornata di dirigenti scolastici (da quattro anni non se ne assumono) per risolvere il problema, ormai esplosivo, delle reggenze. Quest’anno, circa 1600 scuole su 10000 non hanno un proprio preside, ma un supplente preso in prestito da un istituto vicino… Per questo, il Ministro aveva annunziato un nuovo concorso a 2800 posti. Una selezione innovativa e basata sul merito, sui titoli e non sull’anzianità. Ma quel bando non è mai uscito in G.U…. Due associazioni di categoria, la DISAL e l’ANDIS hanno scritto al Ministro per sottolineare la gravità del ritardo. Da quanto sappiamo, spiega Roberto Pellagatta, presidente Disal, il bando è pronto ed è alla firma del Presidente della Repubblica. C’è anche l’ok della Ragioneria dello Stato ma manca il placet del MEF, il Ministero dell’Economia e Finanze.

 
ItaliaOggi – 4 gennaio 2010
Ex Lsu fuori, dal 2011 sarà gara”
░ Per gli appalti delle pulizie non ci saranno più i rinnovi automatici: è in arrivo una direttiva ministeriale che apre al mercato; i vecchi contratti restano in vigore fino alla scadenza.
‘è chi a Viale Trastevere sostiene, con un po’ di malizia, che quest’anno alla fine ha pesato l’assenza di un sottosegretario all’economia di origini meridionali. Perché il mancato finanziamento necessario al rinnovo, nel decreto legge di proroga di fine anno, dei contratti di pulizie ai consorzi di ex Lsu crea grossi problemi occupazionali, in particolare in alcune regioni del Sud…. E’ prevedibile che durante l’iter parlamentare per la conversione in legge del dl saranno molti gli emendamenti e le pressioni politiche per ripristinare la proroga…. Per evitare che da questo mese scoppi un nuovo caso occupazionale, con il licenziamento di migliaia di lavoratori, quelli che hanno finora lavorato proprio grazie al rinnovo automatico dei contratti di pulizie: erano circa 25mila dieci anni fa, oggi sono la metà… Un’ordinanza ministeriale allo studio di via Trastevere detta le nuove regole per le gare che le scuole dovranno indire per le pulizie… dice anche che in attesa del completamento delle procedure… i vecchi contratti potranno essere portati avanti fino a scadenza naturale. In cambio della prorogatio, i datori di lavoro dovranno ritirare le lettere di licenziamento fatte pervenire in questi giorni. Insomma si tratterebbe di una soluzione transitoria, possibile con atto ministeriale e grazie ad anticipazioni di fondi del bilancio dell’Istruzione.

 
ItaliaOggi – 4 gennaio 2010
Graduatorie, giallo sulla proroga”
░ Nel dl è sparito il congelamento delle liste, che potrebbe rispuntare al Senato; probabilmente si attende il 26 gennaio, quando sarà nota la decisione della Consulta in ordine al problema delle graduatorie di coda.
La proroga di un anno delle graduatorie ad esaurimento non c’è più…. Era nella prima stesura del decreto legge mille proroghe ma è scomparso nel testo definitivo pubblicato sulla GU… Con la riapertura delle graduatorie molti precari del Sud, ormai disoccupati o costretti a lavorare su spezzoni per poche centinaia di euro, si sarebbero spostati a Nord… Le disposizioni che precludono ai precari di cambiare provincia e di essere inseriti a pettine nelle altre provincie, infatti, sono attualmente al vaglio della Corte costituzionale. E se la consulta dovesse dichiararle incostituzionali, i precari attualmente in coda alle graduatorie del Nord avrebbero diritto ad entrarvi a pettine. A quel punto, la proroga delle graduatorie avrebbe l’effetto contrario. Nel senso che, invece di impedire l’emigrazione dei precari del Sud verso il Nord da una provincia all’altra, finirebbe per moltiplicare la migrazione per tre. Perché attualmente sono tre le altre province dove i precari sono inseriti in coda alle graduatorie. E la proroga, insieme all’inserimento a pettine avrebbe l’effetto di ampliare esponenzialmente quel fenomeno migratorio…

 
ItaliaOggi – 4 gennaio 2011
Un mld all’innovazione tecnologica”
Il Miur lancia la corsa al PON Ricerca: parte un bando sull’hi-tec da 915 mnl.
Un miliardo di euro a disposizione per l’alta tecnologia e l’aggregazione tra pubblico e privato. C’è tempo fino al 15 febbraio 2011 per accedere ai 915 milioni di euro stanziati per finanziare aggregazioni tra imprese, università ed enti di ricerca che presentino piani di sviluppo strategico di filiere scientifico-tecnologiche di eccellenza pubblico-private, di distretti di alta tecnologia e relative reti, nonché la creazione, il potenziamento e lo sviluppo di laboratori pubblico-privati.
La presentazione delle domande riguarda le quattro regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Il bando prevede la concessione di contributi a fondo perduto che possano raggiungere l’80% della spesa ammissibile. Sono finanziabili sia aggregazioni già esistenti, di cui il bando riporta una lista, sia nuovi “Distretti ad alta tecnologia e relative reti”. E’ il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che ha emanato nell’ambito del Programma operativo nazionale “Ricerca e Competitività” 2007-2013 (Pon R&C) due Azioni rispettivamente denominate “Distretti tecnologici e relative reti” e “Laboratori pubblico-privati e relative reti”. I Progetti e gli studi di fattibilità dovranno essere presentati tramite i servizi dello sportello telematico “Sirio” già attivo a partire dallo scorso 16/12/2010, entro e non oltre le ore 12.00 del 15/02/2011.
ItaliaOggi – 4 gennaio 2011
L’Italia ha gente e idee per creare nuova ricchezza”.
░ Edoardo Narduzzi ha parole di speranza per i giovani; speriamo abbia ragione. Certo ha ragione su “il peggiore consociativismo occidentale”.
L’Italia non è per niente un paese in declino. Ha competenze, energie e potenzialità in grande misura ed è uno dei luoghi del mondo dove sono state prodotti gran parte degli standard della società globale. La globalizzazione è molto più italiacentrica di quanto non si pensi. Sono prodotti che vengono da una tradizione secolare di altissimo artigianato di qualità che ha fatto dell’Italia un posto unico al mondo. Perchè, allora, non riusciamo a valorizzarle al meglio nel più grande mercato che la razza umana abbia avuto a disposizione: il mercato globale? Rivendicazioni collettive di diritti pagabili soltanto producendo debito pubblico hanno creato tante Parmalat in pectore: si è preferita la scorciatoia del disavanzo di bilancio scaricato sulle generazioni future pensando che lo Stato, soprattutto se facente parte dell’Occidente, non può comunque fallire. In Italia il peggiore consociativismo occidentale ha prodotto il peggior debito pubblico del mondo che ora dei giovani sottoccupati dovrebbero ripagare. E’ questa la più grande ingiustizia sociale della storia recente.

 
ItaliaOggi – 4 gennaio 2011
Spunta la terza via della formazione professionale; qualifiche triennali negli istituti statali”.
░ Qualcosa di nuovo sembra muoversi nell’istruzione professionale; un settore nel quale è bene credere e sul quale occorre puntare.
Gli istituti professionali statali daranno una mano alle regioni per rendere più completa l’istruzione professionale. Così da consentire agli studenti in possesso di qualifica professionale di continuare gli studi fino al diploma e poi anche all’Università. E in cambio le regioni pagheranno gli stipendi dei docenti impegnati nelle attività integrative, fatta eccezione per lo straordinario, che rimarrà a carico delle scuole. E’ questa una delle pattuizioni stipulate il 16 dicembre scorso in Conferenza unificata tra il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il ministro del lavoro e delle politiche sociali, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, i comuni, le province e le comunità montane. Ora toccherà alle regioni stipulare i singoli accordi con le direzioni scolastiche regionali per i nuovi corsi triennali. In tempo utile per consentire le iscrizioni al prossimo anno scolastico previste entro il 12 febbraio prossimo. Secondo quanto previsto dall’accordo, gli istituti professionali potranno svolgere interventi integrativi complementari in favore degli studenti che frequentano i corsi di formazione professionale, a livello regionale, finalizzati al conseguimento dei diplomi di qualifica. Gli interventi integrativi serviranno ad arricchire il bagaglio culturale degli studenti, così da agevolare il prosieguo degli studi.

 
Il Manifesto – 5 gennaio 2011
Scacco alla Gelmini in 5 mosse”
░ Ciò che non si può assolutamente accettare, secondo il Manifesto, è che la legge sull’Università introduce forme di contaminazione pubblico-privato, sotto il pretesto della efficienza.
La tecnica usata negli ultimi anni per privatizzare a costo zero i beni comuni non riguarda tanto il trasferimento della proprietà e la trasformazione della sua natura giuridica di soggetto pubblico (l’art. 16 della l.133/2008 che consente ai senati accademici di votare la trasformazione delle università in fondazioni di diritto privato) quanto piuttosto il ricorso alla cultura privatistica dei modelli di gestione, il ricorso a modelli di governante non rappresentativi, incentrati sul ruolo del consiglio di amministrazione, evidente espressione dell’incrocio tra interessi particolari e generali…. Nel consiglio di amministrazione, non composto su base elettiva, dovrebbero sedere almeno tre figure estranee al mondo accademico, con formazione preferibilmente manageriale, quindi orientata a privilegiare la ricerca applicata e l’immediato sfruttamento del sapere… Mentre al senato accademico la legge assegna unicamente il potere di avanzare proposte scientifiche, al consiglio di amministrazione spetterà la responsabilità della spesa, dell’esercizio del potere disciplinare, delle assunzioni e dei costi di gestione. Si tratta quindi di un organo non soltanto di natura tecnico-finanziaria ma di un organo con poteri decisivi per quanto attiene al reclutamento, all’attivazione e soppressione dei corsi e delle sedi. A tali poteri gestionali di natura manageriale si aggiungono il ruolo e le funzioni del Direttore generale. Nominato dal consiglio di amministrazione, il Direttore generale può essere scelto con logiche privatistiche.. Tra le deleghe al governo, rinvii a decreti e provvedimenti di varia natura, moltissimi contenuti della riforma dovranno essere determinati nei prossimi mesi. Sono stati contati 47 provvedimenti attuativi, ai quali dovranno essere aggiunte le riforme statutarie che ogni università dovrà attuare entro fine giugno, se è vero che già all’inizio del 2009 era evidente il disegno del governo e i pericoli che ne discendevano... Purtroppo la legge è stata promulgata. Si sarebbe dovuto agire prima. Sarebbe comunque sbagliato pensare che la partita sia chiusa e perduta. Cosa si può fare adesso. Proviamo a individuare alcune strategie: 1. Impugnare tutti i provvedimenti amministrativi ritenuti lesivi del diritto allo studio e contrari all’autonomia della ricerca, dinanzi alla magistratura amministrativa; sollevare in via incidentale le questioni di legittimità costituzionale sui diversi profili della legge. 2. Elaborare e presentare, anche come legge di iniziativa popolare, un progetto fondato sul rilancio della ricerca e sul ruolo pubblico dell’Università. 3. Elaborare una strategia capace di tenere alto l’interesse da parte di tutta la cittadinanza attiva, con l’obiettivo di abrogare la legge Gelmini, valutando la possibilità di seguire la via referendaria. 4. Presidiare i processi di elaborazione degli statuti dei singoli atenei. 5. Monitorare l’elaborazione dei decreti delegati e dei decreti attuativi.

 
L’espresso – 6 gennaio 2010
Gelmini affossa l’Università”
░ Piero Ignazi non usa mezzi termini, separando il bianco e il nero dalle prime sei parole e fino alle ultime quattro.
Accentratrice, pauperizzatrice, superflua, demagogica, punitiva, antistudentesca. Si può continuare a lungo ad elencare i difetti della legge sull’Università promossa e difesa a spada tratta dal governo Berlusconi. Una riformetta, in realtà, che cambierà poco nella vita universitaria, ma per quel poco contribuirà molto all’affossamento dell’istruzione superiore. Punto primo: la legge Gelmini toglie autonomia alle università, in quanto prevede controlli ministeriali più fitti e pervasivi…. Punto secondo: smantella il sistema pubblico a favore delle università private…… Si può avere un titolo universitario anche frequentando atenei senza docenti e senza alcuna idea si cosa siano cultura e ricerca. Terzo punto: la grande favola della meritocrazia. Già dalla modalità con la quale vengono immessi, ope legis, istituti indegni della qualifica di università si capisce quanto poco importi della meritocrazia… L’introduzione di un organo indipendente di valutazione degli atenei è fumo negli occhi… Il corpo accademico deve fare però mea culpa sul suo indulgere a logiche clientelari e baronali. Chi ha partecipato ai concorsi sa quanto è difficile scalfire questo sistema consortile. Quindi l’ennesima riforma delle procedure dei docenti.…. Infine, l’elemento più importante: i finanziamenti. I governi di Centrodestra hanno scientemente perseguito l’obiettivo di fare morire d’inedia il sistema dell’istruzione pubblica favorendo quello privato… Il futuro che questa sciagurata riforma prospetta è nerissimo e si riassume in decadenza e impoverimento, accentramento e dequalificazione.