Pubblichiamo alcuni articoli sul rischio abbandono scolastico concentrato negli istituti tecnici e professionali del Sud e sui nuovi tagli alle cattedre delle Regioni meridionali.
Gli alunni meno bravi e a rischio abbandono concentrat
Rai Radio 1 - Baobab (trasmissione del 15 luglio 2014, ore 17:30)
Il Messaggero: Scuola, alunni più bravi al Nord, meno al Sud
Adnkronos: SCUOLA: ANIEF, ALUNNI MENO BRAVI A RISCHIO ABBANDONO CONCENTRATI AL SUD
Roma, 15 lug. (Adnkronos) - «Gli ultimi dati Invalsi ci dicono che il gap di competenze tra allievi del Centro-Nord e del Meridione si sarebbe attenuato, ma non illudiamoci: il divario strutturale rimane alto, fino a 40 punti, e non potrà mai risolversi spontaneamente».È quanto denuncia l'Anief sottolineando che «al di là dei trionfalistici e superficiali commenti forniti dalla stampa nei giorni scorsi, a seguito della presentazione dei dati Invalsi di rilevazione degli apprendimenti, il divario di competenze scolastiche tra gli alunni italiani del Centro-Nord rispetto agli alunni pari età del Sud si è solo leggermente attenuato. C'è davvero poco di che essere soddisfatti. Perché il gap rimane alto» Secondo l'Anief «ci troviamo di fronte ad un divario strutturale. Che per sua natura, quindi, non può risolversi spontaneamente. I numeri di questi giorni non fanno altro che certificare gli investimenti poco mirati che lo Stato ha riservato alle Regioni, penalizzando quelle meridionali. Basta ricordare che gli ultimi dati ufficiali ci dicono che in Sicilia la mancanza di risorse e di mense scolastiche ha fatto sì che il tempo pieno nella scuola primaria è stato attivato solo per il 3 per cento degli alunni; mentre il tempo pieno in Lombardia è presente nel 90 per cento delle scuole primarie». Il risultato di questa discrepanza di offerta formativa, evidenzia il sindacato, «è che al termine dei cinque anni di scuola primaria i bambini della Sicilia studieranno 430 giorni in meno, pari ad oltre 2 anni scolastici persi. Se a questi dati, che non hanno bisogno di commenti, aggiungiamo la mancanza di investimenti per combattere la dispersione e migliorare l'orientamento scolastico, risulta tutto più chiaro. Perché al Sud e nelle Isole alle »tare« del forte decremento demografico e del processo migratorio, si aggiunge quella dell'alto tasso di abbandono scolastico: alle scuole superiori vi sono province, come Caltanissetta e Palermo dove la dispersione supera il 40% di iscritti al primo anno». E nella «top ten» di province con più alunni dispersi delle superiori figurano subito dopo Ragusa, Sassari, Cagliari e Oristano. Non a caso, la Regione italiana che nel quinquennio 2009/2014 ha in assoluto perso più studenti della scuola secondaria superiore è stata la Sardegna: 6.903 allievi, pari al 36,2%. Va poi ricordato che quasi sempre sono ragazzi che diventano Neet: il fenomeno degli oltre due milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (uno su quattro di quella fascia di età), ha le sue radici principali nell'abbandono scolastico. Si tratta di constatazioni e numeri che fanno ancora più impressione, dal momento che vengono resi pubblici proprio mentre l'UE continua a chiedere ai Paesi membri di raggiungere nel 2020 un tasso medio nazionale di abbandono non superiore al 10%. La situazione è effettivamente da allarme rosso. Occorre agire e anche in fretta. Le indicazioni che l'Anief dà al Governo italiano è quella di farlo, imponendo importanti correzioni formative, in quelle zone geografiche dove si riscontra il maggior tasso di abbandoni scolastici e di Neet: è lì che occorre l'assegnazione di un organico di docenti maggiorato. «Perché in quelle aree - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - non bastano gli stessi insegnanti previsti per la didattica standard. Appurato che in determinate zone del Paese sono concentrati studenti con maggiori difficoltà di apprendimento scolastico e tendenti a lasciare i banchi, è evidente che serva una maggiore presenza di educatori e formatori. Da assegnare - per le materie specialistiche, per le lingue e per i casi più difficili - anche con la modalità della compresenza». «Ma non solo - continua il presidente Anief - perché per rendere l'azione più efficace è indispensabile ridurre il numero di alunni per classe. Adottando, pure in questo caso, una deroga rispetto ai 'tettì imposti a livello nazionale, che alle superiori arrivano a sfiorare i 30 iscritti per classe. Solo a queste condizioni, gli interventi compensativi, mirati al potenziamento delle capacità degli studenti, possono avere buone possibilità di riuscita». (Rre-Ste/Ct/Adnkronos)
Repubblica: Scuola, alunni più bravi al Nord, meno al Sud
Qui Finanza: Scuola, alunni più bravi al Nord, meno al Sud
Borsa Italiana: Scuola, alunni più bravi al Nord, meno al Sud
Teleborsa: Scuola, alunni più bravi al Nord, meno al Sud
Italpress: SCUOLA: ANIEF "ALUNNI MENO BRAVI E A RISCHIO ABBANDONO CONCENTRATI AL SUD"
Per il Sud il Miur usa solo le forbici, ancora tagli di cattedre nelle Regioni meridionali
Il Sole 24 Ore: Scuola: più alunni, meno cattedre
Tecnica della Scuola: Assunzioni 2014/15, tra docenti e Ata almeno 40mila posti liberi
Quotidiano di Puglia: Scuola, ancora tagli di cattedre nelle Regioni meridionali
ADNKRONOS: SCUOLA: ANIEF, PER IL SUD IL MIUR USA SOLO LE 'FORBICI' - ANCORA TAGLI DI CATTEDRE NELLE REGIONI MERIDIONALI
Roma, 16 lug. (Adnkronos) - «Quello del taglio degli insegnanti nelle Regioni del Sud è un copione già visto. Che da diverso tempo si ripropone in modo ciclico. E che il Ministero dell'Istruzione conferma per il futuro: anche l'anno prossimo, infatti, le scuole del Meridione e delle Isole maggiori subiranno un ulteriore decremento di »cattedre«. Attraverso l'adeguamento finale operato dagli uffici scolastici periferici sulla base del cosiddetto »organico di fatto«, derivante dai mutamenti delle iscrizioni e dalle bocciature degli studenti che si sono concretizzate nelle ultime settimane, non c'è una Regione del Sud che si salva». È quanto afferma l'Anief denunciando che: la Sicilia perde ulteriori 504 cattedre, la Campania se ne vede sottratte 387, la Puglia 340, la Calabria 183. Numeri negativi anche per la Basilicata, dove spariscono 58 posti da insegnante, per il Molise (-33), per la Sardegna (-27) e per l'Abruzzo (-14). «Dalla tabella di suddivisione regionale dei posti, fornita dall'amministrazione scolastica ai sindacati in queste ore e pubblicata dalla rivista specializzata »Orizzonte Scuola« - evidenzia l'Anief - risulta che i posti relativi all'organico dei docenti saranno praticamente gli stessi degli altri anni: 628.067. Perché la priorità, hanno spiegato i tecnici del Miur, è che 'il saldo degli organici deve rimanere invariatò. E poco importa che il numero di alunni nell'ultimo biennio sia aumentato di circa 64mila unità, a seguito di un incremento di 30mila iscritti in più nell'anno in corso e di 34mila nel prossimo (25.546 unità alle superiori, 9.216 alla primaria, -785 alle medie), che corrispondono a circa 3mila nuove classi. E che il numero di iscritti alle scuole pubbliche tra il 2009 e il 2012 sia aumentato di 90.990 unità». «Quel che conta - lamenta l'Anief - è che la quantità di insegnanti, per effetto dell'art. 19, comma 7 della Legge 111/2011, rimanga sempre lo stesso. Ecco che, allora, come nel gioco delle tre carte, visto che i docenti non possono aumentare, in alcune regioni, quelle del Sud dove il tasso demografico è in discesa, non si può fare altro che ridurre il numero dei docenti. Peccato che siano le stesse scuole dove l'Invalsi ha ravvisato un gap di competenze degli alunni fino a 40 punti inferiori rispetto a quelle del Centro-Nord». (Ste/Ct/Adnkronos)
Il Messaggero: Scuola, ancora tagli di cattedre nelle Regioni meridionali
ANSA: Scuola: ancora tagli di cattedre in regioni meridionali
Anief, per Sud ministero usa solo le forbici
(ANSA) - ROMA, 16 LUG - Anche l'anno prossimo le scuole del Meridione e delle Isole maggiori "subiranno un ulteriore decremento di 'cattedre'. Attraverso l'adeguamento finale operato dagli uffici scolastici periferici sulla base del cosiddetto 'organico di fatto', derivante dai mutamenti delle iscrizioni e dalle bocciature degli studenti, non c'e' una Regione del Sud che si salva: la Sicilia perde ulteriori 504 cattedre, la Campania se ne vede sottratte 387, la Puglia 340, la Calabria 183. Numeri negativi anche per la Basilicata, dove spariscono 58 posti da insegnante, per il Molise (-33), per la Sardegna (-27) e per l'Abruzzo (-14)". La denuncia arriva dall'Anief. Dalla tabella di suddivisione regionale dei posti, fornita dall'amministrazione scolastica ai sindacati in queste ore e pubblicata dalla rivista specializzata "Orizzonte Scuola", risulta che i posti relativi all'organico dei docenti saranno praticamente gli stessi degli altri anni: 628.067. E poco importa - fa notare l'Anief - che il numero di alunni nell'ultimo biennio sia aumentato di circa 64 mila unita', a seguito di un incremento di 30 mila iscritti in piu' nell'anno in corso e di 34mila nel prossimo (25.546 unita' alle superiori, 9.216 alla primaria, -785 alle medie), che corrispondono a circa 3mila nuove classi. "La decisione di ridurre ancora il corpo docente assegnato alle scuole del Sud - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - e' l'esatto opposto di quello che occorreva fare: nelle Regioni meridionali, infatti, il tasso di abbandono scolastico e' altissimo. Alle superiori di Caltanissetta e Palermo supera il 40% di iscritti".
Dal Miur, quindi, secondo il sindacalista, "dovrebbero rinforzare gli organici, migliorare l'orientamento, creare un collegamento diretto, in accordo con il Ministero del Lavoro, con industrie e aziende". "Invece non solo non si attua alcun programma di rafforzamento didattico e orientativo, ma - dice ancora Pacifico - si assegnano meno docenti. Costringendo quelli in servizio ad assolvere un servizio ingrato". "La verita' e' che si stanno sottraendo docenti proprio laddove ve ne sarebbe piu' bisogno. Lo sanno bene anche a Viale Trastevere: se si consulta l'ultimo Focus del Miur sulla 'dispersione scolastica', si scopre che le zone dove gli alunni iscritti, sia nella scuola di primo che di secondo grado, presentano un 'maggior rischio di abbandono' scolastico prima dei 16 anni sono ancora una volta Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo. Le stesse - fa notare Pacifico - che l'anno prossimo partiranno con decine e centinaia di prof in meno". (ANSA).
La Discussione: Anief, il MIUR per il Sud usa solo le forbice
Repubblics: Scuola, ancora tagli di cattedre nelle Regioni meridionali
Teleborsa: Scuola, ancora tagli di cattedre nelle Regioni meridionali
Italpress: SCUOLA: ANIEF "PER SUD MIUR USA SOLO LE 'FORBICI'"
Giornale Lucano: Ancora tagli alle cattedre: – 58 con l’inizio del nuovo anno scolastico
Corriere dell'Irpinia: Scuola, tagliate 387 cattedre
Noi Notizie: Scuola: il ministero diminuisce il numero di cattedre al sud. La Puglia ne perde 340