LA STAMPA – 22 gennaio 2010
“Università. Dopo 4 anni ripartono i concorsi”
░ IlCdM ha approvato il più urgente decreto attuativo della riforma: quello sull’Abilitazione scientifica nazionale per il reclutamento dei docenti; contestualmente il CdM ha dato all’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e ricerca un nuovo direttivo (determinerà le attività dell’agenzia, i criteri e metodi valutativi).
La riforma dell’Università muove i primi passi. Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri uno schema di regolamento che introduce nuove regole per l’accesso alla docenza, e nominato i componenti dell’ANVUR, l’agenzia per la valutazione del sistema universitario. Due passi importanti: il primo consente di far ripartire, dopo 4 anni di stallo, i concorsi; il secondo garantisce la distribuzione delle risorse agli atenei in base al merito. Intanto la Flc-CIGL lancia l’allarme sui finanziamenti: dal 2011 il sistema universitario deve fare i conti con ulteriori tagli lineari del 10% - circa 700 milioni – previsti dalla legge di stabilità sugli stanziamenti dell’anno precedente.
CORRIERE DELLA SERA – 22 gennaio 2010
“QUELLE CLASSI HANNO TROPPI ALUNNI. Il TAR dice stop alle aule pollaio.”
░ Il Tar del Lazio accoglie il ricorso del Codacons. La Gelmini si difende dicendo che sono solo lo 0,4%, i casi fuori dalle regole.
Dice la legge che nelle nostre scuole c’è il limite di numero di alunni per classe: deroghe comprese, 27 alle elementari, 28 alle medie, 30 alle superiori. Dice sempre la legge che la stanza dovrebbe essere grande abbastanza: per ogni alunno poco meno di due metri a disposizione. Il Codacons ha trovato 275 “classi pollaio” che non rientrano nelle regole, e ha chiesto l’intervento del Tar con uno dei primi esempi di class action, cioè di azione collettiva fatta con un singolo esposto. E ieri il Tribunale amministrativo ha dato ragione all’associazione dei consumatori. Adesso il Miur ha 120 giorni di tempo per mettere a punto un piano di riqualificazione dell’edilizia scolastica. Cosa succede ? Nell’immediato nulla, poiché il Miur presenterà ricorso al CdS… Il ministro Mariastella Gelmini parla di “ricorso destituito di ogni fondamento”. Concentrandosi sulle scuole superiori, dove il problema è più grave, aggiunge: “le classi con più di 30 alunni sono solo lo 0,4% el totale…. Il Codacons canta vittoria:”Ora il ministro Gelmini – dice il presidente Carlo Rienzi – dovrà preparare un piano…… Se non lo farà saremo costretti a chiedere la nomina di un commissario che si sostituisca al ministro…. Insegnanti e genitori i cui figli sono costretti a studiare in aule polaio potrenno chiedere un risarcimento fino a 2500 euro, in relazione al danno esistenziale subito”…. In Italia, la cass action non prevede la possibilità di chiedere un risarcimento alla P.A. Sarebbe necessario un altro ricorso davanti al Tribunale ordinario.
CORRIERE DELLA SERA – 22 gennaio 2010
“STOP all’Inglese potenziato”
░ Soltanto 10mila studenti della scuola media hanno potuto fruire dell’insegnamento potenziato della Lingua inglese: il fallimento di un troppo reclamizzato potenziamento.
L’idea venne a Letizia Moratti, correva l’anno 2005. Da settembre gli studenti delle Medie potrannno scegliere l’inglese potenziato: cinque ore alla settimana piuttosto che le solite tre… in cambio bisogna rinunziare alla seconda lingua…. I dati del Miur ci dicono che quest’anno il modulo delle cinque ore viene seguito da meno di 10mila ragazzi…. Che cos’è successo, allora?... Il preside che vuole l’Inglese potenziato si trova dinanzi ad un percorso ad ostacoli. E allora molti preferiscono lasciare perdere. Armando Catalano è il dirigente della Scuola media Rosmini di Roma: “Noi abbiamo rinunciato, e il motivo è semplice. A febbraio di ogni anno, al momento dell’iscrizione, possiamo chiedere alle famiglie se vogliono più ore di Inglese, ma se avremo gli insegnanti per farlo lo sapremo solo a luglio…. Il problema è che due oredi Inglese in più vengono sottratte alal seconda lingua. L’inglese potenziato potrebbe portare all’estinzione i professori di Spagnolo o Tedesco, e specie in epoca di tagli com’è questa nessuno si vuole assumere la responsabilità.
La Stampa – 22 gennaio 2010
“Soldi agli istituti. Nessuna famiglie è obbligata a pagare”
░ Per il 2011, le scuole sono destinatarie di 130 milioni di euro per il funzionamento, e di oltre un miliardo e mezzo di euro per il miglioramento dell’offerta formativa. Giro di vite del Miur: le scuole possono solo chiedere contributi limitati.
Anche quest’anno, chi ha figli nelle scuole pubbliche ha ricevuto un foglio con l’elenco dei costi accessori. Sono i contributi volontari per partecipare alle spese delle scuole, che volontari spesso non sono perché se qualcuno prova a non pagarli, arrivano minacce e ricatti e cancellazioni dalle attività didattiche. E’ così da alcuni anni ormai, a chiedere è più di una scuola su due… ma quest’anno al Miur non intendono lasciar correre…. Una posizione netta quella del ministero, anche più netta dello scorso anno perché accompagnata dall’annunzio di provvedimenti per le scuole non in regola, e sostenuta da una novità di non poco conto rispetto a dodici mesi fa: per il 2011 tutte le scuole hanno ricevuto 130 milioni di euro per il funzionamento, e oltre un miliardo e mezzo di euro per il miglioramento dell’offerta formativa (corsi di recupero e progetti, ma anche supplenze). Vuol dire circa 8.170 euro per scuola per il finanziamento e 36.550 euro per l‘offerta formativa.
IL MATTINO – 24 gennaio 2010
“Università. Prof del Sud dimenticati”
░ Il rettore della Federico II di Napoli, Massimo Marrelli, si è accollato il compito di dire quello che tutti hanno pensato, quando è venuta fuori la lista dei componenti il direttivo dell’ANVUR. Non buono il titolo don lui la lettera del professore è stata pubblicata nella rubrica “Riflessioni”; in effetti, non si tratta, evidentemente di prof del Sud “dimenticati” dal Ministro, ma di una realtà, quella accademica meridionale, volutamente esclusa.
Tutte le Università hanno, da tempo, manifestato convinta adesione alla proposta…. di costituzione dell’Agenzia Nazionale di Valutazione delle Università e della Ricerca…. Suscita quindi molta sorpresa la distribuzione delle competenze dei sette membri dell’Anvur nominati dal governo. Si tratta certamente di autorevoli esponenti della comunità scientifica nazionale (ogniuno nel proprio settore) ma non c’è tra di loro nessun ricercatore del sistema universitario meridionale, e tra loro alcuni macrosettori sono sovra rappresentati, mentre altri risultano del tutto assenti…. Inoltre alcune aree scientifiche non sono assolutamente rappresentate…. E’ ben noto che i processi di valutazione hanno effetto quando i criteri su cui sono basati e i responsabili del processo sono accettati generalmente dai soggetti sottoposti a valutazione. Non mi sembra che in questo senso si cominci bene….
Italia Oggi Sette – 24 gennaio 2010
“Tecnici al servizio dell’innovazione”
░ Oltre trecento laureandi o laureati troveranno posto in Altran: l’assunzione a t.i. è uno degli obiettivi 2011 della società.
“Altran sta portando avanti un’intensa campagna di recruiting:abbiamo importanti obiettivi di assunzione per il 2011”. A spiegare la strategia di Altran Italia è il direttore marcheting $ comunicazione Manuele Sansa. “In particolare, 200 nuovi collaboratori sono entrati in azienda nel 2010 e oltre 300 sono quelli che stiamo cercando da oggi alla fine di quest’anno. Ricerchiamo laureandi e laureati magistrali o vecchio ordinamento provenienti dalle aree di ingegneria, scienze matematiche, fisiche e naturali, economia…. Il gruppo Altran è nato in Francia 28 anni fa ed è quotato alla borsa di Parigi. Offre consulenza alle principali imprese mondiali su: innovazione tecnologica e di processo, sviluppo e gestione dei sistemi informativi; strategie e management….. Altran Italia nasce nel 1996 e annovera clienti di primaria importanza nei settori energia ed healthcare, telecomunicazioni e media, trasporti e infrastrutture, banche e assicurazioni, aerospazio edifesa. Impiega oltre 2200 persone ed è presente sul territorio nelle sedi di: Trieste, Milano, Torino, Ivrea, Genova, Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Catanzaro….
Italia Oggi Sette – 24 gennaio 2010
“Umana rafforzala rete con 40 giovani”
░ L’Agenzia per il lavoro “Umana”, presente sul territorio con 110 filiali in 11 regioni procede ad acquisire personale.
L’agenzia punta a sviluppare oggi la presenza sul territorio, proponendosi sul mercato con nuovo personale. “Siamo alla ricerca” dice Maria Raffaella Caprioglio, vicepresidente di Umana “di 40 giovani da inserire nella nostra rete commerciale, dotati di grinta e spirito imprenditoriale…. Le aree in cui si prevede di inserire le nuove risorse sono le province di Brescia, Bergamo, Milano, Bologna, Piacenza, Roma, Torino, Firenze e Treviso. Chi desidera candidarsi può inviare il curriculum all’e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giornale di Sicilia – 24 gennaio 2010
“Sciopero nella Scuola, contro i tagli annunciati”
░ Il 28 gennaio sciopero della Scuola e dell’Università indetto dai Cobas.
Obiettivo della protesta, si legge in una nota, “l’arroganza governativa, la necessità di massicci investimenti per la Scuola e l’Università, l’assunzione a t.i. dei precari, lo sbolcco dei contratti a degli scatti di anzianità, … Manifestazioni regionali si svolgeranno a Torino, Firenze, Genova, Napoli (Pomigliano), Salerno, Palermo, Cagliari, Bari, Trieste, Livorno, Potenza, Padova, Terni, Lanciano (Chieti). A Roma, un corteo partirà in mattinata da Piazza della Repubblica.
La nuova Ferrara – 24 gennaio 2010
“Scuola, la rivolta dei precari a vita”
░ Il personale scolastico con contratti a t.d. chiede, sempre più numeroso, la stabilizzazione promuovendo azioni legali e ricorsi amministrativi. I tribunali si esprimono con sentenze che danno forza alle rivendicazioni, ed anche il buon senso le avvalora, perché è illogico che coesistano cattedre senza titolare e docenti precari a vita. Un articolo sulle azioni della CGIL che, a questo punto, apprezza la linea sindacale inaugurata dall’ANIEF. Meglio tardi….
Contro questo uso scorretto e indiscriminato dei contratti a termine, la Flc-CGIL ha nvitato i precari a impugnare i contratti di lavoro…. La campagna nazionale della Flc Gcil “Operazione centomila” per stabilizzare la posizione di altrettanti docenti e addetti ata precari, nasce dalla volontà di dare piena attuazione alla legge 386, nonché alla Direttiva europea che vieta la reiterazione dei contratti a termine. Il termine fissato è quello dei tre anni, ma non è raro imbattersi in docenti e bidelli che hanno costruito la loro intera carriera sul precariato… Un problema, quando l’unico spiraglio per un insegnante sono le supplenze per sostituire colleghi assenti. Un abuso e un uso illegittimo dei contratti a termine, quando si chiamano i precari a coprire posti vacanti in organico…. La Corte d’Appello di Brescia ha sancito il diritto a un risarcimento dei danni, e il giudice del lavoro di Siena ha imposto l’assunzione di alcuni docenti. Una delle strade intraprese è quella dell’impugnazione dei contratti di fronte al datore di lavoro (il Ministero), ma cresce anche il fronte dei precari che non hanno esitato a ricorrere direttamente al giudice per chiedere di stabilizzare il rapporto di lavoro, il riconoscimento degli scatti di anzianità e il pagamento delle mensilità estive.
Domani – Arcoiris TV – 24 gennaio 2010
“Ecco come il governo dell’amore cancella i precari della scuola”
░ Vincenzo Brancatisano lo aveva scritto a ottobre scorso; adesso riepiloga: “Ci avevamo visto giusto. L’unica arma di salvezza per i precari della scuola è il Tribunale”. Precisiamo: avevamo visto giusto, prima di Ottobre, noi dell’ANIEF, molto prima. Tutti adesso adottano il nostro metodo, ma raramente ci arrivano riconoscimenti di ciò; lo stesso Brancatisano ci ignora e scrive: ”Prima della discesa in campo dell’ultima ora, i sindacati hanno sempre ritenuto azzardata l’azione giudiziaria di stabilizzazione dei tanti precari del settore pubblico”.
Dai primi dati, sembra che entro il 23 gennaio, 50mila precari abbiano presentato ricorso alla magistratura impugnando i contratti a t.d.
C’è un giudice anche in Italia… Ci avevamo visto giusto. L’unica arma di salvezza per i precari della scuola è il Tribunale. Lo avevamo scritto a ottobre scorso, in un articolo che citava le tante sentenze che da un paio d’anni condannano a ripetizione il Ministero dell’Istruzione a riconoscere diritti importanti dei lavoratori a termine annuale, docenti e non docenti… Un super lavoro attende i nostri giudici del lavoro poiché stanno per piombare negli uffici giudiziari di tutta Italia centinaia di migliaia di fascicoli di lavoratori, pubblici e privati, che si ritengono vittime di abuso di contratti a termine e di altre forme atipiche di assunzione… Il settore più coinvolto è la scuola pubblica. Un esercito di docenti e non docenti è assunto con contratti a termine anche per decenni da uno Stato che conta sul mancato pagamento dei mesi estivi e degli scatti di anzianità, tanto che questi lavoratori percepiscono lo stipendio di prima nomina anche dopo decenni di incarichi annuali: un comportamento condannato come discriminatorio da ripetute sentenze nazionali e comunitarie emesse in favore dei precari che hanno già fatto causa. Prima della discesa in campo dell’ultima ora, i sindacati hanno sempre ritenuto azzardata l’azione giudiziaria di stabilizzazione dei tanti precari del settore pubblico. Il decreto legislativo 368/2001, nel recepire la Direttiva Ue 1999/70 sulla prevenzione degli abusi dei contratti a termine, consente la reiterazione dei contratti, compensandola però con un risarcimento dei danni, opportunità pressochè sconosciuta ai lavoratori visto che i sindacati non l’hanno mai pubblicizzata. Chi ha fatto causa l’ha però ottenuto con sentenza fino a decine di migliaia di euro. Ora il Collegato lavoro riduce il risarcimento a una cifra che va da 2,5 a 12 mensilità mentre prima il danno era quello dimostrabile nelle sue forme del danno emergente e del lucro cessante, somma ulteriormente dimezzata dalla legge 183 quando i lavoratori, come quelli della scuola pubblica, sono tutelati da contratti collettivi firmati dai sindacati. Una norma molto singolare…. la legge stabilisce che se gli interessati chiedessero i danni essi sarebbero penalizzati tutte quelle volte che la loro posizione è assistita dai sindacati. Molti giuristi che fanno capo alla Corte di Cassazione sostengono però che tale risarcimento va interpretato come aggiuntivo e non come sostitutivo rispetto a quello tradizionale. Ancora una volta ci troviamo dunque di fronte a una legge pazzoide che produrrà kafhiane interpretazioni prima ancora che applicazioni attaccabili. Ad ogni modo, a far sperare ora i precari, per la prima volta in maniera davvero concreta in merito alla possibile stabilizzazione di massa (che peraltro non pesa granché sulle casse dello Stato visto che si tratta di persone che già percepiscono stipendi e indennità sostitutive (come il compenso sostitutivo delle ferie non godute, il Tfr anticipato e l’indennità di disoccupazione) sono intervenuti tre ulteriori elementi decisivi:
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1) la legge finanziaria Prodi 2008, che ha previsto un piano di stabilizzazioni nel pubblico per chi abbia maturato 36 mesi anche non continuativi di lavoro;
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2) la recente sentenza con cui il Tribunale di Siena ha stabilizzato una docente precaria ispirandosi alla citata Direttiva e ai pronunciamenti della Corte di giustizia europea che hanno sancito il principio di non discriminazione tra lavoratori;
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3) infine, la stessa Corte di giustizia ha emanato una sbalorditiva sebbene sconosciuta ordinanza (1.10.2010 nel procedimento C-3/10) con cui, sciogliendo alcuni dubbi residui del Tribunale calabrese di Rossano, ha ribadito che i lavoratori pubblici devono essere stabilizzati se hanno maturato 36 mesi a partire dal 2001, l’anno in cui l’Italia ha recepito la Direttiva citata 99/70.
Scrive la Corte che il governo italiano ha addirittura ammesso per iscritto che l’art. 5 del decreto 368/2001, modificato nel 2007, “al fine di evitare il ricorso abusivo ai contratti di lavoro a tempo determinato nel settore pubblico, ha aggiunto una durata massima oltre la quale il contratto di lavoro è ritenuto concluso a tempo indeterminato” e ha introdotto a favore del lavoratore che ha prestato lavoro per un periodo superiore ad appena sei mesi, un diritto di priorità nelle assunzioni a tempo indeterminato. Un’altra norma del 2008 prevede, come pure ha ammesso il governo, “oltre al diritto del lavoratore interessato al risarcimento del danno subìto a causa della violazione di norme imperative e all’obbligo del datore di lavoro responsabile di restituire all’amministrazione le somme versate a tale titolo quando la violazione sia dolosa o derivi da colpa grave, l’impossibilità del rinnovo dell’incarico dirigenziale del responsabile, e la presa in considerazione di detta violazione in sede di valutazione dell’operato suo”.
La Repubblica – 25 gennaio 2010
“Scuola. Record di insufficienze agli scrutini”
░ Primi dati relativi agli scrutini intermedi degli alunni del biennio delle scuole secondarie di secondo grado, nelle scuole di Roma e provincia: un terzo degli studenti dovrà recuperare in una o più materie.
Studenti delle superiori alle prese con i corsi di recupero. Secondo i primi dati in arrivo dalle scuole, sugli scrutini del primo trimestre / quadrimestre, infatti, più di un terzo degli alunni risulta insufficiente in una o più materie…..
ItaliaOggi – 25 gennaio 2010
“Promozioni: nessun automatismo”
░ In tema di valutazione degli studenti, la VI Sezione del CdS ha stabilito (sentenza n.9413, depositata il 27 dicembre scorso) che essa va effettuata dai docenti con decisione da prendersi di volta in volta, motivata in funzione dei casi specifici: non esistono parametri preordinati (obiettivi minimi) ai quali essi debbano attenersi, com’è, invece, in occasione dei concorsi.
I Consigli di classe non sono tenuti a fissare obiettivi minimi, raggiunti i quali gli alunni vanno automaticamente promossi . Il procedimento di valutazione riguarda, infatti, non solo i livelli di conoscenza, ma anche l’opportunità o meno di un rafforzamento delle cognizioni di base del singolo scrutinando. Conseguentemente, lo studio mnemonico e poco costruttivo e le gravi lacune sono sufficienti a motivare la non ammissione alla classe successiva…. Le valutazioni scolastiche non sono dirette a selezionare i più meritevoli in base a parametri preordinati, come nelle prove concorsuali. Il fine della valutazione degli alunni, infatti, è quello di garantire un’efficace formazione dei giovani, secondo le finalità proprie dell’istruzione pubblica. E queste finalità possono configurare la non ammissione alla classe superiore, non come soccombenza rispetto ad altri soggetti, né come giudizio in assoluto negativo, “ma come riconoscimento della necessità che alcuni singoli scrutinati rafforzino le proprie cognizioni di base”, si legge nella sentenza, “per affrontare senza sofferenza, e con maggiori possibilità di piena maturazione culturale l’ulteriore corso di studi”. Tanto premesso, l’interesse degli alunni e dei loro genitori… va individuato nel corretto esercizio della potestà pubblica, finalizzata alla formazione ottimale degli studenti. E non ceto “nel perseguimento in ogni caso della cosiddetta promozione”. La potestà pubblica… risulta esercitabile con margini di discrezionalità particolarmente ampi, rimessi sia alla sensibilità che all’esperienza del personale docente… Nessuna normativa vigente vincola rigidamente le determinazioni conclusive del Consiglio di classe, la cui funzione è di effettuare un apprezzamento caso per caso, circa la personalità dello studente e la sussistenza, o meno, di lacune nelle strutture cognitiva di base. Ciò al fine di individuare i casi in cui la promozione non sia coincidente con l’interesse reale del singolo allievo: ipotesi che si verifica quando lo stesso non appaia in grado di recuperare i propri deficit formativi, in concomitanza con l’impegno richiesto dai programmi del corso superiore. E quindi: “In rapporto a tale complessa valutazione, squisitamente di merito, e vero fulcro dell’attività didattica”, argomentano i giudici, “non appare razionalmente ipotizzabile la predeterminazione di obiettivi minimi svincolati dal concreto apprezzamento della personalità del singolo studente, trattandosi in ogni caso di valutare non solo i livelli di conoscenza ma anche l’opportunità o meno di un rafforzamento delle cognizioni di base del singolo scrutinando”.
Il Sole 24Ore – 25 gennaio 2010
“Dal prossimo anno, tagliati 20mila docenti”
░ Il “memento pulvis es”, questa volta ci viene (agli insegnanti) dal giornale di Confindustria. Lo sappiamo, lo sappiamo ! E il cedolino di gennaio riserva una notizia mezza brutta: è vero che nel l’anno 2010 la progressione di carriera è stata riconosciuta ma chi, con questo mese di gennaio, avrebbe dovuto maturare lo scatto al gradone stipendiale successivo lo vede, per adesso, procrastinato di due anni. L’Anief si ribella; altri sindacati si contentano della promessa che, in seguito a certificazione dei risparmi, il Tesoro concederebbe la progressione.
Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini conferma la cura dimagrante al personale docente, prevista dalla manovra 2008. Il prossimo primo settembre mancheranno all’appello 19.700 docenti (terza ed ultima trance della sforbiciata agli organici, che nel triennio farà risparmiare a viale Trastevere oltre otto miliardi di euro. Parte di questi soldi sono serviti a far recuperare al personale della scuola l’aumento di stipendio maturato nel 2010, “in barba” al blocco delle buste paga imposto da Tremonti a tutto il pubblico impiego, fino al 2012. Ciò è stato possibile grazie al decreto intermin. Firmato nei giorni scorsi che ha “scongelato”, fino al 2012 appunto, gli scatti di anzianità del personale della scuola…. Sempre secondo questo decreto, gli scatti che saranno maturati nel 2011 e 2012 arriveranno in busta paga. Ma solo dopo che il Tesoro avrà certificato, anno per anno, le risorse risparmiate…. Una procedura non proprio semplice, e rimessa in discussione sabato scorso, quando sono stati pubblicati sul portale del Tesoro “Stipendi PA”, i cedolini di gennaio 2011. Per insegnanti e ATA è previsto uno slittamento di due anni dal raggiungimento del gradone stipendiale successivo…. L’Anief ha annunciato ricorso. “Polemiche pretestuose”, hanno risposto, in una nota congiunta Massimo Di Menna (UIL Scuola), Francesco Scrima (UIL Scuola) e Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal): “I tre anni di blocco sono diventati due, e la procedura funziona”. D’Accordo Rino Di Meglio, della Gilda secondo cui “bisognerà comunque vigilare perché gli impegni vengano rispettati anche per il 2011 e il 2012”.
ItaliaOggi – 25 gennaio 2010
“Brunetta vuole dirigenti manager”
░ Con un testo che modifica il d.lgs n.150/2009, il ministro Brunetta ha proposto al CdM i nuovi poteri del d.s. sul personale, da introdurre al più presto, “salvo intese” con il ministro dell’Economia. Lo spiega con la consueta chiarezza Alessandra Ricciardi. Nel comparto Scuola, però.….,
Venerdì scorso il CdM ha esaminato il provvedimento che corregge il decreto legislativo n.150/2009…. Obiettivo dichiarato: sottrarre alle sentenze dei tribunali l’applicazione della riforma sul fronte dei contratti integrativi, in particolare per quanto concerne i rapporti tra datore di lavoro e dipendenti, evitando confusione e disorganizzazione. Questo significa che i dirigenti potranno gestire direttamente uffici e personale, senza dover più trattare con i sindacati, da subito, ovvero senza attendere il rinnovo dei contratti collettivi. Già, perché nel frattempo che la manovra sui conti pubblici ha congelato i contratti per tre anni, alcuni tribunali, a cominciare da quello di Torino, hanno ritenuto che la Riforma Brunetta per la contrattazione integrativa scatti solo dopo il rinnovo delle intese nazionali. E dunque i nuovi poteri dei dirigenti nell’organizzazione del lavoro, che finora era materia di contrattazione con le rappresentanze sindacali, restano anch’essi al palo
per tre anni… Ecco che Brunetta, a caccia di risultati, ha tentato di risolvere alla radice il problema con un nuovo decreto. Che recita:”Hanno comunque immediata applicazione, ai sensi degli artt. 1399 e 1419, secondo comma, cel CC le disposizioni di cui all’art.33 modificato dell’art.2 del d.lgs. n.165 del 2001, all’articolo 5, comma2, del d.lgs n.165 del 2001 e all’art. 54, comma1 del d.lgs. n.165/2001, nonché le disposizioni in materia di contrattazione integrativa”. Se il decreto dovesse essere licenziato, dopo l’ok dell’Economia, potrebbe avere effetti immediati nella scuola, su materie tipiche della contrattazione di istituto pre-Brunetta: dall’assegnazione degli insegnanti alle classi e ai plessi, alla daterminazione dei criteri per la disposizione dell’orario di lavoro….. Dubbi, perché le scuole non sono uffici, sono stati sollevati anche dal ministro Gelmini. Che ha chiesto a Palazzo Vidoni di sciogliere i nodi con una nota. Ma il Dipartimento non ha mai risposto e quindi la questione resta aperta…. C’è tempo perché i dubbi sulla scuola possano essere affrontati.
Il Giornale – 26 gennaio 2010
“Il governo punta un miliardo sull’occupazione dei giovani”
░ Varato il piano per l’Orientamento scolastico e l’inserimento lavorativo. Sostegno ai superlaureati e bonus alle imprese.
L’annuncio dell’arrivo di un “Piano d’azione per l’occupabilità dei giovani” lo danno tutti insieme i ministri competenti: il Ministro per la Gioventuù, Giorgia Meloni, dell’Istruzione Mariastella Gelmini, e del Welfare Maurizio Sacconi… Lo stanziamento, anche se non risolutivo, darà un contributo. Si tratta, esattamente di un miliardo e 82 milioni di euro, ripartiti tra istruzione e lavoro, ai quali vanno aggiunti i 103 milioni della Gioventù. Si parte con un monitoraggio capillare delle conoscenze e competenze richieste dal mercato del lavoro, alle quali va adeguata l’offerta. E poi un piano per l’orientamento scolastico e l’accompagnamento al lavoro, potenziando l’integrazione tra le scuole superiori, le università e il mondo del lavoro…. Sacconi invita i docenti ad occuparsi di più dell’orientamento e annuncia che si sta cercando di semplificare il contratto di apprendistato “con particolare riguardo all’artigianato per la rivalutazione dei mestieri tradizionali e del lavoro manuale, in funzione del contrasto alla dispersione scolastica”. Tra le iniziative in partenza, il potenziamento del sistema informativo Excelsior… Poi l’istituzione di 58 istituti tecnici superiori, denominati Scuole Speciali di Tecnologia. E ancora Campus Mentis (un’iniziativa riservata a 20mila laureati, i migliori delle università italiane, che verranno messi a contatto con le aziende che offrono lavoro. Infine un bonus di 5 mila euro per le aziende che assumono un giovane (under 35) con figli a carico.
La Padania – 26 gennaio 2010
“Quel progetto leghista che divide il fronte sindacale”
░ Il “metodo” Pittoni per una scuola vicina al territorio; l’accreditato articolista (Giuseppe Reguzzoni, figura di spicco della Lega) accenna al possibile gradimento da parte del PD.
Ci sono proposte che si formulano per fare rumore, sparando alto su obiettivi magari irrealizzabili. E ci sono proposte realistiche, pensate per portare a casa risultati qui e ora…. La proposta portata avanti on pazienza e determinazione dal senatore Mario Pittoni per il reclutamento degli insegnanti su base regionale …. un dialogo certosino con tutte le forze politiche, di governo e di opposizione… Per le regioni del Nord si tatta di garantire la stabilità degli insegnanti, tanto preziosa ai fini della didattica e di un’ordinata gestione degli istituti scolastici. Al contempo, l’istituzione di graduatorie regionali degli insegnanti va finalmente nella direzione di un modello di scuola centrato sugli alunni e sulle famiglie, e non sulla semplice tutela delle cattedre degli insegnanti, per di più spesso slegati dal territorio…. La parte più ragionevole della realtà sindacale si mostra più che possibilista,… Le cose non stanno diversamente sul fronte politico, dove la corrente “cattolica” del PD, per bocca dell’ex ministro dell’Istruzione, Fioroni ha manifestato il proprio interesse per la proposta di legge leghista…
La tribuna di Treviso – 26 gennaio 2010
“Precari senza stipendio da tre mesi”
░ La burocrazia penalizza i docenti delle ore alternative alla RC: già 50 casi. In vista azioni legali.
Da quattro mesi senza stipendio perché il contratto sarebbe bloccato alla Direzione Provinciale del Tesoro. E’ la denuncia di una precaria a contratto dal primo ottobre 2010, insegna alle ore alternative alla religione; da allora non vede un euro. Come lei, pare, altri 50 docenti.
Il Fatto Quotidiano – 26 gennaio 2010
“Stop ai libri di testo: c’è solo l’IPad”
░ Una scuola superiore del Tennessee mette al bando i manuali in formato cartaceo e si affida completamente a quelli digitali. Un esperimento meno radicale (libri e IPad, insieme) è in corso in Sicilia, in una scuola di Siracusa che ha dotato, in comodato d’uso, gli studenti dei necessari strumenti tecologici.
L’Ipad a scuola: addio a zaini e cartelle; un liceo USA, dall’anno prossimo, sotituirà tutti i libri con la tavoletta Apple. L’IPad scolastico sarà per tutti, ma siccome il costo non è irrisorio, gli studenti che non possono permetterselo potranno averlo in leasing dalla scuola, a circa 20 dollari al mese. Seconqo quanto riporta la CNN online, il pioniere della rivoluzione tecnologica nell’istruzione sarà la Webb School, un istituto privato del Tennessee.
Il Mattino di Padova – 27 gennaio 2010
“Precari ma con gli scatti di anzianità”
░ Una sentenza del giudice del Lavoro di Padova, favorevole ai precari.
Insegnanti precari da una vita, ma almeno, da ora in poi, con il pieno riconoscimento del diritto agli scatti di anzianità e quindi agli aumenti stipendiali previsti per chi ha un rapporto di lavoro a t.i….. E’ un’innovativa sentenza del giudice del Lavoro Barbara Bortot che ha accolto il ricorso presentato da 45professori delle scuole medie del padovano…. e ha condannato l’Amministrazione a collocare ciascuno dei ricorrenti al livello stipendiale corrispondente all’anzianità di servizio maturato…. Il giudice Bortot ha applicato una normativa contenuta nella Direttiva comunitaria n.70 del 1999, la quale stabilisce che… i lavoratori a t.d. non possono essere trattai in modo meno favorevole dei lavoratori a t.i. Una norma della UE a cosiddetta “efficacia diretta” in quanto fa sorgere diritti in capo al cittadino europeo che questi può fare valere direttamente davanti al giudice nazionale.