Il Miur fa bene a incaricare gli U.S.R. di concedere i nulla osta per svolgere i corsi in altre regioni, però dimentica di far indicare con certezza l’elenco delle classi di concorso che non verranno attivate. I candidati all’abilitazione devono conoscere la lista definitiva dei corsi non attivati prima di fare domanda. C’è il rischio che chiedano di svolgere le lezioni a distanza di centinaia di chilometri da casa e che successivamente lo stesso corso possa essere attivato nella propria regione.
Continua faticosamente il percorso di avvicinamento dei circa 70mila docenti interessati allo svolgimento dei Percorsi Abilitanti Speciali. Anche a seguito delle richieste avanzate dall’Anief, il Ministero dell’Istruzione ha inviato agli Uffici Scolastici Regionali la nota prot. n. 275 del 29 gennaio 2014, attraverso cui cerca di dare una risposta nei casi, tutt’altro che sporadici, in cui in una regione non venga attivato il PAS per una determinata classe di concorso: in questi casi, ha spiegato il Miur, sarà direttamente l’U.S.R. a predisporre il nulla osta al trasferimento della domanda di frequenza di quel corso in un’altra regione dove invece il corso è stato attivato.
Il Miur ha quindi specificato che i trasferimenti dei corsisti Pas tra le regioni potranno essere disposti, oltre che “per gravi e comprovati motivi”, qualora non vengano attivati i corsi richiesti. Ma in tal caso, il nulla osta sarebbe concesso dall’U.S.R. (“i singoli aspiranti non devono in nessun modo rivolgersi direttamente alle istituzioni accademiche”) “solo dopo aver esperito, con esito negativo”, i tentativi “di flessibilità” previsti nell’articolo 6 del D.G.G. n. 58 e nel Decreto Dipartimentale 22 novembre 2013 n. 45, quali: accordi quadro e intese tra Atenei e Istituzioni scolastiche autonome o Istituti tecnici superori, corsi a distanza, accorpamenti di discipline omogenee per le classi di concorso con basso numero di aspiranti, strumento, quest'ultimo, che non risulta essere utilizzato dagli Uffici scolastici regionali.
Anief ritiene soddisfacente questa decisione. Ma solo qualora gli Uffici Scolastici Regionali producano, entro pochi giorni (sarebbe opportuno entro la prima decade di febbraio) l’elenco definitivo delle classi di concorso che non verranno attivate. Tale indicazione permetterebbe ai candidati PAS, una volta acquisita la certezza della mancata attivazione del corso richiesto, di poter avviare la richiesta formale di spostamento. È indispensabile, quindi, che gli U.S.R. sollecitino gli atenei individuati dal Ministero a produrre un responso definitivo.
“In passato – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - gli aspiranti corsisti hanno dimostrato di poter svolgere corsi di abilitazione anche a centinaia di chilometri di distanza dal proprio domicilio. Ma ciò non significa che si debba chiedere loro di farlo anche quando non sia veramente necessario. Per questo il Miur deve fare chiarezza e dare certezze”.
Il sindacato coglie l’occasione per tornare a chiedere al Ministero dell’Istruzione di permettere a tutti i docenti frequentanti i Percorsi Abilitanti Speciali di poter fruire dei permessi per il diritto allo studio, anche per un numero inferiore alle 150 previste dal C.C.N.L.. E per sollecitare tutti gli atenei a pubblicare il programma delle lezioni da svolgere e la lista definitiva degli ammessi ai corsi. Rimane, infine, ancora in piedi il problema della mancata organizzazione dei PAS indirizzati ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria.
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