L’unico modo per evitare che 4mila docenti e Ata rimangano bloccati per il secondo anno consecutivo è il disegno di legge 1558, all’esame della I Commissione di Palazzo Madama, contenente una serie di “modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico”. Intanto il sindacato aderisce al presidio davanti al Miur del 30 settembre.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): in un colpo solo si renderebbe giustizia a tanti lavoratori della scuola, evitando che siano i tribunali a condannare l’amministrazione pure per danno esistenziale. Nel contempo si agevolerebbe il processo di ringiovanimento del corpo docente italiano, che è il più vecchio al mondo. E non si continui a dire che è un problema di soldi.
L’ultima possibilità per liberare i 4mila lavoratori “Quota 96” della scuola è che la Commissione Affari Costituzionali del Senato inserisca una deroga al disegno di legge 1558 che introduce “modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico”: il documento, approvato dalla Camera dei deputati e al momento in corso di esame in commissione, è composto da una serie di modifiche risultanti dall'unificazione di più disegni di legge. E rappresenta davvero l’ultima chance per evitare che i docenti e Ata rimangano in servizio per il secondo anno consecutivo, oltre alla loro uscita naturale dal lavoro del 1° settembre 2013.
“A questo punto – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – l’unico modo per rimediare all’errore della riforma Monti-Fornero e poter mandare in pensione i ‘Quota 96’ della Scuola: quel personale che aveva iniziato l’anno scolastico 2011/2012 presentando regolare domanda di pensionamento, salvo poi rimanere incredibilmente incastrato dall’approvazione dell’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214”.
“È giunto il momento di rompere gli indugi – continua il sindacalista Anief-Confedir - introducendo una deroga specifica per tutti costoro. In un colpo solo si renderebbe giustizia a tanti lavoratori della scuola, evitando che siano i tribunali a condannare l’amministrazione pure per danno esistenziale. Nel contempo si agevolerebbe il processo di ringiovanimento della pubblica amministrazione, in particolare del corpo docente italiano: il più vecchio al mondo, un dato che stona con le ultime ricerche internazionali che hanno collocato la professione dell’insegnante ad alto rischio burnout. A chi dice che mancano i fondi per sostenere questa operazione – conclude Pacifico –, ricordiamo che basterebbe decidere di coprirla con una piccola parte dei guadagno che lo Stato percepisce dal gioco d'azzardo”.
Anief coglie l’occasione per annunciare il suo sostegno al presidio, organizzato dai “Quota 96” della scuola, in programma mercoledì 30 settembre a partire delle ore 13.00 davanti al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per chiedere al Ministro di rispondere ai quesiti urgenti sulla risoluzione dell'annosa vicenda del loro mancato pensionamento.
Per approfondimenti:
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