L’azione del sindacato si conferma più che valida: il 25% subisce al massimo la sospensione dal servizio. E in 3 casi su 4 la sanzione irrogata non è grave, perché rientra nel richiamo o nella multa. Davvero alto è invece il numero delle archiviazioni.
Basta con i luoghi comuni: non dimentichiamoci che siccome stiamo parlando di oltre 3,2 milioni di lavoratori coinvolti, a perdere il lavoro per assenze ingiustificate o reati vari è appena lo 0,0001%.
Il presidente Anief, Marcello Pacifico: ogni anno tuteliamo centinaia di iscritti coinvolti in procedimenti disciplinari, ottenendo l'archiviazione degli addebiti contestati in oltre il 90% dei casi. Seguiamo il lavoratore in tutte le fasi dell’iter, assistendolo nell'analisi della situazione, nella redazione della memoria difensiva o nell'espletamento del contraddittorio con l'amministrazione. E nei casi sporadici in cui viene comminata una sanzione, forniamo la necessaria tutela legale per impugnarla innanzi al giudice del lavoro.
A dispetto dei luoghi comuni che vorrebbero fiaccata la forza del sindacato, la tutela dei lavoratori passa ancora per l’azione vincente delle organizzazioni sindacali: lo conferma arriva dai dati ufficiali dell’Ispettorato della Funzione pubblica sui provvedimenti disciplinari, resi pubblici in queste ore. Nel 2013, ultimo anno per cui è disponibile il dato, nei confronti di dipendenti pubblici si sono realizzati circa 220 i provvedimenti di licenziamento, a seguito di oltre 6.900 procedimenti disciplinari avviati.
Quasi metà dei licenziamenti, 99 su 220 (il 45% del totale), deriva da assenze ingiustificate o non comunicate per tempo; seguono 78 connessi a reati (il 36%), 35 per comportamenti non corretti verso i superiori o i colleghi, da negligenza e inosservanza degli ordini di servizio (il 16%). Completano il quadro quelle dovute al fenomeno delle attività extra-lavorative non autorizzate (7, pari al 3%). Se si guarda, sempre con riferimento all'attività dell'Ispettorato, ai diversi comparti, il maggior numero di licenziamenti si osserva per scuole (81), che però da sola detiene quasi un terzo dei dipendenti pubblici, seguita dai ministeri (66).
Vale la pena ricordare che i 220 licenziamenti effettuati riguardano una platea complessiva che supera 3,2 milioni di lavoratori pubblici: quindi stiamo parlando, sempre per sfatare un altro luogo comune sui lavoratori statali, dello 0,0001% di licenziati per motivi disciplinari. Certo, è vero che un procedimento su quattro (1.400 su 6.900) si conclude con sospensioni dal servizio, ma è pur vero che nel 75% dei casi la sanzione irrogata non è grave, rientrando nel semplice richiamo o nella multa. Davvero alto, invece, è il numero delle archiviazioni. Solo in pochi casi, invece, l’iter viene ‘congelato’ in attesa dell’esito del provvedimento giudiziario.
Anief ricorda, a tal proposito, che nello stesso periodo indicato da Palazzo Vidoni ha tutelato centinaia di iscritti coinvolti in procedimenti disciplinari, in prevalenza della scuola, ottenendo l'archiviazione degli addebiti contestati in oltre il 90% dei casi. Le contestazioni segnalate dall’amministrazione, spesso frettolosamente, ricadono in presunte violazioni del codice disciplinare dei dipendenti pubblici. Che però nella stragrande maggioranza dei casi non si dimostrano fondate. Il giovane sindacato non nasconde, inoltre, di aver ottenuto numerose archiviazioni per vizi formali nella comunicazione di contestazione degli addebiti che il dirigente scolastico o l'Ufficio scolastico regionale (che subentra per le ipotesi di addebito più gravi) invia all'interessato.
“Come organizzazione sindacale – ricorda Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – tuteliamo gli iscritti in tutte le fasi del procedimento disciplinare, assistendo l'interessato nell'analisi della situazione, nella redazione della memoria difensiva o nell'espletamento del contraddittorio con l'amministrazione. Inoltre, nei casi sporadici in cui viene comminata una sanzione, forniamo la necessaria tutela legale per impugnarla innanzi al giudice del lavoro, ove ne ricorrano le condizioni. Questa è la nostra forza e i risultati valgono più di ogni commento”.