Alle elezioni per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, tenutesi lo scorso 28 aprile, i rappresentativi perdono 5% del consenso, nonostante lo sciopero proclamato. In discussione le regole per la rappresentanza. Marcello Pacifico, presidente Anief, ringrazia gli elettori, in attesa dei dati definitivi.
Su 16 province, 8 regioni, 48.500 voti espressi tra i sindacati rappresentativi (85,5%) che perdono una parte del consenso e i sindacati autonomi (14,5%) che raddoppiano il consenso preso alle recenti elezioni RSU. Anief e Cobas, rispettivamente con il 6,5% e il 6,3%, sorpassano la Gilda che scende al 5.3%. Per questo, Pacifico e Bernocchi hanno chiesto il cambio delle regole sulla rappresentanza sindacale, durante l’incontro con i vertici del PD al Nazareno, il 7 maggio scorso. Unicobas si attesta all’1,7%.
Le province scrutinate dall’Anief sono un campione e riguardano Crotone (Calabria), Rimini, Ferrara, Modena, Ravenna (Emilia Romagna), La Spezia, Imperia, Savona (Liguria), Benevento (Campania), Bergamo e Mantova (Lombardia), Campobasso (Molise), Cuneo e Torino (Piemonte), Brindisi e Taranto (Puglia), e soltanto i voti espressi per CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, ANIEF, COBAS, UNICOBAS.
Anief ottiene il 9,5% nella scuola media collocandosi al quarto posto, il 7% nella superiore al settimo posto, il 5,6% nella primaria al quinto posto, il 4,2% per il personale ATA al sesto posto, tre le otto sigle sindacali monitorate.
3.143 i voti complessivamente presi dall’Anief (6,5%), rispetto ai 3.043 Cobas (6,3%), 817 Unicobas (1,7%), 2.585 Gilda (5,3%), 4.940 Uil (10,2%), 8.174 Snals (16,9%), 8.570 Cisl (17,7%), 16.929 Cgil (34.9%), e rispetto ai 48.458 voti per tutti loro espressi.
Non è stato preso in considerazione il dato del personale dell’infanzia dove la lista Anief è assente, mentre Gilda non ha presentato la lista per il personale ATA.
Un risultato che, se dovesse essere confermato sulla base della proiezione del campione del 15% dei votanti considerato, potrebbe mettere in discussione le regole per la certificazione della rappresentatività sindacale. Il Ministero della Funzione Pubblica ha il dovere di rivedere le regole e garantire il diritto di assemblea a chi dimostra di godere realmente del consenso dei lavoratori.
Sarebbe impensabile escludere dagli incontri ministeriali o dalle assemblee sindacali chi prende più di un terzo dei voti alle elezioni CSPI di Cisl - Snals, oltre la metà dei voti UIL, più voti della stessa Gilda. D’altronde, in passato, vent’anni fa si era tenuto conto anche dei risultati delle elezioni del CSPI, una strada da riprendere.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario Confedir, infatti, “è evidente che se si fosse votato alle elezioni RSU con liste nazionali senza essere costretti a ricercare i candidati scuola per scuola (persino, tra i non iscritti al sindacato), Anief e Cobas sarebbero state individuate come ampiamente rappresentative”.
“Ricordo - continua Pacifico - come nelle 2.200 scuole in cui Anief è riuscita a presentare una lista durante le ultime elezioni 2015, si è collocata quasi al terzo posto come sindacato per ordine di preferenze (50.000 CGIL, 30.000 UIL, 27.000 Anief). Oggi, abbiamo raddoppiato il consenso certificato soltanto un mese fa. Nel frattempo, abbiamo sfondato la soglia di 18.000 deleghe per più di 60.000 tessere stampate negli ultimi cinque anni, il 10% in più rispetto a sei mesi fa, segno che la politica sindacale dell’Anief gode sempre più del consenso e della fiducia del personale della scuola. Ringraziamo - conclude il presidente del giovane sindacato - chi ogni giorno con il suo contributo, la sua presenza, il suo sostegno, la sua collaborazione, il suo voto ci dà la forza per cambiare la scuola”.