Non c’è più alcun motivo per cui oltre 300mila insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria debbano sovvenzionare un ente di fatto soppresso, l’ENAM, e che non offre più loro servizi, opportunità professionali, né contributi. Per questo motivo l’Anief annuncia a questi insegnanti che darà loro la possibilità di revocare la trattenuta obbligatoria dello 0,80% sullo stipendio: basterà indirizzare un modello, predisposto dallo stesso sindacato, alla Ragioneria provinciale dello Stato e per conoscenza all’INPS.
Secondo il sindacato i soldi prelevati dall’ENAM, in media circa 200 euro al mese, riguardano una “tassa” a dir poco anacronistica: istituita nell’immediato dopoguerra, fu corrisposta mensilmente a tutti i maestri della scuola elementare e materna, ma anche agli ex direttori didattici, attraverso il versamento obbligatorio di una quota trattenuta sullo stipendio addirittura superiore a quelle sindacali facoltative. Per gli insegnanti della scuola media la trattenuta è stata abolita da trent’anni. Ora l’ENAM, che negli ultimi tempi era arrivato a fatturare la considerevole cifra di 50 milioni di euro anni, è stato assorbito dall’INPS, che come noto gestirà le pensioni dei dipendenti con il sistema contributivo. “Il paradosso è che con l’approvazione della manovra Monti – spiega Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief - migliaia di colleghi dovranno quindi versare allo stesse ente previdenziale, l’INPS, due trattenute: una per la pensione, l’altra per un ente, l’ENAM, di cui non si percepisce più l’utilità”.
“Subito dopo le festività natalizie – ha continuato il Presidente dell’Anief - avvieremo la campagna per il rinnovo delle RSU d’istituto: in quell’occasione ci soffermeremo anche su questa ingiustizia perpetrata dallo Stao nei confronti di centinaia di migliaia di suoi dipendenti. Se saremo rappresentativi grazie anche alla candidatura e al voto dei lavoratori avremo più forza per chiedere al Governo l’eliminazione di questa tassa privatistica. Un contributo inutile e fuori tempo, ancora più dannoso – conclude Pacifico - perché confermato nello stesso periodo in cui gli stipendi degli insegnanti rimarranno bloccati (fino al 2014) per una legge incostituzionale contro cui abbiamo già deciso di ricorrere in tribunale”.