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Resoconto incontro MIUR-ANIEF c/o Ministero del Lavoro. Verso lo sciopero generale del 3 novembre 2010

 Il 2 settembre 2010, si è svolto, presso il Ministero del Lavoro, il tentativo di conciliazione per il raffreddamento dello stato di agitazione dei docenti  e del personale ATA promosso dall’ANIEF. All'incontro hanno partecipato per il Ministero del Lavoro, il dott. Gallo, per il Ministero dell’Istruzione la dott.ssa De Luca, per l’ANIEF il presidente nazionale, prof. Pacifico, ed il coord. regionale per il Lazio, prof. De Giulii.

Durante l’incontro sono stati discussi tutti i punti della vertenza: sono state illustrate le richieste dell'ANIEF a partire dalla questione della precarietà cronica che nel nostro paese sta assumendo proporzioni sempre più gravi e che, con i tagli previsti nella nuova normativa voluta dal ministro Gelmini, ha, nei fatti, il risvolto drammatico della perdita di oltre 100.000 posti di lavoro (la delegazione ANIEF, infatti, si era recata già nella mattinata a Montecitorio per ribadire la solidarietà nei confronti dei precari che sono da giorni in sciopero della fame). Tutto questo in spregio della normativa europea (1999/70/CE), recepita in Italia con il decreto legislativo 368/01 e successive modificazioni che prevedono, comunque, la stabilizzazione del personale che abbia maturato un’anzianità di servizio di tre anni, il diritto alla trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, e il diritto agli scatti biennali di anzianità durante la vita da precario, come avviene per i docenti di religione e come il tribunale del lavoro ha già riconosciuto. ANIEF ha ribadito che è sua intenzione procedere con oltre 10.000 ricorsi presso i giudici del lavoro per affermare la validità del diritto anche nella Scuola.

Riguardo ai sacrifici che il paese necessariamente deve compiere per uscire fuori dalla crisi, ANIEF ha sottolineato che la Scuola ha già ampiamente subito tagli negli anni passati e che, oggi, è al collasso con la negazione a molti del diritto all'istruzione costituzionalmente garantito. L’ANIEF ha ribadito, inoltre, che rimane insostenibile la continua divisione tra organico di fatto e di diritto per tutto il personale docente, perpetrate in spregio alla continuità didattica e alla dignità professionale di suddetto personale.

L’ANIEF ha evidenziato che, nonostante le molte ipotesi di carriera dei docenti, prospettate sin dal '74, queste non siano mai state realizzate, e che il Governo disattende la normativa che esso stesso ha introdotto  (il 30% dei risparmi derivanti dai tagli dovrebbe essere utilizzato per finanziare una premialità). Ad oggi, nulla viene investito per la carriera dei docenti, ad ulteriore riprova che non è in atto alcuna riforma della Scuola ma una elaborata operazione di copertura di tagli. Nei fatti, questa situazione viene pagata dalle nuove generazioni di insegnanti che non riescono ad entrare in nessun sistema di reclutamento e da tutti i precari che perderanno il proprio posto di lavoro implicando anche l'innalzamento dell'età media degli insegnanti italiani che è la più alta al modo. Questo comporta un ulteriore gap generazionale che didatticamente comporta ulteriori problemi.

 ANIEF ha denunciato anche lo stato di confusione che in questi giorni regna negli uffici territoriali per l'assegnazione delle cattedre, oltre ai movimenti del personale di ruolo perdente posto.  Tutto questo è diretta conseguenza  anche della nuova normativa,  introdotta senza alcuna riflessione e con la sola voglia di tagliare il più possibile. Anche la norma denominata dall'amministrazione “salva precari”, non salverà i precari ed è nei fatti un’ulteriore violazioni alle normative nazionali e, come già più volte evidenziato, causa di pesanti disparità tra i precari ed ulteriore confusione nell'assegnazione delle cattedre.

Si è denunciata la volontà del Governo di voler disattendere anche le sentenze della corte costituzionale riguardanti i posti in deroga sul sostegno, introducendo una nuova normativa che riconosce il sostegno solo a casi estremamente gravi e lo nega a tanti che hanno situazioni comunque gravi e che senza un ausilio vedono compromesso il proprio diritto allo studio. SI è registrato anche come la figura degli insegnanti, e degli insegnanti di sostegno in particolare, non venga minimamente promossa ed è esposta a critiche senza fondamento riguardanti la percentuale di posti che dovrebbero essere garantiti nell'organico.

Inoltre, ANIEF ha evidenziato come il CCNI penalizzi qualsiasi ipotesi di riconoscimento di merito laddove non tiene conto del servizio prestato come tutor nelle università e per i corsi SSIS e non riconosce alcun merito ad alcuni percorsi abilitanti. Riguardo ai supervisori, si è evidenziato che allo stato attuale si sta disperdendo la professionalità acquisita vanificando nei fatti un pur minimo percorso di progressione di carriera esistito.

ANIEF ha contestato duramente anche l'attribuzione del 25% dell'organico degli ATA agli LSU che non possono garantire la medesima professionalità e non possono essere impiegati nelle medesime mansioni.

Riguardo al blocco del sistema di reclutamento,  esiste una palese ingiustizia perpetuata nei confronti di quanti hanno dovuto “congelare” il loro percorso di abilitazione iniziato nelle  SSIS, chiuse senza troppo riflettere dall'attuale ministro ovvero quanti hanno partecipato ad un dottorato di ricerca, hanno svolto il servizio militare o sono stati in aspettativa per maternità e che, ad oggi, non riescono a completare il loro percorso di abilitazione.

Inoltre, ANIEF ha evidenziato che non possono accedere alle GaE tutti gli abilitati in strumento musicale presso i conservatori o tutti quelli che hanno conseguito il titolo presso la Facoltà di Scienze della formazione primaria o le Accademie, a differenza di chi consegue l’abilitazione all’estero condannando chi rimane in Italia a essere straniero in casa propria. Si è contestata anche qualsiasi ipotesi o opzione di ulteriore secondo canale su base regionale o di chiamata diretta da parte dei presidi.

Sulla questione della rappresentatività sindacale compromessa dal rinvio delle elezioni RSU, si è denunciato un duro attacco alle regole della rappresentanza e allo statuto dei lavoratori, mentre il nuovo rinvio invocato da alcuni sindacati per prorogare la propria rappresentatività turba il clima sereno di relazioni sindacali. Infatti, oltre che sulla base del numero degli iscritti, la rappresentatività si misura anche sul numero di voti presi durante le elezioni delle RSU. Un secondo rinvio delle elezioni, nei fatti, priverebbe i lavoratori del loro diritto di scelta dei propri rappresentanti. In merito al contenzioso seriale presso il tribunale amministrativo, ANIEF ha accusato l’amministrazione di non rispettare le ordinanze cautelari del giudice al punto di costringere il tribunale alla nomina di un commissario ad acta, di dare un cattivo esempio educativo per un ministero che dovrebbe dare l’esempio nel rispetto della legalità e di procedere all’avvio di un anno scolastico senza certezza di diritto. 

Le risposte del MIUR sono state del tutto insoddisfacenti cosicché il tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione è fallito. Pertanto, l'ANIEF ha manifestato la propria intenzione di indire uno sciopero degli insegnanti e degli ATA per il prossimo 3 novembre 2010.