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Anief richiama il ministro Gelmini ad un confronto vero, sui numeri e non su facili battute ad effetto pubblicitario dichiarate in televisione a “Che tempo che fa” con il solo fine di orientare il consenso dell’opinione pubblica verso l’azione di governo dei tagli.

In 10 minuti, il ministro Gelmini ha cercato di modificare la realtà con facili spot sulla scuola ad uso e consumo del pubblico, a cui il presidente nazionale ANIEF Marcello Pacifico replica con semplici quanto inconfutabili informazioni.

Numeri e stipendi

SPOT: troppi insegnanti, quindi salari proletari, lontani di ben 20.000 euro dalla media europea.

I DATI: dopo la riduzione nell’ultimo quinquennio di 110.000 posti tra personale docente e ata, sono stati persino bloccati gli scatti di anzianità. Quindi, la riduzione del personale non ha portato agli aumenti di stipendio. Inoltre, nel paragone numerico tra il personale utilizzato in Italia e in Europa non si tiene conto della nostra specifica utilizzazione di 25.000 docenti di religione e di 95.000 docenti di sostegno.

 

Spesa e investimenti

SPOT: sono aumentati gli investimenti sulla scuola, dove per il 90% la spesa è legata agli stipendi.

I DATI: nell’ultimo rapporto del CNEL, le stime del Governo italiano sulla spesa per il settore dell’istruzione e della ricerca si attestano al 1,5% rispetto alla media UE del 3%. Inoltre, se si sono effettuati 110.000 tagli e se la spesa è legata agli stipendi come è possibile che sia aumentata ?

 

Sprechi e licenziamenti

SPOT: si spendono 600.000 milioni di euro per le pulizie affidate a 200.000 bidelli, più dei carabinieri. Non è stato licenziato nessuno.

I DATI: le pulizie per lo più sono affidate alle cooperative private attraverso la terziarizzazione dei servizi per scelta del Governo che così paga meno della metà dello stipendio agli LSU rispetto al personale ATA che, comunque, conta anche il personale tecnico e amministrativo delle segreterie. Ben 70.000 ATA ogni anno sono utilizzati come supplenti su posti vacanti e disponibili. Sono stati cancellati 110.000 posti di lavoro, al punto che il Governo per sopperire a questo blocco del turn-over si è inventato il decreto salva-precari per giustificare la prima cassa integrazione di massa nella scuola.

 

Scatti e merito

SPOT: il contenimento della pianta organica ha permesso il pagamento degli scatti ai soli insegnanti.

I DATI: il pagamento degli scatti è avvenuto grazie ai tagli per il 2010, ma non è riconoscibile per legge ai fini pensionistici né di carriera. Di contro, come si evince dai cedolini di gennaio 2011, gli scatti per il personale della scuola sono stati bloccati per il biennio 2011-2012, al contrario dei funzionari di polizia.

 

Sostegno e privato

SPOT: le famiglie chiedono senza ragione le ore di sostegno e spesso non hanno fiducia nella scuola pubblica, mentre i privati devono entrare nei cda delle università.

I DATI: il servizio pubblico eroga un servizio per più di 5.000.000 di studenti e le famiglie chiedono le ore di sostegno dietro la presentazione di certificati di handicap grave, al punto che la Consulta ha annullato una legge che stabiliva un tetto massimo di ore assegnabili. Gli esercizi finanziari delle scuole, in questo momento, per colpa della mancata pubblicazione del nuovo elenco dei revisori dei conti da parte del ministro, sono senza alcun controllo pubblico.

Né per legge né per contratto ma per la sola volontà del ministro Gelmini che decide a chi assegnare i soldi con il beneplacito di alcuni sindacati confermati dal ministro Brunetta.

Dal 1974, ogni qual volta si è siglato un contratto, MIUR e OO. SS. si sono impegnate, invano, a ipotizzare un sistema premiale di carriera nel corpo docente. L’esigenza era tanto più sentita dopo il 1997, quando la scuola autonoma trasformava il preside in dirigente scolastico, eliminando così l’unica anomala forma di carriera che consisteva in un nuovo lavoro. Ancora nel 2007, nell’art. 24 del CCNL 2006-2009, le stesse parti si sono impegnate “a ricercare, in sede contrattuale, in coerenza con lo sviluppo dei processi di valutazione complessiva del sistema nazionale d’istruzione e con risorse specificamente destinate, forme, modalità, procedure e strumenti d’incentivazione e valorizzazione professionale e di carriera degli insegnanti”.

Ma come si sa, la L. 122/2010 ha bloccato la sigla dei contratti per il prossimo triennio e ha assegnato al ministro Gelmini i soldi risparmiati sulla pelle di studenti e colleghi. Così, ora può decidere di concedere con un’elemosina i soldini legati agli scatti di anzianità senza riconoscerli per la pensione, di potenziare l’Invalsi per somministrarne le prove anche alle Superiori, di premiare i soli docenti di due città secondo criteri unilateralmente decisi, senza alcun confronto con quei lavoratori a cui si chiede soltanto di richiedere volontariamente uno stipendio in più, come si fa con gli asini tra carote e bastonate. Il loro aumento di stipendio, per i prossimi tre anni, dipenderà dal risultato degli studenti nelle prove Invalsi di cui non si sono mai discusse l’opportunità pedagogica, l’utilità didattica, l’obiettiva scientifica, la coerenza con la progettazione del curricolo.

Tuttavia, quasi tutte le OO. SS. - la cui rappresentatività è stata prorogata per il 2010 per effetto del decreto legislativo Brunetta che ha rinviato le elezioni RSU sine die e con essa la scelta democratica dei propri rappresentanti sindacali - plaudono. Certo, avrebbero potuto, almeno, protestare sul metodo e sui criteri scelti, o almeno, tacere, visto che soltanto l’ANIEF è rimasta a denunciare questo ennesimo attacco all’alto merito e al prezioso lavoro di tutto il personale della scuola, precario e di ruolo.

 Regolamento recante disposizioni per l'esecuzione delle norme di  cui ai commi da 4-octies a 4-decies dell'articolo 1 del decreto-legge  n. 134 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n.  167  del 2009, in materia  di  obblighi  per  il  personale  della  scuola  di documentare i requisiti per avvalersi  dei  benefici  previsti  dalla legge n.104 del 1992 o dalla legge n.68 del 1999. (10G0182)

 

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Il MIUR, con la nota prot. 8861 del 30 settembre 2010, ha prorogato al 4 ottobre il termine per la presentazione delle domande per il Salva-precari 2010/2011. Conseguentemente, anche i ricorrenti Salva-precari potranno inviare i relativi modelli di domanda entro la medesima data. Il termine per l'invio dei plichi ad ANIEF rimane, invece, confermato al 31 ottobre 2010.

 

Leggi la nota MIUR 8861 del 30/09/2010

L'ANIEF, rilevata la poca chiarezza del DM 68 del 31/07/2010 e della sezione del modello per i docenti ed il personale educativo in merito alla possibilità di scelta di una delle province aggiuntive di coda ai fini dell'inserimento nelle relative graduatorie distrettuali salva-precari a.s. 2010/2011 – possibilità che sembrava riservata esclusivamente ai fini del completamento orario a coloro che da una provincia di coda avevano assunto incarico su spezzone – ha inviato al MIUR una richiesta di chiarimenti.

Il chiarimento fornito dal Ministero è di grande importanza nella misura in cui esplicita che, fatta salva l'obbligatorietà di tale scelta per il personale docente già in servizio con contratto T.D. a orario non intero, le province aggiuntive di coda possono essere comunque liberamente scelte da tutti gli altri aspiranti.

Alla luce di tale chiarimento, è doveroso però mettere in luce come, almeno in relazione a questo punto, fosse molto più chiaro il modello dello scorso anno: quest'ultimo, infatti, prevedeva una voce in più nella sezione della scelta della provincia dedicata proprio a coloro che avevano assunto incarico su spezzone ed aspiravano, quindi, al completamento orario da graduatoria a esaurimento, d'istituto o di coda.

Contestualmente l'ANIEF aveva richiesto di conoscere le intenzioni del MIUR in merito alla possibilità di estendere anche al salva-precari 2010/2011 le disposizioni di cui alle note n. 14655 del 30 settembre 2009 e n. 19212 del 17 dicembre 2009, estensione successivamente disposta con la nota prot. 8491 del 20 settembre 2010.

 

Leggi la nota di chiarimento del MIUR