DSGA – Il Miur non cambia registro: anche nel prossimo anno scolastico è intenzionato, con l’avallo dei sindacati che siedono al tavolo delle contrattazioni, a collocare in esubero i Direttori dei servizi generali ed amministrativi “vittime” del dimensionamento scolastico da tempo considerato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Anief non lo permetterà.
In vista della formazione degli organici del prossimo anno scolastico, Anief invita l’amministrazione scolastica a rivedere la posizione che penalizza i DSGA diventati soprannumerari a seguito del dimensionamento scolastico: la sentenza della Consulta n. 147 del 7 giugno 2012 ha infatti reputato incostituzionale la norma voluta dal Parlamento che ha soppresso almeno 1.500 istituti scolastici: in particolare ha abrogato l'articolo 19, comma 4, del decreto legge 98 del 2011, poi legge 111/2011, nella parte che fissava l'obbligo di accorpamento in istituti comprensivi di scuole d'infanzia, primaria e medie con meno di mille alunni.
Tale abrogazione ha comportato, come noto, il ripristino dei criteri previsti dal D.P.R. 233 del 18 giugno 1998, la cui applicazione garantisce comunque la collocazione di questo personale in uno stato di titolarità. E non di certo il loro posizionamento in esubero. Con tutte le conseguenze, professionali e personali, che ne derivano.
Il Miur, invece, con l’avallo dei sindacati nazionali con cui sta svolgendo la contrattazione, da cui scaturirà il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, continua incredibilmente a considerare questi Dsga in posizione di soprannumerarietà. Come se il dimensionamento deciso durante l’ultimo Governo Berlusconi fosse stato legittimo.
"Quella sentenza dei giudici – commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - oltre a ripristinare il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, aveva inviato un chiaro segnale verso il Governo. Oltre che verso l’amministrazione. E reso vano il tentativo di calpestare il diritto dei lavoratori, costituzionalmente protetto, al mantenimento del posto. L’Anief non ci sta e difenderà sino all’ultimo i diritti di questa categoria di lavoratori della scuola: il sindacato ha da tempo attivato le procedure per ricorrere al Tar del Lazio e ottenere giustizia”.
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