Nessun fatto concreto per salvare più di 3.500 insegnanti, colpiti anche da gravi patologie, dal declassamento di livello professionale. Ha fatto bene l’Anief a presentare per loro ricorso al Tar del Lazio.
Sul futuro professionale di oltre 3.500 docenti (di cui 3.084 dichiarati non più idonei all'insegnamento, 460 insegnanti tecnico-pratici appartenenti alla classe di concorso C999 e di altri 28 titolari nella C555) il Governo continua a portare avanti l’intollerabile politica dello struzzo. Nelle ultime settimane abbiamo assistito solo ad una serie di promesse e dichiarazioni sul buon esito della vicenda. Anche da parte del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.
Tuttavia, nessun impegno formale è stato preso per cancellare le disposizioni nefaste previste dagli artt. 13 e 14 del D.L. 95/2012, convertito nella Legge 135/12. L’ultima occasione, in ordine di tempo, è stata la seduta congiunta delle Commissioni Cultura e Lavoro della Camera, cui ha partecipato anche il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria. Al centro della discussione tenuta a Palazzo Montecitorio, c’erano le mozioni presentate dal M5S, dal Pd, dal PdL e da SeL: Rossi Doria si è limitato a ricordare che per evitare il transito del personale docente inidoneo nel comparto impiegatizio dello Stato servono 114,31 milioni per l’anno in corso, 110,09 milioni per il prossimo, 105,86 milioni per il 2015, 101,63 milioni per il 2016 e 97,41 milioni a partire dal 2017. E che il Governo è intenzionato ad adottare ”tutte le iniziative, anche di carattere normativo, volte ad individuare le migliori soluzioni per l'utilizzo e la valorizzazione del personale docente dichiarato inidoneo”.
Rimaniamo quindi sempre fermi alle buone intenzioni. Ma intanto, il tempo passa. E se non si trova una soluzione efficace, per coprire i risparmi previsti da una spending review che punisce incredibilmente del personale affetto in prevalenza da patologie, anche gravi, dal 1° gennaio 2014 scatterà la clausola di salvaguardia inserita nell'art. 1, comma 621, lettera b), della Legge n. 296/2006: in pratica si ridurrà l'importo disponibile dei fondi al comparto previsti di dall'articolo 4, comma 82, della Legge n. 183/2011 e di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112/2008.
Alla luce di questo quadro sull’evolversi della situazione politica della vicenda inidonei/Itp, a dir poco deludente, ha fatto bene l’Anief a rivolgersi al Tar del Lazio per chiedere la sospensione degli effetti del decreto interministeriale, firmato nel marzo scorso, attuativo degli artt. 13 e 14 della Legge 135/12, al fine di evitare già dal prossimo anno scolastico il transito dei docenti ricorrenti nei ruoli del personale Ata.