“Quotidianamente giungono da parte di docenti, soci e non notizie di ordini di servizio e/o circolari a nostro avviso contrattualmente e giuridicamente illegittimi, oltre che deontologicamente discutibili riguardanti l’organizzazione della Didattica a distanza – afferma il presidente regionale Anief Campania Stefano Cavallini – perciò abbiamo deciso di richiedere un incontro urgente con il Direttore dell’USR Campania, dott.ssa Luisa Franzese, per essere informati sull’organizzazione della Didattica a Distanza nelle scuole campane”
“In questo momento particolarmente difficile per l’Italia e per tutto il mondo lavorativo – dichiara Stefano Cavallini, presidente regionale Campania – non è certo tempo per le polemiche. La didattica a distanza è, infatti, l’unico strumento per garantire il diritto all’Istruzione ai nostri allievi e va sicuramente monitorata da parte delle scuole e del Ministero soprattutto al fine di evitare il fenomeno del digital divide. È necessario però che ciò avvenga nel rispetto delle norme di legge e contrattuali.”
In questo contesto, fatto di equilibri precari dovuti a incertezze su diritti e doveri, sin da subito ha prevalso e prevale, nella stragrande maggioranza dei casi, il buon senso. Il senso di responsabilità del corpo docente e la consapevolezza di ciò che può considerarsi una vera e propria sfida di crescita professionale di tutto il personale della scuola è sotto gli occhi di tutti, famiglie e alunni in primis. Non è possibile che siano emanati direttive, ordini di servizio e circolari, a nostro avviso illegittimi, irragionevoli oltre che deontologicamente discutibili. Senza considerare che a volte tali “direttive” vengono date su gruppi Whatsapp, Telegram o per mail senza che venga emanato nessun atto ufficiale.
Giungono notizie di imposizioni sull’uso di particolari metodologie didattiche o di particolari piattaforme software il tutto senza mai essere stato concordato negli organi collegiali. Addirittura divieti per i docenti di fare video lezioni o di fare ricorso al sonoro. Tutto ciò in pieno contrasto con la libertà di insegnamento garantita dall’art. 33 della Costituzione e sancita espressamente dagli artt. 1 e 2 del T. U. Scuola (D.lgs. n. 297 del 1994). Appaiono illegittimi e inopportuni anche gli obblighi di firma del registro elettronico richiesti da alcuni dirigenti scolastici solo per controllare il numero di ore trascorse davanti al computer. È giusto, infatti, usare tutte le potenzialità del registro elettronico per la Didattica a Distanza, ma voler rilevare l’impegno profuso dai docenti in termini di ore fisse di lavoro non è accettabile. Neanche il ministero in nessuna nota o circolare è arrivato a chiedere tanto.
“Bisogna dare atto - continua Cavallini- che, nonostante il contratto non preveda questa modalità di insegnamento, tutti i docenti si sono sin da subito prestati a implementare, in totale autonomia e attraverso un processo di autoformazione, le loro competenze informatiche e si stanno impegnando ben oltre le ore canoniche di servizio nella produzione di materiale didattico e nella ricerca di modalità più opportune, stimolanti ed efficaci per consentire agli allievi di crescere e apprendere in questo momento difficile da tutti i punti di vista”.
“Ci rendiamo conto, - conclude Cavallini - che anche i dirigenti scolastici navighino a vista, anche loro lasciati soli, spesso, a disbrigare le mille formalità o adempimenti intervenuti in questa fase. È per tutti questi motivi che abbiamo chiesto al Direttore dell’USR Campania, dott.ssa Luisa Franzese, un incontro urgente sull’organizzazione della Didattica a Distanza, per dare un contributo fattivo a un’organizzazione ottimale della Didattica a Distanza”.