Nell’incontro appena concluso il governatore De Luca paventa l’intenzione di tenere in lock down le istituzioni scolastiche per altre 2-3 settimane. Tempo, ad avviso della regione, necessario per vedere i risultati dell’interruzione della didattica sui contagi e poter successivamente decidere su dati certi se continuare o meno in questa direzione. “Certo i dati forniti sono preoccupanti e in parte fanno capire il perché dell’interruzione delle attività didattiche in presenza - commenta Stefano Cavallini, presidente regionale Anief Campania - Ciò che non si capisce allora, visto i numeri dei contagi, è il perché ci si ostina a tenere aperte le classi 0-6 anni”
Presenti, oltre al presidente De Luca e all’assessore Fortini, i dirigenti delle Asl della regione. Dai loro interventi si possono notare in percentuale dei numeri elevatissimi di contagi sia asintomatici, la maggior parte, che sintomatici. Purtroppo allo stato attuale si notano lievi decrescite del contagio per la chiusura delle attività in presenza.
Per avere un dato medio, nel mondo scuola i casi di contagio sono ben oltre (circa 3 volte maggiore in alcune zone del Casertano) il parametro medio di contagio usato in Europa per individuare le zone pericolose, cioè 250 casi ogni 100 mila abitanti.
Dati in crescita di trovano anche nella zona metropolitana di Napoli. Questi segnali hanno portato a continuare nella direzione del lock down scolastico. Viene dall’USR la proposta di riaprire le prime due classi della primaria nelle zone meno colpite dalla pandemia, sotto la supervisione dei sindaci e delle Asl competenti.
“Bisognerebbe in questo momento considerare il diritto alla salute prioritario rispetto al diritto all’istruzione – continua Stefano Cavallini – e continuare eventualmente la didattica in presenza esclusivamente in zone il cui parametro medio di contagio sia bassissimo. Inoltre, come organizzazione sindacale, avere dei dati certi e trasparenti potrebbe aiutare nella valutazione della situazione nella regione e nella informazione alla popolazione scolastica”.
L’amministrazione regionale in chiusura di riunione ha condiviso la richiesta di diffusione dei dati sull’andamento dei contagi alle OO.SS. in modo da permettere di spiegare le indicazioni e le decisioni regionali.
La regione ha anche preso l’impegno di aggiornare tra una decina di giorni la decisione dell’eventuale didattica in presenza per le prime classi della primaria in modo da avere dei dati sull’andamento della diffusione dei contagi e sperare in una decrescita per poter riaprire con maggior sicurezza.