Respinto l'appello del Miur che chiedeva la sospensione cautelare della sentenza n. 5011/14 con cui gli avvocati F. Ganci e W. Miceli avevano ottenuto la validazione della partecipazione dei precari con cinque anni di servizio all'ultimo concorso per dirigenti scolastici. In tre potranno adesso sedersi dall'altra parte della scrivania senza aspettare l'immissione in ruolo da docenti.
Per i giudici di Palazzo Spada appare infondata, a una prima delibazione, la tesi sostenuta dall'avvocatura dello Stato a dispetto delle argomentazioni convincenti del Tar Lazio che - applicando il principio di non discriminazione sotteso alla direttiva comunitaria 1999/70 sui contratti a termine - aveva disapplicato la normativa italiana e ammesso i docenti precari alle prove concorsuali per diventare dirigenti scolastici.
Ora tre di essi, difesi in appello dagli avvocati S. Galleano e V. De Michele dell'Anief, possono finalmente invocare l'assunzione nei ruoli della dirigenza della scuola. Una vittoria storica che giunge con un mese di anticipo sull’attesissima sentenza della Corte di giustizia europea, chiamata ad esprimersi il prossimo 26 novembre sulla stabilizzazione dei precari della scuola e che ha già costretto il Governo Renzi, dopo le conclusioni dell'avvocato generale e la memoria della stessa Commissione UE sui ricorsi presentati anche dall'Anief, a prevedere l’immissione in ruolo di 150.000 supplenti dal prossimo 1° settembre.
“In nome di tale principio – afferma Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – il sindacato ha promosso ricorsi al giudice del lavoro per far restituire gli scatti di anzianità per i periodi di precariato, far riconoscere per intero tutto il servizio preruolo nella ricostruzione di carriera e far recuperare il primo gradone stipendiale tolto ai neoassunti dal 2011”.
È ancora possibile aderire ai ricorsi dal seguente link.
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