Per il Ministero dell’Istruzione, “in conformità a quanto previsto dall’articolo 1, comma 114, della legge 13 luglio 2015, n. 107, ed ai sensi della tabella di valutazione dei titoli allegata al D.M. 94/2016, è valutato come anno scolastico esclusivamente il servizio prestato a tempo determinato per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni, per ciascun anno scolastico”.
Secondo il giovane sindacato, tutto il servizio di precariato deve invece essere valutabile: la soglia minima dei sei mesi può essere raggiunta anche attraverso supplenze brevi non continuative, oppure in scuole non statali o posti di sostegno. Chi vuole impugnare la norma, dovrà dichiarare i titoli attraverso un’apposita domanda integrativa al fine di poter aderire al ricorso entro il 30 marzo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo alle solite, con l’amministrazione che sbaglia sapendo di essere in errore. Siamo pronti a farci da tramite per avviare tanti ricorsi d’urgenza al giudice del lavoro, al fine di veder riconosciuti i diritti lesi ai precari e rispettare i criteri meritocratici.
Sui titoli utili alla formazione della graduatoria del concorso a cattedra, il Ministero dell’Istruzione continua a mantenere posizioni errate ed impugnabili in tribunale. L’ultima riguarda una decina di FAQ pubblicate in queste ore: all’interno di una di esse, anziché assumere una posizione ragionevole sulle supplenze svolte, non fa altro che ripetere, in modo testuale, quanto già contenuto la tabella di valutazione dei titoli contenuta nel D.M 94. Nello specifico, il servizio a tempo determinato, scrive il Miur nella FAQ n. 9, “in conformità a quanto previsto dall’articolo 1, comma 114, della legge 13 luglio 2015, n. 107, ed ai sensi della tabella di valutazione dei titoli allegata al D.M. 94/2016, è valutato come anno scolastico esclusivamente il servizio prestato a tempo determinato per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni, per ciascun anno scolastico”.
In questo modo, l’amministrazione vanifica in un colpo solo le speranze di tante migliaia di candidati, che hanno svolto supplenze su materia curricolare, su sostegno o in scuole parificate. Dopo le nostre precise richieste sull’argomento, ci saremmo aspettati che il Miur, dopo attenta analisi, fosse tornato sui suoi passi, ammettendo finalmente che tutti i candidati che partecipano al concorso a cattedra devono vedersi valutato il servizio di precariato, senza vincoli di continuità temporale posti a sei mesi consecutivi.
Il sistema Istanze On line, in linea con quanto riportato nella tabella di valutazione titoli per il concorso a cattedra 2016 ed ora anche nella FAQ n. 9 del Miur, non permette invece al candidato di dichiarare il servizio prestato sulla classe di concorso per cui si partecipa, se tale servizio non è stato svolto per almeno 180 giorni continuativi e con unico contratto. Anief ha organizzato, pertanto, un apposito ricorso, rivolto a coloro che hanno lavorato in scuola pubblica o paritaria con servizio/contratto (o più contratti) non continuativo di almeno 180 giorni o con servizio svolto dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
“Siamo alle solite – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con l’amministrazione che sbaglia sapendo di essere in errore. Ribadiamo che i giorni di insegnamento svolti in qualità di precario vanno considerati tutti indistintamente utili, sempre al fine del raggiungimento della soglia minima prefissata dal Miur. Allo stesso modo, la normativa vigente prevede che gli anni di insegnamento vadano riconosciuti, qualora svolti nel sistema nazionale d’istruzione, anche se realizzati in ambiti e aree diverse dalle discipline curricolare. Confermiamo che su questo punto il sindacato ha deciso che avvierà ricorsi d’urgenza al giudice del lavoro, al fine di veder riconosciuti i diritti lesi e rispettare i criteri meritocratici”.
Anief invita a dichiarare i titoli di servizio svolti, utili a raggiungere la soglia dei 180 giorni, attraverso un’apposita domanda integrativa al fine di poter aderire al ricorso entro il 30 marzo. Perché, analogamente a quanto avviene per le GaE, deve essere rispettata, anche per il concorso a cattedra, la stessa valutazione del servizio prestato su posti comuni per 180 giorni, su posti di sostegno o su altra classe di concorso. E pure in scuole paritarie riconosciute dallo Stato. Chi è interessato a presentare ricorso può cliccare a questo link.
Si ricorda, infine, che è ancora possibile prepararsi alle prove concorsuali attraverso il corso e-blended, in presenza e online, sulla legislazione scolastica, sulle discipline e sulla lingua straniera. Maggiori informazioni aquesto link.
Per approfondimenti:
Concorso scuola. Pronti migliaia di ricorsi. L'appello del ministro Giannini ai sindacati: "Approfittiamo di questa straordinaria opportunità". "Carte bollate non sono una scelta vincente" (Il Sole 24 Ore del 10 marzo 2016)