Il Consiglio di Stato ha confermato le ordinanze emesse dai giudici del Tar Lazio che hanno ammesso al concorso per dirigente scolastico sia docenti precari con cinque anni di servizio, sia docenti di ruolo con cinque anni di servizio prestati anche nel pre-ruolo, disapplicando la normativa nazionale che da anni prevedeva un servizio prima di 7 anni poi sceso a 5 anni prestato dopo la nomina in ruolo per l’ammissione al concorso.
Il ricorso è stato patrocinato dall’Anief, associazione sindacale che rappresenta le alte professionalità docenti della scuola e che ha chiesto al tribunale amministrativo di accertare la violazione dell’accordo quadro europeo (direttiva 1999/70/CE) che vieta la discriminazione del personale a tempo determinato. I giudici non hanno ravvisato nessuna ragione obiettiva per giustificare la differente valutazione del servizio prestato di ruolo o da precario, applicando quanto già deciso dalla corte di giustizia europea in tema di progressione di carriera.
A questo punto, - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief e membro della segreteria della Confedir Mit-Pa, è ovvio che anche per l’accesso ai concorsi nelle altre amministrazioni dello Stato valga lo stesso principio, mentre la pronuncia ci invita a riflettere sull’attivazione di una nuova stagione contrattuale mirata ad equiparare i diritti del personale a tempo determinato con quelli a tempo indeterminato sia nella ricostruzione di carriera come nella mobilità.