Chiarimenti in merito all’organizzazione dei laboratori previsti per i docenti in anno di formazione e prova
Uno degli adempimenti legati alle attività formative per il personale docente tenuto allo svolgimento del periodo di formazione e prova consiste nella frequenza dei laboratori organizzati da AT o scuole polo per un totale di 12 ore, generalmente suddivisi in 4 incontri di 3 ore ciascuno. Nel corrente anno scolastico, data l’emergenza Covid-19, è stata pubblicata prima la nota AOODPPR 6 marzo 2020, prot. 278 e successivamente la nota DGPER prot. 7304 del 27 marzo 2020. In quest’ultima, è indicato quanto segue:
“[...]Ferma restando la complessiva durata di 12 ore di fruizione totale per i laboratori, si consiglia di proporre per ogni docente neo-assunto la frequenza di due soli laboratori in modalità a distanza, in modo da dedicare un tempo adeguato sia alle attività in sincrono (video lezioni, interazioni nella classe virtuale, ecc.) sia ai momenti di preparazione, studio personale e rielaborazione, con un feedback finale assicurato dal formatore.”
Alla luce di quanto riportato, abbiamo apprezzato l’intervento ministeriale, coerente con la difficile realtà epidemiologica nazionale e le consistenti astrusità gestionali della DaD. Ma ci si è chiesto se i laboratori formativi che i neoassunti devono seguire siano 2 o 4.
Anief Emilia Romagna ha inviato una richiesta di chiarimenti ai diversi Ambiti Territoriali e alle Scuole Polo con il risultato che per i neo immessi della seconda regione più duramente colpita da questa emergenza pandemica non è cambiato nulla. Assolutamente nulla. I docenti neo immessi sono tenuti alla frequenza di tutti e quattro i laboratori ai quali erano già iscritti.
Qual è dunque il campo applicativo di questa Nota ministeriale che intenderebbe suggerire indicazioni precise ma che non produce alcuna rimodulazione dei piani formativi dei neo immessi da parte degli uffici scolastici periferici?