Le organizzazioni sindacali scendono in piazza per dire no alla mancata indicizzazione degli assegni di pensione, allo svilimento della solidarietà ai superstiti, al progressivo degrado dello “stato di diritto” del Paese e del “sistema del welfare”.
“Vogliono toglierci anche il bastone-pensione”: contro questa minaccia sempre più consistente, domani mattina Confedir e Federspev hanno organizzato una manifestazione di protesta davanti a Palazzo Chigi. A partire dalle ore 11.00 le due organizzazioni sindacali, che tutelano i diritti rispettivamente di decine di migliaia di dirigenti, quadri e direttivi della PA, e di medici, farmacisti e veterinari in quiescenza, hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro la perdita del potere di acquisto di stipendi e pensioni dei loro iscritti, sempre più penalizzati dalle ultime politiche governative: pensionati e precari si ritroveranno accanto, a Palazzo Chigi, per difendere l'attuale welfare distrutto dai cattivi costi della politica e della speculazione finanziaria.
In particolare, la manifestazione intende sensibilizzare Governo e Parlamento contro la mancata indicizzazione degli assegni di pensione, l’inosservanza crescente da parte di chi amministra lo Stato rispetto ai diritti acquisiti da coloro che hanno lavorato per decenni versando contributi proporzionali al loro stipendio, lo svilimento della solidarietà ai superstiti (pensioni di reversibilità). Si scenderà in piazza, inoltre, per contrastare il progressivo degrado dello “stato di diritto” del Paese e i continui attacchi al nostro “sistema del welfare”.
“Questa manifestazione – spiega Marcello Pacifico, segretario organizzativo Confedir e presidente Anief – intende tutelare anziani e giovani precari insieme per difendere il diritto a una vecchiaia serena. Come la costituzione prescrive: da una parte si devono salvaguardare i diritti di chi ha versato per anni il contributo previdenziale in base alla fascia di stipendio percepita; dall'altra i precari che chiedono di conoscere se quanto versato sarà mai corrisposto”.
“La Confedir – conclude Pacifico - ha promosso la manifestazione di protesta di migliaia di dirigenti pubblici che d'oro hanno soltanto le tasse pagate allo Stato, mentre migliaia di precari, loro nipoti, non hanno attualmente riconosciuto dallo Stato il diritto a un assegno minimo come l'Ocse ha denunciato proprio di recente”.
La locandina della manifestazione