Anief replica alle accuse di FLC/CGIL, per il quale l’attivismo del sindacato autonomo avrebbe “inondato le scuole di ricorsi”: è vero, ma è stata fatta finalmente giustizia e tracciata la strada a chi non è riuscito a ottenere alcunché in termini di progressione economica e sociale di tutto il personale della scuola. Detto questo, Anief fin da ora si dichiara disponibile, quando calerà un po’ di buon senso e si recupererà un po’ di stile, a percorsi di lotta comune.
La FLC/CGIL con un comunicato acceso, quasi da panico, comunque inusuale, con due mesi di ritardo, dopo aver concluso l’accordo con il Miur sulla mobilità del personale docente, accusa la sezione DS dell’Anief di esistere. Piuttosto, è il caso di dire, dovrebbe preoccuparsi di firmare i contratti nazionali e regionali per incrementare la retribuzione del dirigenti scolastici e non quelli per favorire la chiamata diretta.
Anief ringrazia la FLC/CGIL per aver ricordato come in questi anni il proprio studio legale ha “inondato le scuole di ricorsi”, vincendoli tutti, riportando giustizia e facendo da esempio positivo a chi non è riuscito a ottenere alcunché in termini di progressione economica e sociale di tutto il personale della scuola.
La sezione dirigenti dell’Anief ricorda come lo “lo scippo sulle retribuzioni dei dirigenti” sia avvenuto dal 2007 per tutti i neo-assunti: nel frattempo, sono passati quasi dieci anni in cui, nel silenzio dei sindacati rappresentativi, è stata ridotta di un quarto la consistenza organica dei dirigenti - non soltanto più poveri e più carichi di responsabilità – ridotta di 4 mila posti.
Anief è fiera di avere tra le sue fila “sedicenti esperti” che fino al 2007 hanno contribuito alla stesura dei contratti dell’area V, stabilendone la parte economica, e di quei ricorsi per la perequazione giunti nei tribunali, continuando a contribuire nel web e nelle assemblee alla diffusione di tutte le informazioni utili per la dirigenza.
La sezione dirigenti dell’Anief è a conoscenza del ricorso presentato al Tar Lazio sul taglio delle retribuzioni e ha già dato mandato ai propri legali di costituirsi ad adiuvandum per garantirne il successo; anzi, annuncia la volontà di coinvolgere pure il tribunale del lavoro per lo scippo degli stipendi a livello regionale.
Fin da ora ci dichiariamo disponibili, quando calerà un po’ di buon senso e si recupererà un po’ di stile, a percorsi di lotta comune che garantiscano “l’autonomia e l’indipendenza dei dirigenti scolastici”, senza avvalorare scelte quali chiamata diretta e perdita di titolarità della docenza che niente hanno a che fare con questi valori.
Infine, con una nota, indichiamo in tre punti ricorsi e calcoli:
1- I RICORSI SULLA PEREQUAZIONE INTERNA
I ricorsi sulla perequazione interna sono partiti diversi anni fa.
Il primo è stato presento a Roma in data 23/02/2011: è stato vinto in primo grado, riformato in appello ed è attualmente in Cassazione; in seguito, ne sono stati presentati molti altri, diversi sono stati vinti in primo grado.
L’Anief ha rilanciato il ricorso: chi aderisce conosce bene (perché viene informato) lo stato dell’arte e si giova della consulenza tecnica di GOVERNARE LA SCUOLA.
2- I RICORSI CONTRO IL TAGLIO DEGLI STIPENDI
La FLC/CGIL ha fatto, meritoriamente, ricorso al TAR del Lazio avverso gli atti amministrativi con cui il MIUR ha determinato l’ammontare del FUN relativamente agli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015.
Come detto, si tratta di atti amministrativi, che l’Amministrazione emette unilateralmente e le OO.SS hanno diritto solo all’informazione preventiva, ma prima non era così.
La determinazione dell’ammontare dei Fondi Regionali, infatti, era oggetto di contrattazione, ma con l’ultimo contratto è stato istituito il Fondo Unico Nazionale, che non è più oggetto di contrattazione, quindi solo di informazione preventiva.
Poiché le OO. SS. non sono riuscite a opporsi dello spoglio delle loro prerogative, il MIUR e il MEF fanno ormai quello che vogliono, ragion per cui il via al ricorso al TAR.
Ci vorrà del tempo, perchè i contratti regionali sono bloccati, le reggenze e la retribuzione di risultato non vengono pagate; per non parlare dei Dirigenti Scolastici del Lazio e dell’Abruzzo, che hanno visto tagliata addirittura la retribuzione di posizione. E che dire di quelli della Campania, che hanno gli stipendi tagliati da ormai cinque anni?
L’Anief intende promuovere i ricorsi al giudice del lavoro per quei dirigenti che, in diverse regioni, hanno già subito un danno e non possono certo aspettare che il Tar del Lazio e poi il Consiglio di Stato si pronuncino.
3-I CALCOLI
Nel suo comunicato, l’Anief ha preso ispirazione dai calcoli e dal dossier di una rivista specializzata nella scuola, ha rifatto i conti sempre avvalendosi della consulenza di GOVERNARE LA SCUOLA, che ha pubblicato i primi articoli su questi problemi nel gennaio 2013 ed ha poi seguito l’evolversi della situazione sino ad oggi.
Per approfondimenti:
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Dossier sui DS: responsabilità crescenti, stipendio inadeguato (Focus di Tuttoscuola del 26 gennaio 2016)