Grazie alle ordinanze nn. 249-253/2015 del Tribunale amministrativo del capoluogo siciliano, è stato ripristinato il rapporto 1/1 entro 15 giorni per cinque alunni disabili e condannato il Miur al pagamento di 2.500 Euro per spese legali per la sola fase cautelare. Decisivo l’intervento del personale scolastico e l’azione delle famiglie che hanno ottenuto dagli avv. Ganci e Miceli dell’Anief, con un ricorso patrocinato a titolo gratuito, il diritto all’istruzione negato dall’U.S.R. Sicilia e dall’Ambito Territoriale di Palermo.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “anche questo è un modo diverso e giusto di fare sindacato. Se Anief diventerà rappresentativa alle prossime elezioni RSU promette di intervenire già all’inizio dell’estate, quando riceverà a livello provinciale l’informativa sugli organici, per ottenere giustizia prima dell’inizio dell’anno scolastico”.
Anief ha seguito le richieste delle famiglie della scuola di Cefalù (PA), ma in assenza di risposte positive ha ritenuto il tribunale l’unica strada percorribile per difendere il diritto allo studio degli alunni e incrementare gli organici falcidiati negli ultimi anni. La stessa legge 128/2013, infatti, che intende dotarci di un organico di diritto pari a quello attivato complessivamente dieci anni fa (90.000 docenti a fronte dei 117.000 chiamati quest’anno), non tiene conto che il numero degli alunni con handicap certificato è cresciuto negli stessi anni di un quarto (da 180.000 a 240.000 unità).
Nonostante siamo riusciti a far dichiarare incostituzionale la norma ammazza-posti in deroga (sentenza n. 80/2010), è un braccio di ferro continuo con l’Amministrazione per l’attivazione di posti di sostegno secondo le certificazioni fornite. Per questa ragione, Anief ha lanciato la campagna #NonUnOraDiMeno e ricorsi gratuiti per le famiglie che, grazie a sentenze definitive, hanno visto la condanna del Miur anche al pagamento di risarcimenti danni per ogni mese trascorso senza docente di sostegno.
Il ricorso è stato portato avanti dalle famiglie degli alunni minori, dopo che è stata accertata l’incongruenza tra le ore richieste dal GLH (18 ore) sulla base del PEI e del PED e l’assegnazione di 12 ore a ciascun alunno sulla base degli organici autorizzati dalla Direzione scolastica regionale.
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