No ai profili sanitari, all’utilizzo del personale in organico funzionale, al blocco della mobilità decennale o curricolare. Sì alla formazione specialistica sul modello dei corsi ABA organizzati da Anief per docenti, educatori, genitori, all’intervento collegiale del consiglio di classe sul progetto educativo dell’alunno con handicap. La continuità didattica si ottiene immettendo in ruolo 37.000 precari chiamati quest’anno, vista l’attivazione solo del 70% dell’organico di diritto. Soltanto con i ricorsi si assicurano i posti in deroga.
Lettera aperta all’avv. Nocera, responsabile dell'area Normativo-Giuridica dell'Osservatorio Scolastico AIPD
Gentile avvocato Nocera, rispondo volentieri alla sua richiesta di chiarimenti.
La nostra associazione sindacale, Anief, non è contraria o favorevole alla Proposta di legge n. 2444 promossa dalla FISH-FAND, su cui si esprimerà nelle sedi delle Commissioni parlamentari quando sarà avviato l’esame del testo, e se ha scritto in un recente comunicato di profili sanitari - in maniera critica - lo ha fatto per via di preoccupanti indiscrezioni apparse in un articolo di un sito specialistico, e di errori presenti persino nel documento “La Buona Scuola” (cap. 3.6) dove si affermano cose non vere rispetto agli attuali criteri di assegnazione dei docenti agli alunni con handicap (un docente ogni quattro alunni se l'handicap è lieve, ogni due se medio, per ciascun alunno se grave).
Lei sa bene come, presente all’Osservatorio della Consulta sull’handicap voluto dal ministro Fioroni, abbia creduto con entusiasmo, fin dal 2006, al progetto I.C.A.R.E. sull’avvio di una sperimentazione che realizzasse una piena programmazione collegiale delle attività educative e una altrettanto piena interrelazione tra il docente specializzato di sostegno e i colleghi del consiglio di classe. Ma già la legge finanziaria 244/2007 tradiva tale spirito, autorizzando l’accesso all’insegnamento di sostegno per il personale sovrannumerario sprovvisto di abilitazione per l’a.s. 2007/2008 e vietando i posti in deroga - norma che Anief ha impugnato al Tar Lazio e che è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta con la sentenza n. 80/2010.
Da allora, l’Anief ha sempre messo a disposizione delle famiglie il suo ufficio legale con patrocinio gratuito, ottenendo - grazie alle segnalazioni dei colleghi e delle scuole - l’assegnazione dell’insegnante di sostegno ai nostri alunni per ordine del TAR (qui l’ultimo comunicato sull’argomento), nonché risarcimenti pecuniari che certamente non hanno ripagato le famiglie e i loro figli di quei mesi di attività didattica irrimediabilmente perduti.
Sono ormai due anni che Anief organizza corsi ABA sull’autismo per specializzare e formare personale in servizio, docenti, educatori, genitori. Nel frattempo, sono nati i responsabili dei BES e in una sperimentazione abbiamo scoperto che potrebbero sostituire i docenti di sostegno; oggi il Governo pensa a un organico funzionale con cui intende eliminare le supplenze brevi e che vuole utilizzare anche per i posti di sostegno. E allora, di fronte a un organico di diritto di sostegno che rimane sottodimensionato (70% di quello utilizzato annualmente, anche dopo l’intervento della legge 128/2013 e anche rispetto alle 90.000 immissioni in ruolo previste per l’anno prossimo), è evidente che il problema non può essere la formazione del docente curricolare o di sostegno quando, da anni, si alimenta il sospetto che si voglia ritornare a una blanda formazione generalista per nuove esigenze di risparmio della finanza pubblica. Sono assolutamente certo che questo non sia lo spirito seguito da lei o dal sottosegretario Faraone, come non lo era del sottosegretario De Torre: ma ciò non toglie che il rischio sopra descritto sia reale.
Chiudo nel ribadire un pensiero che, per esperienza diretta, si è rafforzato in questi anni e, sono certo vorrà crederlo, non per partigianeria: è meglio favorire la mobilità dei docenti piuttosto che impedirla, è meglio assegnare un docente bravo ogni anno ad alunni diversi che uno meno bravo per diversi anni ad un solo alunno. Se il docente di sostegno passa all’insegnamento curricolare, non si tratta di una “scorciatoia”: quel docente, infatti, rimarrà sempre specializzato, realizzando l’obiettivo che la sua stessa proposta intende perseguire, ovvero la formazione sulle attività di sostegno per tutti i docenti.
Questo è ciò in cui io credo per l’insegnamento curriculare come per il sostegno. Quindi, continuerò a oppormi a proposte che mirino a ostacolare passaggi di cattedra e di ruolo. Il mito della continuità didattica può apparire suggestivo, ma si tratta di un mito mai realizzato nel nostro Paese, vuoi perché è stato sempre possibile per il docente curriculare la mobilità all’interno della provincia vuoi perché l’organico di sostegno per le superiori, ad esempio, è in dotazione su base provinciale e non all’istituzione scolastica. Se vogliamo continuità didattica, assumiamo subito in ruolo i 37.000 supplenti chiamati quest’anno. E teniamoci i nostri insegnanti specializzati come educatori insieme agli altri colleghi.
In attesa di approfondire i contenuti nelle sedi opportune, ricambio i saluti.
Palermo, 21 febbraio 2015
Marcello Pacifico
Presidente Anief e Segretario organizzativo Confedir