Come aveva denunciato l’Anief che aveva invitato a presentare la domanda e a ricorrere al Tar Lazio. Il decreto annullato n. 641/12 è del Sovrintendente scolastico della Provincia autonoma di Bolzano, ma il principio ribadito si applica anche al concorso svolto in tutta Italia. Ora il Miur disponga lo scioglimento della riserva e autorizzi le assunzioni, anche per i candidati ricorrenti soglia 35, per evitare un nuovo commissariamento e nuove condanne alle spese. Già pronto il form on line di adesione al ricorso aggiuntivo per chiedere lo scioglimento della riserva e l’assegnazione del ruolo.
La sentenza n. 105/15 del Consiglio di Stato annulla la sentenza negativa di primo grado e dà ragione a una ricorrente che si era laureata in un periodo in cui non poteva prendere un’abilitazione, ovvero tra il 2009 e il 2011 quando i corsi SSIS erano chiusi e i corsi TFA non erano iniziati. Ma per i giudici d’appello - come aveva denunciato Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir il giorno dopo la pubblicazione del bando voluto dal ministro Profumo -, sono tutti i candidati laureati dopo il concorso del 1999 che hanno maturato il diritto a partecipare a un concorso che è stato indetto non tre anni dopo i termini previsti dalla legge ma tredici, cosicché sarebbe illegittimo, irragionevole, arbitrario, illogico e discriminante non attualizzare i termini transitori disposti dal D.M. 460/98 (laurea quadriennale entro il 2002, quinquennale 2003, sessennale 2004).
Grazie all’intuizione avuta dall’Anief, pertanto, ora tutti i giovani laureati che hanno superato le prove dell’ultimo concorso a cattedra e sono stati dichiarati idonei hanno diritto all’assunzione in ruolo, in vista proprio dello straordinario piano di assunzioni previsto dal Governo. Il Miur ne deve prendere atto, provvedendo subito allo scioglimento della riserva e all’immediata immissione in ruolo.
Ma al sindacato ciò non basta. Devono essere assunti anche tutti i ricorrenti che hanno contestato la soglia 35/50 alla prova preselettiva e tutti coloro che sono stati ammessi alle prove e le hanno superate in virtù di un provvedimento cautelare, perché la riserva è stata disposta dal giudice di primo grado proprio per il pregiudizio grave e irreparabile (periculum in mora) dovuto alla mancata immissione in ruolo dopo il superamento delle prove. Da ciò il diritto dei ricorrenti, seppur in fase cautelare, ad essere assunti e a vedersi confermato o negato tale diritto in esito alla definizione ultima del contenzioso.
ANIEF chiede al Miur di evitare quanto avvenuto nella vicenda coda-pettine, quando i nuovi ricorsi in tribunale, negli anni successivi, portarono al commissariamento del Ministero, a cospicui risarcimenti danni, assunzioni, conversioni di contratto e condanne alle spese per lite temeraria ai danni delle tasche dei cittadini.
Nel frattempo, ANIEF ha predisposto il form di adesione on line al ricorso aggiuntivo per lo scioglimento immediato della riserva e l’assegnazione del ruolo ai ricorrenti. Per una volta ci auguriamo prevalga il buon senso e il rispetto delle norme su un argomento su cui, peraltro, è stato accolto dal Governo un ordine del giorno come raccomandazione del Parlamento.
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