Il 13 dicembre la sentenza per altre migliaia di ricorrenti che hanno conseguito il titolo tra il 2001 e il 2012 ed il Ministero dell’Istruzione ha deciso incautamente di escludere dalle preselezioni.
Anche a Bolzano i docenti laureati negli ultimi 10 anni potranno partecipare alla prova preselettiva del concorso a cattedra per assumere in ruolo 11.542 nuovi docenti: la notizia è stata fornita dallo stesso ufficio legale dell’Anief che alcune settimane fa aveva presentato il ricorso in tribunale per prevedere - nel rispetto del Testo Unico della Scuola - la possibilità di ammettere tutti i laureati con titolo di studio valido per accedere alle classi di concorso relative ai posti banditi, prescindendo dall’anno del suo conseguimento.
È utile ricordare che la decisione di ammettere i giovani laureati che hanno presentato domanda nella provincia di Bolzano arriva negli stessi giorni in cui la Commissione UE ha inviato al Parlamento Europeo un documento ufficiale da cui si evince che in Italia i giovani insegnanti risultano sempre più rari. Dal documento, intitolato “Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici”, si evincono due importanti messaggi: il forte richiamo alla necessità di investire nell’istruzione per uscire dalla lunga spirale di crisi economica che negli ultimi anni ha interessato l’Europa e non solo, necessità che in Italia sembra non trovare riscontro, mentre, ad esempio, in altri Paesi, come il Brasile, sono stati assegnati alla scuola i proventi del settore petrolifero.
Il secondo monito dell’UE riguarda proprio la distribuzione percentuale per età dei docenti di scuola secondaria inferiore e superiore: a fronte del primato per numero di insegnanti con età superiore a 50 anni, l’Italia si classifica ultima per numero di docenti nella fascia 30-39 anni. Per non parlare del numero di insegnanti under 30, per i quali sempre l’Italia – caso unico in tutta Europa – è addirittura fuori scala, non registrandosi alcuna presenza.
Per questi motivi l’Anief intende opporsi fino all’ultimo alla scelta del Governo italiano, davvero immotivata, di respingere i giovani laureati dal concorso a cattedra organizzato dal Ministero dell’Istruzione: giovedì 13 dicembre sarà il giorno in cui si conoscerà l’esito dei ricorsi di migliaia di ricorrenti di tutta Italia, dalla Val d’Aosta a Trento fino alla Sicilia, che hanno conseguito la laurea tra il 2001 e il 2012. Il giorno in cui tanti giovani laureati sperano di poter dire che, malgrado tutto, in Italia la giustizia riesce ancora a prevalere su delle norme sbagliate e inique.