Il giudice amministrativo non ha potuto fare altro che ammettere tutti i ricorrenti che lo scorso dicembre avevano conseguito al termine delle preselettive tra i 30 e i 34,5 punti. Da lunedì 11 febbraio saranno così in 95mila a partecipare alle verifiche scritte del concorso bandito dal Miur. Entro poche ore i ricorrenti Anief avranno a disposizione le ordinanze.
Saranno oltre 95mila i candidati che a partire da lunedì prossimo potranno svolgere gli scritti del concorso a cattedra bandito dal Ministero dell’Istruzione per 11.542 posti complessivi: il Tar dal Lazio ha infatti confermato l’ordinanza collegiale e i decreti monocratici precedenti per i 7mila aspiranti docenti ricorrenti che lo scorso mese di dicembre hanno svolto le prove preselettive conseguendo punteggi da 30 a 34,5. Il giudice non ha potuto fare altro che applicare quanto previsto dalla legge, riducendo la soglia minima d’accesso disposta dal Miur (35/50) perché non rispettosa della normativa vigente sui pubblici concorsi della scuola.
Rimangono invece giustamente esclusi tutti coloro che hanno conseguito un punteggio inferiore ai 30/50. Mentre, sempre grazie all’operato dell’Anief, vengono riammessi anche i giovani laureati che avevano superato la soglia 35. In tutto, il giovane sindacato ha così aumentato del 10% l’elenco degli ammessi all’accertamento del merito.
È tanta la soddisfazione del presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico, che sottolinea come “in questa prima fase cautelare sia stato valutato oltre il pregiudizio grave e irreparabile anche il ‘fumus’ denunciato fin dall’emanazione del bando di concorso. Il presidente della terza sezione bis del Tar Lazio, infatti, ha rigettato altre domande di ammissione con riserva - in ricorsi non patrocinati dal sindacato - presentate da ricorrenti con un punteggio inferiore alla sufficienza (30). Quello che conta è che l’azione puntuale dei legali e dei quadri sindacali dell’Anief, coordinati dall’avv. Irene Lo Bue, permetterà a migliaia di candidati nei prossimi giorni di partecipare alle prove scritte e di poter esser valutati per le conoscenze e le competenze”.
Ancora una volta il sindacato Anief, che per numero di deleghe è il primo tra quelli non ammessi ai tavoli della concertazione, è riuscito a ottenere giustizia e rispetto delle fonti normative nelle aule dei tribunali. “Questo – sottolinea Pacifico - è il terzo degli otto ricorsi annunciati nel settembre scorso, che viene accolto in sede cautelare. Il prossimo contesterà l’obbligo della valutazione positiva della conoscenza della lingua inglese durante le prove scritte dell’infanzia e della primaria: un’altra iniziativa presa dal Miur, in contrasto con la norma che ne prevede la libera scelta da parte del candidato e l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo”.