Il recupero parziale degli aumenti stipendiali sarà pagato dallo stesso Miur attraverso il taglio progressivo del Mof, destinato a docenti e Ata per svolgere le attività di supporto alla didattica. Ma questi rappresentanti della categoria sanno che i diritti non si contrattano? Poco male: la politica del ‘panem et circenses’ questa volta finirà nei tribunali della Repubblica italiana.
Svenduti a basso prezzo. È questo il destino dei lavoratori della scuola, dopo aver avuto oggi conferma da Cisl, Uil, Snals e Gilda che il recupero parziale degli scatti di anzianità saranno pagati dallo stesso Ministero dell’Istruzione attraverso il taglio progressivo del Mof, il Miglioramento dell’offerta formativa, destinato a docenti e Ata per svolgere le attività di supporto alla didattica.
Premesso che questa operazione appare davvero insoddisfacente, poiché va sempre a discapito degli stessi lavoratori, va sottolineato che se i “nobili” sindacati rappresentativi avessero ragione dovremmo allora ritornare alla maturazione degli scatti prevista nelle date indicate nei cedolini dello stipendio del 2010. Ma le cose non stanno così.
“La politica del ‘panem et circenses’ – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – questa volta finirà nei tribunali della Repubblica italiana. Dove migliaia di lavoratori si sono rivolti per ottenere il diritto allo sblocco del contratto di lavoro e al riconoscimento degli aumenti automatici stipendiali reali, previsti dal CCNL. In questo modo otterremo dei risultati veri. Senza minare la dignità professionale di docenti e Ata. E senza mercanteggiare sulle altre risorse, tra l’altro già ridotte all’osso dai tagli draconiani degli ultimi 6 anni, destinate al migliore funzionamento della scuola”.
L’Anief ricorda che il fatto stesso che da diverse settimane continuino ad arrivare segnalazioni sulla mancata ricostruzione di carriera del personale assunto nel 2010, proprio a seguito del blocco degli scatti di anzianità nel triennio 2010-1013, è la riprova che già l’apparente soluzione trovata lo scorso anno da Cisl, Uil, Snals e Gilda non dava adeguate garanzie. E questo semplicemente perché quei soldi non sono più recuperabili. Quindi c’è poco da stare tranquilli: quanto annunciato oggi dai sindacati, dopo l’incontro all’Aran, è tutt’altro che un punto di arrivo. L’unico modo per assicurarlo è, invece, un intervento esterno imposto dal tribunale.
“Piuttosto che avanzare una semplicistica soluzione – commenta ancora il presidente dell’Anief – i sindacati avrebbero fatto bene a puntare i piedi. Perché i diritti dei lavoratori non possono essere contrattati. Per questa ragione il nostro sindacato continuerà a raccogliere adesioni dal personale della scuola, al fine di impugnare la Legge 122/2010 ed ottenere quel risultato, sugli scatti indebitamente sottratti, già raggiunto dai magistrati e dagli avvocati dello Stato a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dato loro pienamente ragione”.