La qualità dell’offerta formativa si ridurrà ulteriormente. Colpa anche dei sindacati rappresentativi, che si confermano ancora una volta conniventi verso una politica votata al risparmio e che si ripercuoterà sulla pelle dei nostri studenti e dei lavoratori che operano nella scuola: perché Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda non hanno impugnato il “ricatto” del Governo nei tribunali della Repubblica?
Stavolta i sindacati che siedono al tavolo delle trattative con il ministero dell’Istruzione l’hanno fatta grossa: invece di chiedere giustizia ai tribunali, l’unico organismo in grado di ostacolare la parabola discendente avviata da alcuni anni da chi governa la scuola italiana, hanno accettato di privare i nostri istituti scolastici di fondi e risorse pari a 570 milioni di euro, più o meno equamente sottratti tra il 2012 e il 2013.
Poche ore fa a Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda è stata consegnata la lista dei tagli che si stanno per abbattere sul fondo di istituto: il “capitolo” che copre infinite attività collaterali e fondamentali per il miglioramento della didattica. Il motivo di questa operazione risiede nel reperimento dei finanziamenti per il pagamento degli scatti di anzianità al personale che ne era stato privato, a seguito del blocco previsto dall’ultimo Governo Berluscon.
Il risultato sarò questo: si ridurranno i compensi per le ore eccedenti del personale insegnante di educazione fisica nell'avviamento alla pratica sportiva; le risorse destinate alle funzioni strumentali; quelle annualmente destinate agli incarichi specifici del personale non docente; i fondi ogni anno destinati ai progetti relativi alle aree a rischio; i finanziamenti per le competenze accessorie del personale comandato. Ma soprattutto verrà privato il fondo per l'istituzione scolastica - attraverso cui le scuole finanziano svariate attività e progetti basilari per realizzare la loro autonomia scolastica - di 7 milioni di euro nel 2011, di 138,91 milioni di euro nel 2012 e di ulteriori 275,41 milioni di euro per l’anno corrente.
L’Anief non può accettare questo ennesimo attacco al cuore pulsante della scuola pubblica. “In questo modo – dichiara il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico – vengono colpite le scuole a rischio, gli straordinari del personale Ata, le funzioni obiettivo, l'attività motoria nella scuola primaria: tutto per colpa di un accordo rivendicato da alcune sigle sindacali che non hanno saputo difendere i diritti dei lavoratori al rinnovo del contratto e alla progressione di carriera con l'intesa raggiunta in Aran”.
“Oltre al danno – continua Pacifico - si aggiunge la beffa, visto che gli stessi scatti non sono utili per la ricostruzione di carriera dei neoassunti negli ultimi due anni e per l'anzianità economica maturata da tutto il personale della scuola, a meno che nel prossimo cedolino si recuperi per lo scatto la data prevista nel cedolino del dicembre 2010. Bastava seguire la strada giudiziaria intrapresa dall'Anief, sulla scia di quella portata avanti dagli stessi giudici: senza contrattare niente, i tribunali avrebbero provveduto a far prevalere quella giustizia che chi governa oggi la scuola intende ancora una volta negare”.