Luigi Gallo, presidente della VII Commissione Cultura della Camera, è tornato sulle misure da finanziare nella prossima legge di Bilancio, temi che stanno a cuore ad Anief. Pacifico (Anief): “Le classi pollaio? Una piaga da debellare. L’educazione civica e il diritto comunitario necessari alla formazione delle nuove generazioni”
La maggioranza giallo-verde e in particolare il MoVimento Cinque Stelle si sono da tempo impegnati pubblicamente per contrastare la piaga delle classi pollaio. Adesso, come scrive Orizzonte Scuola, c’è un passaggio ulteriore. Luigi Gallo, presidente della VII Commissione Cultura della Camera, è tornato sulle misure da finanziare nella prossima legge di Bilancio, dando priorità allo stop alle classi pollaio e all’introduzione dell’educazione civica. Anief ha da tempo individuato quello delle classi pollaio come fenomeno tra i più deleteri della scuola italiana. E, in audizione presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, ha proposto l’introduzione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione italiana e dell’Ue.
CLASSI SOVRAFFOLLATE
Nella scuola italiana ci sono dati sconfortanti sulla composizione delle classi (20.000 con oltre trenta alunni, addirittura 500 con più di 34 studenti) e anche per questo il giovane sindacato ha avviato l’Operazione Verità, chiedendo alle Rsu di rivolgersi ai dirigenti scolastici e verificare la situazione istituto per istituto. Sul superamento di questo genere di classi c’è una proposta di legge che individua un limite tassativo, 22 alunni per aula, da ridurre in presenza di uno o più studenti disabili, specie se con disabilità certificata grave: si tratta del ddl n. 877, a prima firma dell’on. Lucia Azzolina (M5S). Anief lo giudica in modo sostanzialmente positivo, ma ha anche presentato alcune proposte migliorative, che prevedono: maggiore flessibilità in presenza di alunni con disabilità, per le pluriclassi e nelle scuole montane, in piccole isole o a rischio, organici legati alle esigenze del territorio, recupero dei tagli al dimensionamento, all’insegnamento modulare nella primaria.
LA NECESSITÀ DELL’EDUCAZIONE CIVICA
Quanto all’educazione civica il sindacato ha più volte sottolineato come il suo studio e quello del diritto comunitario possano giovare agli studenti, poiché sono emblema dei principi necessari alla formazione delle nuove generazioni. Due settimane fa, presso la VII Commissione della Camera, una delegazione di Anief ha proposto l’inserimento dell’educazione civica come materia autonoma per un minimo annuale aggiuntivo di non meno di 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria, con insegnamento affidato a docenti A046 e priorità al potenziamento.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE PACIFICO
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “le classi pollaio generano rischi per la sicurezza, calpestano i diritti degli alunni, in particolare di quelli diversamente abili, e intaccano il lavoro dei docenti. Poi, l’educazione civica e il diritto comunitario devono avere pari dignità rispetto ad altre materie, e bisogna affrontarle in una prospettiva più ampia, non solo nazionale ma europea”.
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