Al ministero dell’Istruzione si stanno individuando le graduatorie da cui attingere candidati, abilitati e vincitori di concorso, in vista delle immissioni in ruolo da conferire in corrispondenza dell’inizio del nuovo anno scolastico. Si va dalle GaE (che andrebbero riaperte senza ombra di dubbio) a quelle di merito, derivanti dagli esiti delle procedure concorsuali. Il giovane sindacato chiede particolare attenzione all’immissione in ruolo per i docenti che hanno partecipato al concorso riservato DDG 85 del 2018, fatto salvo il diritto all’assunzione dei docenti inseriti nelle GM 2016.
Marcello Pacifico (Anief): La situazione di caos in cui si trovano gli Uffici Scolastici tra vecchie e nuove regole, graduatorie non pubblicate e procedure concorsuali non concluse, non fa che aumentare la confusione; se il Ministero non troverà una soluzione adeguata, la salvaguardia del diritto dei docenti all’assunzione a tempo indeterminato passerà tra le mani dei giudici.
La scuola italiana si appresta ad affrontare un’estate contrassegnata da un’alta percentuale di posti vacanti, per tutti i ruoli professionali, ma soprattutto tra i docenti visto che a settembre ne mancheranno all’appello tra le 150 mila e le 200 mila. Per Anief è prioritario che si proceda alla stabilizzazione progressiva dei docenti che hanno partecipato al concorso riservato DDG 85 del 2018: si tratta di circa 35 mila insegnanti precari che meritano ora di essere collocati nei ruoli dello Stato senza più indugi o attese inutili. Ancora di più perché i posti vacanti e disponibili abbondano come non mai.
Inoltre, sempre partendo dall’alto numero di cattedre libere e dai problemi enormi che deriveranno a livello di offerta formativa e continuità didattica, vanno assolutamente salvaguardati gli idonei degli altri concorsi, ad iniziare da quello del 2016.
Il problema, scrive Orizzonte Scuola, è che sindacati maggiori, per i docenti inseriti nelle graduatorie di merito del concorso 2016, non hanno sinora avanzato proposte ma hanno solamente chiesto una ricognizione che verifichi, a livello di singola regione, la capienza e la validità delle stesse. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si sta ancora una volta conducendo una modalità attendista che non porta da nessuna parte, se non verso il trascinarsi di una situazione, la precarietà di decine di migliaia di aspiranti docenti già selezionati e formati, che andrà a penalizzare tutte le parti in causa”.
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