A fronte di ben oltre 100 mila posti vacanti e disponibili, dopo avere ammesso che mancano docenti, il Miur sta perpetrando gli errori del concorso riservato: alla luce del decreto, tanti maestri con titolo adeguato non potranno partecipare, a partire dagli educatori. Per dire no alle esclusioni ingiuste, il sindacato si prepara ad impugnarle. Inoltre, fornisce sin d’ora assistenza legale per tutti i vincitori dei precedenti concorsi non ancora assunti per rivendicarne il ruolo, chiedendo inoltre che gli idonei delle vecchie graduatorie possano essere assunti almeno in altra regione. Marcello Pacifico (Anief): Ci sono ancora migliaia di docenti che hanno superato tutte le prove, sono stati inseriti in lista d’attesa e rischiano di non essere mai immessi in ruolo. Ha fatto bene il M5S a chiedere ed ottenere una proroga di quelle graduatorie per almeno un altro anno. Ad ogni modo, per l'ufficio legale Anief, il bando è illegittimo sotto diversi punti di vista che saranno illustrati con un comunicato specifico riservato all'apertura del nuovo contenzione contro il decreto ministeriale e il bando di concorso che uscirà a breve.
Cresce l’attesa per l’uscita del bando del concorso ordinario per i maestri della scuola dell’infanzia e primaria, con 16.000 posti in palio, dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Secondo la rivista Orizzonte Scuola, “a breve il Miur pubblicherà il bando con l’indicazione del numero di posti per regione e le date di scadenza per la presentazione della domanda”.
LA PROCEDURA IN ARRIVO
Il concorso sarà aperto a tutti coloro che sono in possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso. I requisiti di accesso per i posti comuni saranno la laurea in Scienze della formazione primaria; il diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002; analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto dal Miur. Per i posti di sostegno è necessario essere in possesso, oltre ad uno dei titoli suddetti, del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
Saranno ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di cui alle lettere a) e b) del comma 1 e di cui al comma 2, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici. Non serviranno né i 24 CFU in discipline antro-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche (richiesti solo ai laureati per l’accesso al concorso della secondaria) né requisiti di servizio di insegnamento. Potranno partecipare anche i docenti di ruolo. Il concorso si articolerà in un eventuale prova pre-selettiva (qualora le domande di partecipazione siano superiori a quattro volte il numero dei posti); prova scritta; prova orale; valutazione titoli. Sarà possibile partecipare in un’unica regione per tutte le procedure per cui si ha titolo. Al massimo quattro: infanzia, primaria, sostegno infanzia e sostegno primaria.
VINCITORI E IDONEI ANCORA DA ASSUMERE
I concorsi non saranno banditi in tutte le regioni, almeno in prima applicazione ossia per il primo dei concorsi che sarà bandito, ma soltanto in quelle regioni ove le graduatorie di merito 2016 risultino esaurite o con un numero di aspiranti non sufficiente a coprire il fabbisogno nel biennio di riferimento. Ricordiamo che gli idonei del concorso 2016 potranno essere assunti sino alla validità delle graduatorie di merito, mentre i vincitori manterranno il diritto all’immissione in ruolo. Sempre Orizzonte Scuola ricorda che la validità delle graduatorie di merito 2016 è stata prorogata di un anno, per cui saranno vigenti per 3 anni + 1. Alcune scadranno nel 2020, ma sono ancora piene di docenti idonei. Sono stati presentatati degli emendamenti al decreto legge Concretezza per prorogare di uno o due anni le attuali graduatorie, in modo da fornire ancora prospettive di assunzione agli idonei.
Le immissioni avverranno per il 50% dalle GaE e per il 50% dalle graduatorie dei concorsi. Per i concorsi: a) con priorità da graduatoria di merito 2016 (limitatamente a coloro che hanno raggiunto il punteggio minimo previsto dal bando, sino al termine di validità delle graduatorie medesime, fermo restando il diritto all’immissione in ruolo per i vincitori del concorso); b) 25% da graduatoria di merito concorso straordinario DDG n. 1456 del 7 novembre 2018; c) 25% graduatoria di merito concorso ordinario (ossia quello che si svolgerà). Le prime assunzioni dalle graduatorie di merito del concorso ordinario si realizzeranno non prima del 2020. L’immissione in ruolo da una delle graduatorie di merito regionali comporterà la decadenza dalle graduatorie a esaurimento.
LA POSIZIONE DEL SINDACATO
Secondo Anief, concorso del 2016, il decreto Miur del 23 febbraio 2016 continua a minare fortemente la stabilizzazione di diverse migliaia i candidati docenti, vincitori dell’ultimo concorso a cattedra, quello del 2016, i quali pur avendo regolarmente partecipato e superato le prove, preselettive e selettive, scritte e orali, continuano a rimanere precari, con la prospettiva di uno o al massimo di anni di possibilità ulteriori di essere assunti. Considerando che moltissimi degli idonei del concorso 2016 sono anche precari storici, l’Italia seleziona docenti senza assumerli e nel contempo continua a calpestare la clausola 5 della 70/99 UE che prevede l’immissione in ruolo automatica per tutti coloro che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio anche non continuativo.
A complicare le cose è stata anche la decisione di introdurre il concorso straordinario del primo ciclo, riservato allo stesso ciclo scolastico, con il DDG n. 1456 del 9 novembre 2018, che servirà solo a creare l’ennesima graduatoria. La svolta nel reclutamento si avrebbe invece con la riapertura della GaE, la stabilizzazione automatica di chi ha effettato già 36 mesi di supplenze e l’assegnazione di risarcimenti adeguati, in presenza dei tanti abusi nei confronti del personale precario o anche già di ruolo. Anief, infine, tutela anche chi è stato licenziato, anche se oggi di ruolo, avviando la più grande battaglia giudiziaria conosciuta dallo Stato per violazione della normativa comunitaria presso il tribunale di Roma con richieste di risarcimenti milionari”.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“È assurdo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che il nostro ministro dell’Istruzione continua a dichiarare che in Italia mancano gli insegnanti e che quindi bisogna allestire i concorsi, quando poi si lasciano invecchiare da precari i tanti vincitori e idonei delle procedure precedenti. Il tutto, avviene, tra l’altro, in presenza di ben oltre 100 mila cattedre vacanti e disponibili, con la prospettiva che a settembre si raddoppino, sia per via del mancato turnover, sia per l’adozione di Quota 100, ma anche perché si ripeterà il triste rituale della mancata assunzione a tempo indeterminato di tanti docenti, perché si vogliono ‘pescare’ per forza da graduatorie ormai prive di candidati. Per non parlare dell’espulsione progressiva dalle GaE dei diplomati magistrale, il licenziamento di 40 mila maestre al 30 giugno prossimo, mentre 7 mila di ruolo potrebbero andare a casa se ora non vincono il concorso riservato a pochi intimi”.
“È bene quindi – continua Pacifico – che si preveda l’assorbimento immediato degli idonei 2016 nei ruoli dello Stato. Anche perché, se il piano di spostamento di decine di migliaia di cattedre di fatto in cattedre di diritto dovesse davvero realizzarsi, il numero di disponibilità di posti vacanti andrebbe a crescere ulteriormente: che senso ha l’avere selezionato e scelto degli aspiranti docenti, se poi si lasciano in lista di attesa e con la prospettiva di decadere, dovendo così riiniziare tutto daccapo?”
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