L'Anief ottiene un soddisfacente successo presso il Tribunale Amministrativo per il Lazio a tutela dei diritti del personale precario che presta assistenza a familiare disabile in situazione di gravità. L'Avvocato Ida Mendicino, che con sempre grande professionalità ha patrocinato per il nostro sindacato i diritti di una docente precaria, ha ottenuto piena ragione presso il TAR con una sentenza che fa finalmente giustizia e censura il MIUR per aver violato il diritto all'assistenza delle persone con disabilità grave. Dichiarati illegittimi i Decreti Ministeriali annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento nella parte in cui non prevedono la possibilità di aggiornare la propria posizione anche riguardo all'intervenuto diritto alla precedenza nella scelta della sede in base all'art. 33, comma 5 della legge 104/1992 e, dunque, in qualità di lavoratore che assiste persona in situazione di disabilità grave. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo finalmente chiarito al MIUR che la tutela prevista dalla normativa di riferimento non è soltanto a beneficio del lavoratore ma, ancor prima, del suo familiare e che l'amministrazione ha agito contravvenendo la ratio stessa della norma ledendo palesemente il diritto del disabile a ricevere dal proprio familiare la necessaria assistenza morale e materiale”.
La sentenza, che segna la giurisprudenza come primo precedente nel suo genere, pone finalmente le dovute censure agli annuali Decreti Ministeriali che aprono le cosiddette “finestre” di aggiornamento delle GaE durante il periodo di loro vigenza triennale e in cui risulta possibile dichiarare l'intervenuto diritto alla riserva del posto in base alla legge 68/99 e alla legge 80/2006, ma non prevedono un’analoga disposizione per i docenti che prestano assistenza a familiare disabile in possesso di certificazione ex Legge 104/92 negando loro, pertanto, la possibilità di far valere il proprio diritto alla priorità nella scelta della sede scolastica di servizio anche a tempo determinato e snaturando e disattendendo, così, le previsioni normative espressamente emanate a tutela delle persone affette da disabilità anche grave.
Il provvedimento ottenuto dal legale Anief censura, dunque, l’illegittimità dei periodici Decreti di aggiornamento annuale delle GaE rinvenendo una violazione del principio di uguaglianza, del buon andamento e dell’imparzialità dell’amministrazione e una manifesta ingiustizia e disparità di trattamento. Com’è noto, infatti, l’art. 33 comma 5 della legge 104/1992 sancisce che “il lavoratore ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere”. In considerazione della ratio della norma e della tutela primaria non solo del lavoratore, ma ancor prima del suo familiare di ricevere la necessaria assistenza morale e materiale, il ricorso è stato accolto e per effetto gli atti ministeriali confliggenti con la normativa primaria sono stati annullati; MIUR condannato, anche, al pagamento delle spese di lite quantificate in 2.000 Euro oltre accessori.
Piena soddisfazione per l'Anief che, ancora una volta, ha saputo aprire una nuova strada in tribunale con una sentenza che segna la storia non solo dei diritti dei lavoratori precari della scuola pubblica, ma soprattutto delle persone affette da disabilità cui il MIUR voleva negare, illegittimamente, il giusto diritto a ricevere la doverosa assistenza da parte del proprio familiare.