Anief-Confedir, che aveva presentato formale richiesta per includere il personale non di ruolo tra l’elettorato “passivo”, metterà subito in atto gli effetti del via libera: si presenterà al rinnovo delle rappresentanze sindacali di inizio marzo con 1.503 candidati non di ruolo (di cui 396 Ata) su 3.276 complessivi, suddivisi in 2.324 liste.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): per noi è un’altra vittoria. Avevamo rivendicato questo diritto, in splendida solitudine, già tre anni fa, in occasione dell’ultima tornata elettorale. E poi nell’ottobre scorso, quando, sempre all’Aran, era stato realizzato il protocollo del rinnovo delle rappresentanze. Ora raccogliamo il frutto della battaglia, con tutte le parti, pubbliche e sindacali, che hanno preso finalmente atto che non è più possibile discriminare i precari nei contratti e negli accordi sindacali.
Ora è ufficiale: nella pubblica amministrazione anche i precari si potranno candidare in occasione del prossimo rinnovo delle Rsu. L’accordo, che conferma la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto del 28 novembre 2014 e consente anche al personale non di ruolo di candidarsi, è stato sottoscrittonelle ultime ore dai sindacati all’Aran: il via libera prevede, in particolare, che “nei comparti Scuola e Afam” per la prima volta saranno “eleggibili i dipendenti con rapporto di lavoro a tempo determinato cui sia stato conferito un incarico annuale fino al termine dell’anno scolastico/accademico o fino al termine delle attività didattiche”.
Cade quindi un altro tabù, introdotto con il CCNQ del 7 agosto 2008, che non aveva più motivo di esistere. Soprattutto dopo la storica sentenza della Corte di giustizia europea del 26 novembre scorso, che ha bocciato definitivamente il principio di discriminazione tra il personale di ruolo e precario della scuola. Per chi ha sempre sostenuto questa tesa, come l’Anief-Confedir, si tratta di un’ulteriore vittoria: la richiesta formale era stata rivolta, anche agli Uffici Scolastici Regionali, fin dalle prime riunioni del comitato paritetico e condivisa da Flc-Cgl, Cisal, Uil, Confsal-Snals, Cgu-Gilda, Cse, Usae, Usb.
L’Anief, tra l’altro, metterà in pratica l’accordo sottoscritto all’Aran già con l’imminente rinnovo delle Rsu, in programma nel comparto scuola la prima settimana di marzo. E il giovane sindacato si presenta alla tornata elettorale, con l’obiettivo di diventare rappresentativo, forte di ben 1.503 candidati precari (di cui 396 Ata) su 3.276 complessivi suddivisi in 2.324 liste.
“L’alta presenza di precari che il nostro sindacato candiderà – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – è la conferma della nostra vicinanza ad una categoria sistematicamente dimenticata dai sindacati maggiori. Che si sono ricordati di loro solo in questi giorni, guarda caso proprio a ridosso del rinnovo delle Rsu. L’Anief aveva rivendicato il diritto a partecipare come elettorato “passivo”, già tre anni fa in occasione dell’ultima tornata elettorale. E poi nell’ottobre scorso, a poche ore dalla firma, sempre all’Aran, del protocollo del rinnovo delle rappresentanze sindacali di settore. Nel quale si annunciavano le modalità che dal 3 al 5 marzo prossimi avrebbero portato al voto delle nuove Rsu circa un milione di docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola”.
“Anche questa volta – dice anche il sindcalista Anief-Confedir – ci siamo ritrovati soli a condurre la nostra battaglia di diritti a favore dei precari. Abbiamo quindi approfondito gli aspetti giuridici, fino a chiedere formalmente all’Aran ‘che ai fini dell’elettorato passivo possa essere votato anche il personale a Tempo determinato con incarico annuale o fino al termine dell’attività didattica nel rispetto delle direttive UE 70/99 e 14/02, dell’art. 27 della CEDU. E ora raccogliamo il frutto della nostra battaglia, con tutte le parti, pubbliche e sindacali, hanno preso atto che non è più possibile discriminare i precari nei contratti e negli accordi sindacali”.
“Anche perché - continua Pacifico - non avrebbe avuto più senso costituirsi nei tribunali italiani per difendere il personale precario e poi impedire agli stessi lavoratori il pieno diritto al voto, come riconosciuto dalla direttiva 14/2002 e dalla sentenza della Corte Europea Association dé mediation 2014. Finalmente, però anche i sindacati si sono svegliati, dopo la nostra denuncia, a dieci anni dall'approvazione del decreto legislativo 368 che recepisce la direttiva 70/1999 sulla parità di trattamento tra personale di ruolo e a tempo determinato. Proprio come indicato dalla Curia di Lussemburgo due mesi e mezzo fa”.
Per approfondimenti:
La circolare Aran n. 1 del 12 gennaio 2015
A marzo un milione di lavoratori chiamati a rinnovare le RSU: l’Anief candiderà anche i precari