Per l’ufficio legale e legislativo del sindacato ci sono 10 buoni motivi per ricorrere contro la norma se approvata dal Parlamento nell’attuale stesura.
Nei prossimi giorni sarà possibile aderire ai ricorsi Anief:
- contro la cancellazione delle graduatorie ad esaurimento e della prima fascia delle graduatorie d’istituto;
- contro l’assunzione degli idonei dell’ultimo concorso a cattedra solo dal 2016 e previo reperimento di nuove risorse ancora da certificare;
- contro la chiamata diretta dei presidi dagli albi territoriali;
- contro l’obbligo di assunzione su sostegno, senza possibilità di optare per l’insegnamento curricolare, per chi è inserito nei relativi elenchi;
- contro il blocco dei contratti TD dopo 36 mesi di lavoro da precari su posto vacante che non prevede la stabilizzazione;
- contro le mancate assunzioni su tutti posti vacanti in organico di diritto del personale Ata, educativo, docente e di sostegno;
- contro l’inserimento negli albi regionali per chi ha prodotto domanda di mobilità.
Già adesso, invece, è possibile ricorrere per la mancata stabilizzazione dopo 36 mesi di servizio su posto vacante e contro il blocco degli scatti e del contratto per il personale di ruolo. Se sarà eletto un nostro consigliere, Anief ricorrerà anche contro l’accantonamento dei pareri del CSPI sulla riforma.
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