ROMA, 21 LUG - Dal 2016 in cattedra "saliranno anche docenti senza abilitazione: a sceglierli e a valutarli saranno i presidi che ne sanno meno di loro". A lanciare l'allarme è l'Anief ricordando che la riforma della scuola prevede che dal 2016, quando entreranno in scena gli organici potenziati "il capo d'istituto potrà andare a 'pescare' i candidati a lui più congeniali anche se solo in possesso del titolo di studio". Sottolineando che per il ministro Giannini "questo significa uscire dalle griglie della didattica contabile", il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, si chiede "qual è il filo conduttore, se c'è, che ha portato a certe scelte così incoerenti". "Prima l'abilitazione si reputa necessaria per partecipare al concorso a cattedra, penalizzando i giovani laureati. Poi, però, si svincolano le abilitazioni dalle classi di concorso, producendo un bel danno non solo ai candidati docenti, ma anche - conclude Pacifico - alla didattica: gli alunni saranno le prime vittime di questo pasticcio. E si metteranno molti docenti in condizioni di disagio, perché saranno obbligati a insegnare materie che conoscono non certo a fondo. E a giudicarli chi sarà? Una commissione tutt'altro che all'altezza, composta anche da studenti quattordicenni".