Le 6.243 stabilizzazioni, che avrebbero garantito almeno il turn over, continuano a rimanere ad appannaggio del personale perdente posto delle province. Ad altissimo rischio rimangono le immissioni in ruolo degli amministrativi della scuola. Il Ministero dell’Istruzione non va oltre una nota che concede al massimo, in organico di fatto, i 2.020 posti tagliati otto mesi fa con la Legge di Stabilità.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): la prossima settimana renderemo pubbliche le modalità per evitare questa ennesima beffa, a fronte di quasi 30mila posti liberi e 40mila Ata che hanno tutti i requisiti per essere assunti. Come previsto dal diritto europeo, oltre che programmato e finanziato delle leggi del nostro Stato.4
Se i docenti precari non ridono, il personale Ata non di ruolo addirittura piange: l’intenzione espressa dall’amministrazione di non assumere nemmeno un assistente amministrativo, tecnico e ausiliario, a fronte di quasi 28mila posti liberi, è infatti solo in parte rientrata. In queste ore, il Miur ha pubblicato la nota n. 1518, attraverso cui autorizza i direttori generali degli Uffici scolastici regionali ad “attivare posti aggiuntivi” di Ata, “sotto la propria responsabilità con motivato decreto per far fronte a particolari esigenze e situazioni eccezionali di notevole e accertata complessità”, al fine di non compromettere il regolare avvio dell'anno scolastico. Tuttavia, “l'organico di fatto 2015/16 non potrà essere superiore alla somma dei posti dell'organico di diritto dell'anno 2014/5 e dei posti aggiuntivi, rispetto all’organico di diritto, assegnati all'organico di fatto nel 2014/15”.
Ciò significa, superando il lessico tecnicistico del ministero, che solo laddove necessario verranno recuperati quei 2.020 posti di amministrativo, tecnico e ausiliario tagliati con l’ultima Legge di Stabilità. Mentre, non ci sono novità sostanziali sull’intenzione espressa dall’amministrazione scolastica di voler collocare il personale delle province perdente posto sulle 6.200 assunzioni che nel prossimo anno scolastico andranno a coprire il turn over. Sottraendo le immissioni in ruolo proprio agli Ata della scuola, che rimarrebbero ancora una volta così a bocca asciutta malgrado vi fossero quasi 30mila posti vacanti. A forte rischio rimangono, in particolare, le immissioni in ruolo degli assistenti amministrativi, che verrebbero assorbiti, in luogo di quelli della scuola, proprio dagli enti locali in via di soppressione.
“Le riposte fornite dal Miur su organici e assunzioni del personale Ata non ci convincono e non cambiano la sostenza – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal –, pertanto il sindacato la prossima settimana renderà pubbliche le modalità per sbloccare almeno il turn over, a favore dei precari della scuola, e per evitare che non si effettui nemmeno un’assunzione di amministrativi. Si tratterebbe di una scelta, di cui l’amministrazione si prende tutte le responsabilità, che andrebbe a confliggere con le indicazioni dell’Europa sul precariato e con la sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 novembre scorso. Oltre che aggravare la posizione dell’Italia sul fronte dell’abuso del precariato, su cui è in corso la procedura d'infrazione 2124/10 della Commissione UE. Senza dimenticare – conclude Pacifico – che si tratterebbe di una negazione delle assunzioni previste anche da precipue leggi del nostro Stato, che prevedono la stabilizzazione di tutte le categorie professionali e non solo di alcune”.
Anief ricorda che negare le assunzioni del personale Ata andrebbe a sconfessare innanzitutto la Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, nella quale, all’articolo 15, approvata durante la gestione del Miur dell’ex ministro Carrozza, attraverso la quale è stato “definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale”. Ma si andrebbe anche sconfessare la Legge 190 del 2014, la Legge di Stabilità 2015, che al comma 5 ha previsto lo stanziamento di un apposito fondo nazionale “finalizzato all'attuazione degli interventi di cui al medesimo comma 4, con prioritario riferimento alla realizzazione di un piano straordinario di assunzioni, al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro e alla formazione dei docenti e dei dirigenti”.
Il sindacato non ha alcuna pregiudiziale contro il personale perdente posto delle province, ma, tutelando gli interessi del personale scolastico, ricorda che sono 22.261 le immissioni in ruolo ad oggi ancora possibili: si tratta della somma di 3.643 posti al 31 agosto 2015, 12.735 posti per supplenze annuali al 30 giugno e dei 6.243 di posti che, appunto, con il nuovo anno scolastico si renderanno disponibili a seguito dei pensionamenti. Cui si aggiungono i 5.182 derivanti dall’adeguamento previsto dal Miur attraverso la circolare della direzione del personale di Viale Trastevere n. 22173, del 27 luglio scorso, relativa all’organico di fatto Ata del prossimo anno scolastico. Pertanto sono quasi 30mila posti liberi. E 40.000 precari Ata che potrebbero essere stabilizzati dai giudici del lavoro.
A tal proposito, Anief rammenta che sono ancora aperte le adesioni sul Portale Anief ai ricorsi del personale ATA per ottenere l’immissione in ruolo, tutti gli scatti stipendiali, anche per il periodo pre-ruolo, e l’estensione contratti dal 30 giugno al 31 agosto.
Per approfondimenti:
DDL Scuola – Il maxiemendamento non risolve nulla: tagliate fuori le nuove generazioni di docenti
Riforma scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2015)
Organico di fatto, le tabelle per Regioni. Tagliati 2.145 posti (Orizzonte Scuola dell’8 luglio 2015)