Il MIUR continua a essere evasivo sul reale criterio di assegnazione degli incarichi da fase B e su quello che utilizzerà per la prossima fase C. L'ANIEF, da sempre sindacato che si è posto come baluardo della legalità e del rispetto dei principi costituzionali promuove un'azione mirata ad ottenere dal Ministero dell'Istruzione risposte certe alle mille domande che imperversano negli ultimi tempi sulla correttezza delle operazioni espletate e da espletare. L'azione che intende promuovere il giovane sindacato si prospetta come un'azione a 360 gradi per la tutela e il rispetto del diritto di ogni docente ad essere immesso in ruolo in base al merito e con operazioni chiare e trasparenti che permettano la valutazione di eventuali scorrettezze procedurali.
Proprio per garantire la trasparenza e la corretta comparazione delle posizioni degli aspiranti nonché la pubblicità degli atti nelle procedure di selezione delle fasi b (9 mila posti) e c (55 mila posti), l'ANIEF mette a disposizione di tutti i docenti che hanno partecipato al piano nazionale di immissioni in ruolo un'istanza di accesso agli atti che permetterà, grazie alla pubblicazione delle graduatorie in cui si è inseriti e alla conoscenza dei criteri specifici applicati e del punteggio dei docenti destinatari di contratto a tempo indeterminato in ogni provincia, la comparazione della propria singola situazione in entrambe le fasi di assunzioni nazionale (B e C) e la possibilità di poter rivendicare l'immissione in ruolo in provincia più favorevole in base al punteggio posseduto e alle preferenze espresse. Subito dopo questa prima fase propedeutica all'attivazione di uno specifico contenzioso, infatti, sarà avviato ricorso per il corretto rispetto del criterio meritocratico del maggior punteggio e dell'ordine preferenziale dichiarato nel modello online in modo da ottenere, ove ne ricorrano i requisiti, il trasferimento nella provincia più vicina spettante rispetto all’assegnazione accettata.
"L’azione che il nostro sindacato vuole promuovere - commenta Marcello Pacifico presidente ANIEF - è dovuta alla mancata pubblicazione da parte del Miur delle graduatorie delle cento province italiane che hanno visto l’assegnazione di 9 mila proposte di assunzione a tempo indeterminato nella fase B del piano straordinario, senza alcuna possibilità di controllo della correttezza delle operazioni svolte e senza alcuna certezza dell'effettivo rispetto dei dettami costituzionali sulle procedure di reclutamento nella Pubblica Amministrazione. Lo stesso algoritmo prosegue Pacifico - ancora oggi sembra aver assegnato i contratti in modo scorretto e senza un reale e comprovato rispetto dei criteri del merito reiterando un meccanismo che, se da una parte ha scatenato una mobilità selvaggia da parte dei neo-assunti, dall’altra ha violato ancora una volta una precisa sentenza della Corte costituzionale sull’accesso meritocratico al ruolo nella scuola pubblica".
Il primo passo per i 9 mila neo-assunti nella fase B è, dunque, la presentazione di un’istanza di accesso agli atti per rivendicare il proprio diritto alla corretta informazione e pubblicità sia sui criteri adottati per stilare le graduatorie, sia sulla propria posizione nelle fasi nazionali in modo da poter effettuare un'oggettiva comparazione rispetto alla situazione degli altri candidati partecipanti. Analogo procedimento sarà proposto dall’Anief per gli aspiranti alle 55 assunzioni previste per la fase C del piano straordinario. Per accelerare la procedura attivata dall'ANIEF, e ottimizzare i tempi in vista di un’eventuale mancata risposta del Miur alle istanze di accesso agli atti, è possibile aderire gratuitamente fin da adesso al ricorso al Tar Lazio avverso il silenzio dell’amministrazione. Successivamente saranno rese note a tutti gli interessati le informazioni relative alle successive azioni legali che potranno essere poste in essere valutando le singole situazioni soggettive.
L'ANIEF promette fin da ora battaglia e pugno duro contro una procedura di reclutamento che fa acqua da tutte le parti e non rispetta i diritti dei docenti che hanno accettato di partecipare alle fasi nazionali di immissione in ruolo fiduciosi sul buon andamento delle procedure adottate. Già nel 2011 il nostro sindacato ha avuto ragione e vinto la sua battaglia contro la violazione del criterio meritocratico facendo annullare le "code della vergogna" poste in essere dal MIUR con una procedura rivelatasi incostituzionale. Adesso il nostro sindacato è deciso ad andare a fondo sulla questione algoritmo nelle due fasi nazionali di immissione in ruolo e rispetto del merito e non esiterà ad adire le vie legali per ottenere, ad esempio, il trasferimento in una provincia più vicina in favore dei docenti che ne avranno diritto; "Nessuno sconto per il MIUR - conclude Pacifico - la Costituzione e il merito prima di tutto!".
L’istanza di accesso agli atti può essere scaricata durante la fase di adesione al ricorso (gratuito per gli iscritti Anief) per ottenere dal Miur la pubblicità degli atti che riguardano le assunzioni delle fasi nazionali B e C.
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