Presso la sede dell’Anief a Roma, in via Leone XIII, nei pressi di Piazza San Pietro ha avuto luogo l’incontro della sezione Dirigenti Anief, costituitasi a gennaio al fine di dare reale azione sinergica tra docenti e dirigenti per una sempre elevata qualità didattica e formativa della scuola.
Inaugurata a Catania, la sezione Anief Dirigenti, sono stati promossi incontri zonali a Napoli, Milano, e Palermo suscitando interesse e coinvolgimento dei Dirigenti, i quali hanno apprezzato i positivi risultati dell’Anief specie per i docenti precari e tramite una capillare azione d’interventi giuridico-amministrativi.
L’attenta riflessione sulle difficoltà di applicazione della Legge 107, spesso carica di contraddizioni e che rendono confusionarie le azioni ad essa connesse, sollecita nuove competenze dirigenziali sempre più cariche di responsabilità e non adeguatamente sostenuta da meritati riconoscimenti stipendiali e garanzie legali.
Dopo il saluto introduttivo della dirigente Daniela Di Piazza, coordinatrice nazionale, con l’intervento dell’ing. Natale Saccone l’attenzione è stata rivolta all’applicazione delle norme della sicurezza per tutte le responsabilità che ricadono sul dirigente. Particolare attenzione è stata riservata all’applicabilità dell’ex art.26, comma 3 ter Dlgs 81/2008. La proposta della costituzione di una rete di servizi a garanzia dei compiti e delle procedure da attivare per garantire la sicurezza nel posto di lavoro e non incorrere in procedimenti di contravvenzione di norme, è l’impegno della sezione Anief Dirigenti.
La cultura di rete è la nuova sfida della scuola che cresce e costruire “reti territoriali” oltre ad essere indicato dalla Legge 107/2015, diventa sempre più un’esigenza impellente.
Il preside Pietro Perziani ha affrontato al tema “Lo stipendio del dirigente”, rimasto incapsulato in un contratto che non si rinnova, mentre aumentano le responsabilità e gli oneri di lavoro.
La constatazione della sperequazione di trattamento non solo tra i dirigenti scola stitici e le altre categorie di dirigenti del pubblico impiego ed anche tra gli stessi dirigenti scolastici sollecita l’avvio di puntuali ricorsi al fine di ottenere quanto dovuto nel rispetto delle spettanze e dei diritti maturati.
Gli uffici legali dell’Anief sono al lavoro per avviare il ricorso al fine di recuperare le somme sottratte e non assegnate.
Un positivo lavoro di cooperazione a servizio dei Dirigenti sta per essere affrontato per la valutazione del merito, tema tanto discusso e contrastato, analizzando il modello del dirigente monocratico, democratico e cooperativo.
Nuovi orizzonti di sviluppo accompagnano la nascente Sezione Dirigenti Anief, che muove i primi passi nel sentiero minato delle organizzazioni sindacali forti, delle consolidate azioni di potere e di dominio finora eseguite, anche se i risultati sono per nulla soddisfacenti.
La scuola autonoma e di qualità costituisce l’obiettivo fondamentale della Sezione Dirigenti che si colloca nel panorama sindacale della scuola, non come oppositivo agli altri sindacati di categoria, bensì in una logica di cooperazione attiva ed efficace, dando risposte concrete ai bisogni degli operatori scolastici, nella diversità delle funzioni e dei compiti, come già avvenuto anche attraverso la sezione Anief del personale ATA.
I dirigenti scolastici potranno così beneficiare, con l’ANIEF, di un ulteriore servizio di assistenza e di protezione anche per le imprevedibili esigenze di tutela amministrativa a seguito di eventuali ricorsi nell’attuazione della non chiara normativa di applicazione della nuova legge e del contratto ancora in bilico tra norme contrastanti.
Nell’intervento conclusivo, il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha delineato gli impegni operativi della scuola italiana oggi, alle prese del Concorso, con i consequenziali ricorsi, coinvolta nella mobilità del personale che crea disagi e contrasti all’attuazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
La garanzia e la tutela legale delle azioni dirigenziali, spesso derivate da leggi e disposizioni non sempre chiare e soggette a facili ricorsi, costituisce una nuova arma ed un mantello di protezione che è bene indossare per restare sul campo, sottoposti alle intemperie degli eventi intrisi di complessità.