Lo dice l’Invalsi che, in questi giorni, ha pubblicato il Rapporto nazionale “I processi e il funzionamento delle scuole”: nel 18 per cento dei casi a rimanere privi del docente sono gli alunni delle primarie e quelli delle scuole medie sono, invece, il 24 per cento; nel 30 per cento dei casi saltano la lezione gli studenti di Istituti tecnici e professionali e, nel 35 per cento dei casi, le classi dei licei sprovvisti del loro professore. Tuttavia, agli alunni non può essere sottratta periodicamente una parte dell’offerta formativa: non esiste, infatti, alcuna fonte legislativa e ministeriale che preveda in modo esplicito tale eventualità. Anche il Miur si è espresso più volte sulla necessità di conferire supplenze brevi, pure in caso di esaurimento dei fondi perché, in caso di supplenze “brevi”, tali fondi possono essere comunque integrati con motivate richieste da formulare al Ministero. Non può essere, allo stesso modo, accettabile la prassi di dividere le classi in piccoli gruppi per poi unirle ad altre in presenza dei docenti: le norme sulla sicurezza anti-incendio prevedono, infatti, che “il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in 26 persone/aula”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ci troviamo dinanzi a una lesione di diritto allo studio e di tutela della sicurezza che, invece, vengono prima di tutto. Sapere che alle superiori una supplenza su tre non viene coperta è un dato che fa riflettere ma sconcerta, ancora di più, che la stessa cosa accada in un caso su cinque alla primaria: stiamo parlando di bambini dai 5 ai 10 anni che non possono essere lasciati soli oppure uniti a classi già di 25 e più alunni. Per non parlare dei disabili che, in queste occasioni, rischiano di subire anche stress psicologici. Il Miur si muova presto: serve un’ulteriore nota di chiarimento. È anche per questi motivi che Anief ha deciso, il 14 novembre, di scioperare e indire un presidio davanti al Parlamento.
Cosa accade nelle scuole italiane quando manca un insegnante per pochi giorni? Purtroppo, una volta su tre si salta la lezione. Nel 27,75 per cento dei casi, la classe rimane sola o viene divisa in piccoli gruppi per essere aggregata ad altre classi le cui ore a supplenza restano scoperte e senza supplenti. A renderlo noto è l’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, attraverso il Rapporto nazionale “I processi e il funzionamento delle scuole”. Lo studio rileva, inoltre, che nel 18 per cento di casi a rimanere privi del docente sono gli alunni delle primarie, nel 24 per cento dei casi delle scuole medie, nel 30 per cento saltano la lezione gli studenti di Istituti tecnici e professionali e, nel 35 per cento dei casi, le classi dei licei sprovvisti del loro professore.
Per il sindacato si tratta dell’ennesimo segnale di trascuratezza che il sistema scolastico italiano continua a perpetrare nei confronti dei propri discenti. Agli alunni, infatti, non può essere sottratta periodicamente una parte dell’offerta formativa: non esiste alcuna fonte legislativa e ministeriale che preveda in modo esplicito questa eventualità. Anche il Miur si è espresso più volte sulla necessità di conferire supplenze brevi, pure in caso di esaurimento dei fondi. Con la Nota Miur n. 3545 del 29 aprile 2009, in particolare, Viale Trastevere ha ribadito che “comunque va assicurato il diritto allo studio e l’ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento, giacché il diritto allo studio va in ogni caso garantito”.
Inoltre, i finanziamenti previsti per le supplenze “brevi” del personale possono essere integrati attraverso apposite e motivate richieste da formulare direttamente all’amministrazione. Non può essere, parimenti, accettabile la prassi di dividere le classi in piccoli gruppi per poi unirle a quelle dei docenti presenti: le norme sulla sicurezza anti-incendio (a partire dal D.M. 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica) prevedono che “il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in 26 persone/aula”.
Anche l’applicazione rigida del comma 333 della Legge 190/2014, nella parte in cui non consenta di nominare un insegnante supplente anche per il primo giorno di assenza, prevede un prologo troppo spesso eluso: "Ferme restando la tutela e la garanzia dell'offerta formativa”. Spetta, dunque, al Dirigente scolastico valutare se è il caso di convocare e assumere il supplente già dal primo giorno: qualora, però, nelle classi “scoperte” siano presenti alunni disabili o con particolari problematiche, viene da sé che la supplenza debba essere richiesta.
“Riteniamo che non coprire le supplenze, anche di uno o più giorni, sia un danno che si fa prima di tutto agli alunni – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché il diritto allo studio e la tutela della sicurezza vengono prima di tutto. Sapere che alle superiori una supplenza su tre non viene coperta è un dato su cui riflettere, ma sconcerta ancora di più sapere che la stessa cosa accada in un caso su cinque alla primaria: stiamo parlando di bambini che vanno dai 5 ai 10 anni, che non possono essere lasciati soli oppure uniti a classi già di 25 e più alunni. Per non parlare dei disabili che, in queste occasioni, rischiano di subire anche stress psicologici. Il Miur - conclude il sindacalista - si muova presto: serve un’ulteriore nota di chiarimento”.
Anche per questo motivo, Anief ha deciso, il prossimo 14 novembre, di scioperare e indire un presidio davanti a Montecitorio. Il giovane sindacato invita tutti i lavoratori della scuola a prendere visione della piattaforma rivendicativa dello sciopero nazionale e a scendere in piazza per i propri di diritti, a dire un secco “no” alla precarizzazione del lavoro e a far sentire la propria voce aderendo allo sciopero indetto per tutta la giornata e partecipando attivamente al presidio che si terrà a Roma lunedì 14 novembre dalle ore 8.00 alle 13.00 davanti Montecitorio.L'Anief ricorda che per ulteriori informazioni sullo sciopero e per usufruire dei pullman gratuiti per raggiungere Roma, messi a disposizione dall'Anief, è necessario inviare un'e-mail entro il 7 novembre a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.specificando la provincia di partenza, nome, cognome, numero di cellulare e indirizzo e-mail.
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