Anief plaude alla volontà espressa dal ministro Carrozza durante il question time a una interrogazione del M5S, ma critica la ristrettezza delle future immissioni in ruolo: all’inizio dell’attuale anno scolastico erano 80 mila i posti di docenti e Ata vacanti disponibili, a cui vanno aggiunti almeno altri 40-50 mila dipendenti che saranno collocati in pensione.
L’Anief plaude alla decisione del Governo di mantenere fede al piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato di personale scolastico previsto dal decreto legge n.70 del 2011, attraverso la richiesta di immissione in ruolo di circa 15 mila precari ribadita oggi dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, rispondendo durante il question time a una interrogazione del M5S. I numeri però non tornano. Anche se la riforma delle pensioni ha ridotto il previsto turn over, i posti vacanti e disponibili tra docenti e personale Ata sono molti di più: almeno 22 mila e non 15 mila.
Anche nella programmazione delle nuove assunzioni non ci siamo: il ministro Carrozza ha detto che “le stime del turn over del personale docente per i prossimi anni scolastici sono di circa 44 mila unità di personale docente e Ata. Da tali dati emerge che l'entità del personale che potrà essere assunto in conseguenza diretta del turn over – ha spiegato ancora il ministro - ammonta complessivamente a circa 59 mila unità nel prossimo quadriennio”.
“Non riusciamo a comprendere come mai al ministero dell’Istruzione si facciano sempre i conti delle assunzioni in difetto”, commenta a caldo Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la scuola e i quadri. “Dai conteggi del nostro ufficio studi, fondati sulla base dei posti attualmente disponibili e sulle stime ufficiali dei pensionamenti, risultano infatti almeno 120 mila i posti che si renderanno disponibili tra il prossimo anno e il 2017. Il calcolo è presto fatto: all’inizio dell’attuale anno scolastico erano 80 mila i posti di docenti e Ata vacanti disponibili, a cui vanno aggiunti almeno altri 40-50 mila dipendenti della scuola che saranno collocati in pensione”.
Il sindacato ricorda che coprendo tutti i posti vacanti l’amministrazione darebbe seguito anche a quanto previsto dalla direttiva 1999/70/CE. La quale non ammette deroghe sulle assunzioni a tempo determinato per i precari di lungo corso. Su questo abuso si esprimerà presto, tra l’altro, la Corte di giustizia europea, a cui per iniziativa dell’Anief si sono rivolti migliaia di docenti e Ata, che a novembre dovrà decidere sull’incompatibilità della normativa nazionale in materia di stabilizzazione rispetto a quella comunitaria.
“Assumere un numero ridotto di precari è una politica davvero miope – commenta ancora Pacifico – soprattutto se ad essere ingiustamente esclusi sono coloro che hanno svolto già 36 mesi di supplenze. In questi casi, infatti, le mancate immissioni in ruolo comporteranno ulteriori contenziosi contro l’operato dello Stato, peraltro sempre più frequentemente destinati rimborsare i precari per i danni economici e morali loro arrecati a seguito delle mancate assunzioni. Le immissioni in ruolo, come lo sblocco del turn over, non possono continuare ad essere legare a mere esigenze di bilancio statale”.
Il sindacato, a tal proposito, coglie l’occasione per chiedere ai parlamentari di approvare con urgenza la modifica alla riforma Fornero, prodotta dai parlamentari Gnecchi e Ghizzoni, della quale si sta già occupando la Commissione lavoro della Camera, riguardante 3.500 docenti e Ata che avevano iniziato l’anno scolastico 2011/12 sapendo di andare in pensione ma che invece oggi sono ancora in servizio a causa della mancata deroga. Risolvere positivamente la questione dei Quota 96 sarebbe già un punto a favore. Di chi ha diritto a lasciare e di chi deve essere assunto.