7 domande a risposta aperta in 150 minuti con una prova a parte per la lingua inglese. Così si svolgeranno le prove scritte. Per Anief il giudizio permane negativo anche rispetto ai tanti esclusi che dovranno ricorrere al Tar entro il prossimo 26 giugno.
Il ministero presenterà ai sindacati giovedì 25 giugno le modifiche al bando del concorso straordinario per la scuola secondaria, introdotte dal decreto scuola convertito dalla legge n. 41 dello scorso 6 giugno. Per ANIEF rimangono in piedi tutte le criticità di una procedura sbagliata sin dalle sue premesse.
È ancora forte lo sconcerto dei docenti precari dopo l’incredibile tira e molla tra le forze politiche dell’attuale maggioranza che, partite dall’esigenza di garantire docenti in ruolo già dal prossimo primo settembre selezionando sulla base di titoli e servizi, sono infine approdati alla conferma della selezione (con prova scritta a risposta aperta anziché multipla) e al rinvio del concorso a data da destinarsi. Esattamente l’opposto di quanto necessario per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico senza il rischio di un’ulteriore esplosione delle supplenze, a questo punto invece sempre più probabile. Non consolano nemmeno l’aumento a 32mila dei posti a disposizione, di per sé positivo ma sempre ampiamente al di sotto delle reali esigenze, né la retrodatazione giuridica al 1° settembre 2020 per i vincitori che saranno assunti sui posti del contingente 2020/21.
Dopo la presentazione ai sindacati, il bando aggiornato sarà inviato al CSPI perché possa esprimere il parere di rito. Solo dopo tutti questi passaggi sarà possibile conoscere le date di presentazione delle domande che nella bozza anticipata ai sindacati non sono state specificate. Da riconfermare anche l’entità del contributo di partecipazione al concorso, che la prima versione del bando aveva fissato in 40 euro.
La prova scritta per i posti curriculari, da svolgere al computer nel tempo massimo di 150 minuti, prevede sette quesiti a risposta aperta sui contenuti disciplinari e sulle metodologie didattiche. A questi se ne aggiunge un ottavo composto da un testo inglese e da cinque domande, anche queste a risposta aperta, per verificare la capacità di comprensione al livello B2 del QCER per le lingue. Stessa cosa anche per chi concorre per i posti di sostegno, con la precisazione che i sette quesiti riguarderanno contenuti, metodologie e procedure per l’inclusione degli studenti disabili. Ogni quesito potrà avere assegnato un punteggio massimo di 10 punti. Supereranno la prova tutti i candidati che otterranno un punteggio complessivo finale pari almeno a 56/80.
“Chiederemo al ministero di indicare la tempistica per la presentazione delle domande – dichiara la segretaria generale Chiara Cozzetto –, i docenti precari hanno già dovuto subire una riforma peggiorativa della procedura, è giusto che almeno possano sapere quanto prima quando la macchina concorsuale si metterà finalmente in moto. Inoltre, esprimeremo la nostra contrarietà all’introduzione delle domande a risposta aperta, anziché chiusa, anche per la comprensione del testo in lingua inglese”.
Confermato il giudizio totalmente negativo di ANIEF sulla procedura concorsuale. “Questo concorso per noi va nella direzione sbagliata – dichiara Marco Giordano, segretario generale ANIEF –. Si tratta del terzo concorso straordinario bandito in tre anni, dato di per sé indicativo di come non sia questa la strada per risolvere il problema dell’abuso di precariato. Per di più questo concorso, a differenza dei primi due, è selettivo e introduce un elemento di disparità inaccettabile rispetto alle modalità straordinarie di assunzione in ruolo fin qui utilizzate. Per qualcuno, evidentemente, ci sono precari di serie A e precari di serie B. Per noi, invece, i precari hanno tutti gli stessi diritti”.
La proposta del giovane sindacato, invece, rimane coerente nel tempo. “Per noi – conclude Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – la soluzione del nodo precari passa dal rilancio del doppio canale di reclutamento, da realizzare affiancando ai concorsi ordinari, banditi con regolarità, l’assunzione da graduatorie per titoli e servizi cui far accedere il personale abilitato e quello non abilitato che abbia prestato servizio per almeno tre anni. Per farlo ci sono diverse strade, su cui siamo pronti ad aprire un confronto a tutto campo: riaprire le graduatorie ad esaurimento, utilizzare le nuove graduatorie d’istituto provinciali per le immissioni in ruolo oppure introdurre una nuova graduatoria per titoli e servizi. Continueremo a lavorare perché si crei una convergenza su questa proposta”.