Oggi, primo giorno di scuola in Liguria, la campanella non ha suonato in alcuni plessi in quanto il personale scolastico ha deciso di aderire allo sciopero indetto da Anief
Si smentiscono alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa locale genovese dalla CGIL per cui il motivo sia da addurre alla sola mancanza presa di servizio di collaboratori scolastici supplenti, né tantomeno si possono già dare dati percentuali in quanto non ancora ufficializzati dal Ministero stesso: ad ora l’unico dato oggettivo è che lo sciopero ha creato disagi, alcune istituzioni hanno dovuto garantire i servizi minimi essenziali e in particolar modo, quattro scuole, due a Genova e due a Savona, non hanno proprio aperto i battenti per il primo giorno di scuola. Tra le motivazioni dello sciopero in questo primo giorno di scuola tanto atteso, il sindacato lamenta tramite la sua portavoce regionale Maria Guarino anche “l’assenza di provvedimenti tesi a una significativa riduzione del numero di studenti per classe, necessaria non solo per il contrasto alla pandemia ma anche per garantire una didattica di qualità: in Liguria le classi cosiddette pollaio (oltre le 26 unità), da un ultimo censimento risultano essere 24 nella scuola primaria, 65 al primo grado e ben 253 al secondo grado”.
Inoltre, prosegue Andrea Parenti coordinatore di Anief Genova, “non c’è traccia della stabilizzazione di tutto il personale precario attraverso il ripristino del doppio canale, anche con il coinvolgimento di tutte le fasce delle GPS, e unico modo per evitare che decine di migliaia di posti vacanti e disponibili rimangano senza titolare e vadano ancora una volta dati a supplenza come è avvenuto ancora quest’anno, in violazione delle norme comunitarie”. Anief ha scelto significativamente di indire lo sciopero per il primo giorno di scuola per creare oltre al disagio, una riflessione sulla sicurezza all'interno degli ambienti scolastici: per questo il 14 agosto non ha firmato lo specifico protocollo ministeriale per l’avvio di questo anno scolastico in quanto le misure adottate non rappresentano una garanzia per evitare il contagio: “possiamo definirci l’unico caso in Europa, che va contro un preciso regolamento comunitario contrario a questo genere di obblighi per lavoratori della scuola e dell’Università, oltre che per gli studenti degli atenei” proseguono i sindacalisti. Durante il presidio on line indetto da Anief Liguria, tra le decine di partecipanti sono state condivise considerazioni interessati in merito al rifiuto dell’obbligo del Green Pass: si sta facendo passare il messaggio - distorto - che il personale scolastico non voglia vaccinarsi. Ricordiamo che in Liguria la campagna vaccinale degli oltre 35mila dipendenti del mondo della scuola ligure, si attesta al 92,5% con almeno una dose: il personale scolastico, docente e ATA, non vaccinato, nel rispetto delle regole, ogni 48 ore esibisce il proprio Green Pass per non vedersi infliggere la sanzione prevista dalla normativa ma, questo modo di procedere, a lungo andare farà inceppare il normale svolgimento delle attività didattiche a causa anche della mancata possibilità di fare tamponi salivari rapidi periodici.