Dopo il sostanziale fallimento delle conciliazioni, in risposta alle quali il Miur ha in molti casi proposto soluzioni irricevibili dai docenti danneggiati dai malfunzionamenti dell’algoritmo, oppure non ha avanzato proposte per mancanza di posti pur riconoscendo gli errori commessi, o ancora ha ignorato richieste comunque fondate, il giovane sindacato avvia i ricorsi. Adesioni sul portale Anief entro il 1° ottobre.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): chiederemo ai giudici del lavoro di porre rimedio alla valanga di errori che hanno caratterizzato la mobilità dei docenti. Non si può condannare a vivere a migliaia di chilometri dai propri affetti chi aveva diritto a rimanervi vicino.
Dopo aver assistito centinaia di docenti durante le conciliazioni, purtroppo fallite nella maggioranza dei casi per mancanza di posti o per l’irricevibilità delle proposte conciliative dell’amministrazione, Anief avvia il ricorso per tutelare quei docenti che sono ancora in cerca di una soluzione agli errori provocati dall’algoritmo.
Moltissime, inoltre, le richieste di conciliazione che non sono state nemmeno prese in considerazione: è il caso, ad esempio, di quelle dei docenti della scuola secondaria di II grado, nei confronti dei quali il Miur sostiene non ci siano stati errori.
“Le notizie che riceviamo dalle nostre sedi territoriali – afferma Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal – raccontano di un problema tutt’altro che risolto e circoscritto: sono tantissime, infatti, le segnalazioni fondate di errori che da Viale Trastevere sono state ignorate; per non parlare del fatto che una larga parte di quelle su cui il Miur ha ammesso il malfunzionamento dell’algoritmo non ha comunque trovato soluzione o perché mancavano i posti per conciliare o perché le proposte avanzate dall’amministrazione erano totalmente irricevibili”.
Per questo, l’Anief ha aperto le adesioni al ricorso per chiedere ai giudice del lavoro di porre rimedio ai danni causati dall’algoritmo impazzito. Il ricorso è aperto a tutti coloro che possono reclamare la mancata assegnazione all’ambito/sede richiesta, andata invece a docenti della stessa fase con meno punti e senza diritto di precedenza. Per ricorrere, inoltre, la conciliazione deve avere avuto esito negativo o non si deve essere svolta. Non è possibile, invece, ricorrere nel caso in cui sia stata accettata la proposta conciliativa dell’amministrazione.
“Chiederemo ai giudici di porre rimedio alla valanga di errori sulla mobilità docenti – conclude il presidente Anief –. Non si può condannare a vivere a migliaia di chilometri dai propri affetti chi aveva diritto a rimanervi vicino.”