Come riporta Orizzonte scuola, è “un incremento record delle risorse destinate al rinnovo dei contratti del pubblico impiego: la manovra 2025, approvata dal Consiglio dei Ministri, prevede lo stanziamento di oltre 10 miliardi di euro per il triennio 2022-2024”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ha chiesto al Governo, a proposito del Rinnovo dei contratti di utilizzare già nel 2025 i 3 miliardi stanziati per la contrattazione successiva da metterli a disposizione del tavolo in Aran per il triennio 2022/2024. “In questo modo si avrebbero aumenti di 200 euro mensili come base di partenza per 3 milioni di dipendenti pubblici, sempre poco rispetto all'inflazione ma più sostanziosi di quanto programmato”, ha affermato il sindacalista autonomo.
L'appello viene da chi ha invitato il Governo più volte a sbloccare l'indicizzazione della indennità di vacanza contrattuale che per legge dello Stato dovrebbe - ma non avviene (scarica la diffida) - tutelare il potere d'acquisto degli stipendi con aumenti annuali pari al 50% dell'ICPA.
La cifra di 10 miliardi ad oggi stanziata, infatti, seppur sia la più alta registrata negli ultimi venti anni, è ancora sei volte inferiore rispetto alle risorse stanziate secondo l'inflazione registrata nei due contratti precedenti.
Nel triennio 2016/2018 e in quello 2019/2021, di fronte a una inflazione del 2,5%, dopo un blocco contrattuale di dieci anni in cui l'inflazione era salita di 10 punti, sono stati stanziati rispettivamente 4,8 e 6,7 miliardi, mentre nel triennio 2022/2024, di cui si sta aprendo la stagione contrattuale, gli ulteriori 300 milioni previsti nella prossima legge di bilancio potrebbero essere 10 miliardi a fronte di una inflazione schizzata sopra il 16%.
“È evidente pertanto che se il Governo ha trovato altri 3 miliardi sarebbe irragionevole destinarli a futuri contratti quando quelli in essere sono aperti e con risorse inadeguate all'aumento del costo della vita.
Lo sblocco dei 3 miliardi porterebbe ad aumenti mensili a regime di 200 euro, sempre inferiori all'inflazione, ma certamente attutirebbero di più l'erosione dei stipendi”, ha concluso Pacifico.
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