La segretaria generale Anief Daniela Rosano presente all’audizione in rappresentanza del giovane sindacato rappresentativo. È stato anche depositato un documento contenente proposte di modifica alla Legge di bilancio; per visionare gli emendamenti, cliccare qui
Anief ha sottolineato come “evidenziamo da tempo la necessità di prevedere, accanto procedure concorsuali ordinarie con l’accesso di tutti gli idonei nelle graduatorie finali che garantiscano l’accesso di personale qualificato e di solito più giovane, anche procedure riservate annuali e reclutamento da graduatorie per soli titoli con particolare valorizzazione del servizio prestato nel sistema nazionale di istruzione, senza escludere insegnanti di religione o educatori. È indispensabile ripristinare il doppio canale di reclutamento utilizzando in via ordinaria anche le Graduatorie Provinciali per le Supplenze di prima e di seconda Fascia da utilizzarsi in caso di esaurimento o incapienza delle relative Graduatorie a Esaurimento per conferire il 50% del contingente utile per le immissioni in ruolo previa attivazione di corsi di abilitazione/specializzazione per il personale nominati. Questo sistema consentirebbe non solo di rispondere in modo più diretto, semplice ed efficace alla richiesta di personale immediatamente disponibile a ricoprire tutte le cattedre nella provincia, ma anche l’accesso per merito del personale precario con più di 36 mesi di servizio a tutti gli incarichi sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato, rispondendo, così, anche al reclamo collettivo accolto dal Comitato europeo dei diritti sociali n. 146/2017 e alla procedura d’infrazione 4231/2014 ancora attiva. Risulta irragionevole provarsi di risorse umane valutate dallo Stato che hanno superato anno di prova soltanto perché assunte con clausola rescissoria come altrettanto irragionevole non prevedere integrazione delle graduatorie dell'ultimo concorso straordinario. Sulla mobilità come chiede la UE bisogna favorire i trasferimenti intercompartimentali e provinciali rimuovendo ogni vincolo e sul 100% dei posti”.
Inoltre, ha affermato la segretaria generale Rosano, “è necessario prevedere deroghe al dimensionamento scolastico che nei prossimi anni penalizzerà oltre mille istituti con un costo particolarmente elevato per le istituzioni scolastiche situate in aree disagiate (piccole isole, e scuole montane) ma che in generale rischia di compromettere la funzionalità degli istituti scolastici. Occorre una previsione normativa che riveda i criteri del DPR 81 del 2009 in relazione al rapporto numerico alunni/insegnanti, in primo luogo per migliorare l’efficacia didattica e mitigare il fenomeno della dispersione scolastica che registra percentuali ben al di sopra della media europea”.
“Sul fronte dell’Inclusione è urgente l’inserimento dei posti di sostegno in deroga nell’organico di diritto oltre all’accesso diretto al TFA sostegno per tutti i docenti con tre anni di servizio su posto di sostegno, adeguando tutti i posti in deroga pluriennali in organico di diritto. Va sottolineato che la professione docente, esercitata in qualsiasi ordine e grado delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, deve essere riconosciuta come altamente usurante sotto il profilo psicofisico e deve, pertanto, beneficiare di tutte le agevolazioni, anche ai fini previdenziali, previste per queste categorie di lavoratori. La necessità di studiare continuamente metodologie didattiche efficaci e da personalizzare in base alle esigenze dei singoli alunni contribuisce ad innalzare i già elevati rischi di incorrere in patologie da burnout che deve portare a rivedere l'età pensionabile. Sotto l’aspetto economico la situazione è particolarmente preoccupante. Fra i paesi europei soltanto l'Italia ha il triste primato di uno stipendio medio inferiore di 3 punti percentuali rispetto alla media degli stipendi di 30 anni fa. Persino la Grecia rispetto a 30 anni fa ha incrementato la media degli stipendi di circa 30 punti percentuali. È evidente che gli stipendi bassi rendano poco attrattive le professioni del personale della scuola. A fine carriera un professore di scuola secondaria di secondo grado percepisce 250000 euro in meno dei suoi colleghi europei, come afferma un rapporto Eurydice del 2020”.
“Servono risorse adeguate per l’aggiornamento del contratto 2022 – 2024 e l’allineamento all’inflazione. Il decreto collegato alla Legge di stabilità ha previsto un anticipo sul contratto 2022-2024 per un ricalcolo dell’IVC che fa però riferimento al solo 2024 con un differenziale di ancora 3 punti rispetto alla previsione normativa e di mille euro di arretrati rispetto al biennio 2021-2022, inoltre non riconosce questo anticipo ai colleghi a tempo determinato”, ha concluso Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
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