“La politica del Governo per sostenere il lavoro e la scuola va apprezzata: il Consiglio dei Ministri ha fatto bene sulla proroga dei contratti a tempo determinato di oltre 6 mila collaboratori scolastici e nel dare supporti adeguati alle scuole svantaggiate. È positivo anche l’incremento di 100 euro, anche se sarebbe opportuno estenderlo fino a redditi di 40 mila euro, come serve un’azione ancora più incisiva per contrastare la precarietà”. A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare il via libera del Governo Meloni al decreto legge approvato per introdurre ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione.
Intanto il 7 maggio 2024 i lavoratori della scuola saranno chiamati a votare in tutti gli istituti per il rinnovo del Cspi. Anief, con la lista “Democrazia, Responsabilità e Partecipazione”, è pronta a battersi per i diritti del personale scolastico anche presso il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione
Secondo il sindacalista autonomo “adesso più di ieri che si è avviato un percorso è diventato necessario dare seguito agli interventi completando gli obiettivi concordati con l’Unione europea, attraverso i programmi contenuti nel Pnrr concordato, ma anche assunti con l’Agenda Sud, promuovendo nel contempo ulteriori politiche attive per promuovere il lavoro e combattere disoccupazione precarietà che nella scuola raggiunge il 25%”.
Sul fronte stipendiale, l’Anief ricorda che docenti e Ata stanno continuando a pagare gli effetti del decennio 2008-2018 durante il quale non si sono attuati rinnovi di contratto e che il recente accordo, datato 18 gennaio 2024, con oltre il 4% di incremento, non ha potuto compensare il gap per mancanza di risorse pubbliche: è emblematico che un insegnante non può guadagnare in media circa 10mila euro in meno ad un dipendente pubblico e oltre 20mila in meno rispetto a chi è in servizio nelle forze armate
“A rendere più complicate le cose – continua il leader dell’Anief - c’è anche la mancata applicazione piena degli arretrati relativi all’indennità di vacanza contrattuale per il mancato rinnovo del Ccnl 2022-24: lo somma assegnata è molto lontana dalla somma mensile che andava assegnate e poi mancano altri 4 mila euro medi di arretrati perché il triennio da compensare è dal 2022 e soldi sono arrivati solo da alcuni mesi con l’ultima Legge di Bilancio”.
A fine di sopperire al mancato stanziamento di risorse ad hoc per la scuola, Anief ha avviato in questi giorni l’invio di diffide per preservare i diritti di docenti a personale Ata, in modo da interrompere i termini di prescrizione, evidenziando la necessità di una mobilitazione collettiva per richiedere il rispetto delle normative vigenti. Inoltre, ha predisposto delle richieste di risarcimento specifiche per i precari docenti e Ata, sempre per i soldni non arrivati finora non inseriti nello stipendio. “Consigliamo ai docenti di ruolo e precari, come pure i lavoratori Ata, di rivolgersi al nostro sindacato per bloccare la prescrizione e chiedere di avere le somme corrette: i ricorsi li seguiranno i nostri legali, specializzati in questo genere di cause giudiziarie”, conclude il sindacalista.
L’Ufficio Studi Anief ha calcolato che al personale sono stati sottratti migliaia di euro: un insegnante della scuola secondaria in classe stipendiale 9, a dicembre ha ricevuto un assegno pari a 846,61 euro, ma lo Stato gli deve ancora 3.192,36 euro. Il problema tocca anche i precari, che avrebbero dovuto prendere in più 67 euro al mese da gennaio 2024: un docente precario lo scorso mese di marzo ha ricevuto un assegno mensile aggiuntivo di 63,78 euro, peccato che doveva essere di 142,76, e per il passato l’amministrazione gli deve ancora: 2.334,97 euro. Sono già in 3 mila ad avere chiesto il nuovo modello di diffida. Per questo motivi l’Anief ha deciso di portare avanti delle azioni giudiziarie per il recupero del doppio dell'assegno ricevuto a dicembre 2023, esattamente come dice la legge in vigore. E sono stati depositai dai legali Anief anche i primi decreti ingiuntivi per il pagamento immediato di 4 mila euro in media di arretrati anche per i precari.
LE ELEZIONI PER IL CSPI
Il 7 maggio 2024, quindi tra meno di una settimana, i lavoratori della scuola saranno chiamati a votare i loro rappresentanti per il rinnovo della componente elettiva del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il Cspi è un organo consultivo che permette ai rappresentanti eletti di essere interpellati sull'applicazione di decreti e leggi sulla scuola. Possibile accordare la propria fiducia al sindacato rappresentativo Anief, con la lista “Democrazia, Responsabilità e Partecipazione”, da sempre accanto ai docenti e al personale Ata ed educativo, in particolar modo attento alle esigenze dei precari.
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